La musica poetica di Paolo Benvegnù a Soliera

C’è una specie di magia quando Paolo Benvegnù sale sul palco. Una luce che parte da lui, abbraccia i musicisti che lo accompagnano e avvolge il suo pubblico, con il quale c’è una relazione lunga decenni, un’intesa che non ha bisogno di parole, ma è saldissima negli sguardi e nel sentire.

Ieri 23 febbraio il cantante e musicista milanese fondatore degli Scisma è tornato in Emilia per portare al Circolo Arci Kalinka di Soliera (Modena) l’ultimo lavoro. Quel suo “Inutile parlare d’amore” (Woodworm) manifesto dell’esatto contrario: il bisogno, se non l’urgenza di rivendicare l’amore come unica possibilità in un momento storico dove sembra avere valore solo ciò che è utile.

Con il nuovo album, Benvegnù ancora una volta si fa narratore. Dopo l’Ep “Solo fiori” uscito nella primavera scorsa – una sorta di raccolta di racconti dove i protagonisti sono gli stessi – ora torna con qualcosa di più simile a un romanzo di formazione germogliato da quelle suggestioni o addirittura una potenziale opera cinematografica, come lui stesso ammette. Dove “io” e “tu” si trasformano in un Noi potentissimo: quell’Oceano infinito e inarrestabile, che la canzone che vede la bellissima collaborazione di Brunori Sas dipinge minuziosamente. L’altro duetto dell’album è nella canzone 27/12 dove compare Neri Marcorè.

Si ringrazia ABOUT  per il gentile invito 

Foto di Carlo Vergani

Paolo Benvegnù

Gabriele Zambelli

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