s a r a s a r a, la recensione di Orgone

s a r a s a r a

Orgone

One Little Indian

 

s a r a s a r a produce Orgone, disco dall’anima eclettica e dalla profondità tipica di una scrittrice che ha rivisto la propria vita e il proprio talent, rimettendosi in gioco con passione e virtù. Via il lavoro salariato, largo alla miscellanea artistica electronica legata alla strategia della sua etichetta, già famoss per seguire Bjork e altri mostri sacri.

Francese trapiantata a Kent, in Gran Bretagna, s a r a s a r a fa musica per esorcizzare paure e per cercare di essere al di sopra dei beat che riproduce con toni biografici e femminilità suggestiva. Il suo lavoro, il secondo, nasce quindi dal trip-hop e dall’elettronica sulfurea. Julian Holter che incontra i Porrtishead lungo un’autostrada deserta con i cartelli pro-Brexit, e che si innamora di spigolature elettroniche e sensualità del tono francese.

Ecco s a r a s a r a già dall’iniziale Flatine canta in francese, mostrandosi con Blood Brothers ancor più suggestiva. Ingredienti giusti e calore che spunta da un connubio che ricorda tonalità nordiche stile Aurora e pennellate di moderni beat profondi. Trip-hop dicevamo, con amore per filastrocche come Moon Rock che celano il gusto di una s a r a s a r a amica di percussioni e costrutti amanti dei Massive Attack e della Bristol wave school electro.

Seguitela e non ve ne pentirete.

 

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