Recensioni in breve: LEVY e RCCM

LEVY

Light Blue

Layell

 

 

Terzetto rock che ha fatto uscire a novembre una buona opera musical rock, attirando parecchie attenzioni fuori dal territorio italiano. Voce urlata e melodica, attenzione al reef classic rock, cantato in inglese che concede originalità. Tre ingredienti chiave e una presa da mid-tempo che piace ai frequentatori dei bar di Londra, tra concerti dei Foals e un passaggio vicino alla casa originale del british rock.

Qualche tensione (Real Flowers) e molta purezza nelle sonorità, con un cenno all’elettro-rock di Beautiful Monsters che celebra nuove scene del rock. Dei giovanotti cresciuti col mito del rock d’oltre manica e l’amore per il colore blu, inteso come colore dalle sfaccettature vicine al classico ea alla batteria da tempi saltellati (Your Apocalypse). Un lavoro interessante, per i LEVY.

 

RCCM

Frasi per tatuaggi

Riff Records

 

Disco felicemente non facile, tra attualità e spoken word, con una produzione seria e devota alla musica amante del racconto e della letteratura. Testo scritti con parsimonia, contro l’alienazione e la disumanità già dal manifesto di Buongiorno, tra inserti elettronici e soffici riverberi. Un progetto senza mezze misure che strizza l’occhio alla scena dei Massimo Volume e alla loro sacralità, con un ritmo incalzante in Momenti di coscienza e richiami a giornalismo d’avanguardia e vecchi autori come Poe.

Certi richiami ai Franti da Torino nella saggezza e nel torpore, con un accenno industrial di sottofondo, dietro i racconti tetri e la voglia di resistere, come in Sound Science. Un prodotto che incuriosisce e attrae per proposta e originalità, che si prende gioco delle mediocrità economiche e della distruzione del contesto sociale odierno, con una ottima capacità di sintesi.

Non resta molto ottimismo, ma i RCCM lo sanno e fanno musica per denunciare e pensare, due esercizi che nel 2019 non hanno più molto seguito.

 

Andrea Alesse

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