“Nature” di Paul Kelly è il nostro disco della settimana

Autore:  Paul Kelly

Album: Nature

Nature” è un album che raggruppa le poesie di cinque grandi letterati – Dylan Thomas, Walt Whitman, Sylvia Plath, Gerard Manley Hopkins e Phillip Larkin – con in più una serie di poesie che Paul Kelly Kelly stesso ha scritto e successivamente messo in musica.

Comincia con questa precisazione il racconto di un album che celebra la creatività cantautorale di un artista internazionale, a metà strada tra la poesia di Leonard Cohen e la materia musicale di Passenger. Chitarre folk e personalismo dylaniano in primo piano, per un cantastorie che ha coinvolto alle voci anche le sue figlie Madeleine & Memphis Kelly, oltre a Vika e Linda Bull, Alice Keath e Kate Miller-Heidke. Coralità e buon gusto, con delicati cori e carillon emotivi che producono una traccia chiave come With Animals.

Un album che viene influenzato dalla natura stessa, per parlare di creato con maiuscole interpretazioni musicali che guardano all’infinito di una chitarra acustica e al rumore di un temporale (Morning storm) con una purezza alla Beach House e un richiamo al folk della strada, quello che incontri con i buskers che ti si affacciano davanti ad ogni uscita del sole dopo la tempesta.

Paul Kelly dimostra così di essere amante di una scrittura bucolica, che si snoda con un particolarissimo timbro vocale e gli archi di una tenue armonia in The River Song, mentre con God’s Grandeur ci si rende conto della grandezza di ciò che ci circonda con un blues tenue come gli accordi alla Stu Larsen. Un lavoro costruito e cercato che si affaccia sulla scena dopo una ricerca durata diverso tempo, in una continuazione dei suoi lavori precedenti e con un pathos da folk singer unico, anche in un crescendo come A bastard like me, vera chanson regina del disco.

Non perdetevi “Nature”, perché il suo candore è strabiliante.

 

Andrea Alesse

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