Madame – anima e autotune

Ha scelto Roma Madame per la prima data del suo tour autunnale nei teatri, dopo la data zero a Grosseto.

Apre questa serata tutta al femminile, Vale LP. Cresciuta e maturata, la giovane artista casertana regge bene il palco, minuta e sola, grazie alla forza dei suoi brani. Spicca tra tutti la sua hit “Chéri”, ma anche con gli altri pezzi si conferma una delle promesse della nuova musica pop/urban. La vedremo infatti tra i partecipanti alle audizioni del prossimo Sanremo Giovani.

Una manciata di minuti e la magnifica sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica cala nel buio e nel silenzio, un attimo prima che il boato del pubblico annunci l’arrivo sul palco della band. Si accendono le luci, tutte rosse, e dopo una breve intro musicale, corre letteralmente in scena Madame, che inizia col botto intonando Avatar.

Come spiegherà in uno dei tanti momenti di scambio con il pubblico, per lei ogni canzone ha un colore, e la prima parte è riservata a quelle rosse e rosa. In tinta con il suo ultimo album Amore, di cui narra e dipinge ogni forma e declinazione possibile.

Spiega la scelta di suonare nei teatri come una necessità dettata dalla sua musica. Scarna ed essenziale la scenografia, con luci prevalentemente rosse e blu, a farla da padrona è l’emozione, in ogni sua espressione. Spazia infatti dai brani più intimi e dolorosi, a quelli più densi di rabbia. C’è miele e veleno nei brani di Madame, che si dimostra un’artista sempre più completa e interessante.

Ad accompagnarla sul palco troviamo Emanuele Nazaro al basso, Carmelo Caruso alle tastiere e chitarra, il DJ e produttore bresciano Estremo alla consolle e al sintetizzatore, la giovanissima ed energica Dalila Murano alla batteria, e infine il polistrumentista e compositore, che è anche direttore artistico dei suoi show e dischi, Luca Faraone, questa sera alla chitarra e synth.

Dopo la prima parte, si passa alle canzoni più “blu”. Madame si siede su uno sgabello e interpreta i brani più intimisti, compresa una versione piano e voce di Sciccherie, da brividi.

Madame, che è stata dichiarata l’artista donna che ha venduto di più e con cui tutti vogliono fare un “feat”, non è certamente un fenomeno passeggero e ne è la prova il pubblico, eterogeneo per genere, età e stile, accorso ad applaudirla questa sera. Quasi tutti cantano le sue canzoni, e sono pochissimi i minorenni presenti in sala. Interagisce spesso con la platea, e scherza molto, forse anche per mascherare la sua dichiarata timidezza. Oltre all’innegabile talento, dal vivo si resta positivamente colpiti dalla sua voce, ancora più calda e toccante, e dalla grande umanità che dimostra.

Serata indimenticabile per una sua omonima che festeggia il compleanno. Per lei Madame dirige il pubblico, al quale fa intonare in coro “tanti auguri” seguendo la struttura musicale del canone.

Si rialza per la fase “multicolor”, in cui fa un medley di Chaos, di Fabri Fibra e Too Late di Nitro, aggiungendo una strofa inedita (non riuscirò mai ad abituarmi ai brani con featuring a cui manca appunto il feat.). E prosegue con i suoi brani più popolari, da Voce, che l’ha resa nota al grande pubblico dal palco di Sanremo, all’ultimo singolo Aranciata, con cui chiude lo spettacolo. Impossibile definirla in un genere, a meno di coniarne uno nuovo (cantautotrap?), la difficoltà nel portare il suo repertorio nei teatri era proprio riuscire a trasportare i suoi brani, che, come un prisma dai mille colori, hanno tante sfaccettature, in uno spazio così intimo. Resta seduta la platea sui pezzi più di cantautorato puro, ma non resiste, si alza, balla e scende sottopalco per quelli più ritmati, dalle tinte trap, pop e urban.

Nel bis l’esplosiva “Marea” e a chiudere la serata l’ironico eppur malinconico bonus track “Tekno Poke”.

Tek-si, Tek-no? Per noi Madame, decisamente, sì!

 

I nostri ringraziamenti vanno a Francesca Capozzo di Help Pr & Media Relations e Marta Fontana di Musica per Roma 

 

Il testo dell’articolo e le fotografie della serata sono di Ginevra Baldassari.

 

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