INTERVISTA GERMANO SEGGIO

E’ disponibile in digitale il brano e il videoclip “FREESIAS” del chitarrista siciliano GERMANO SEGGIO, composizione strumentale che anticipa il progetto discografico “PaGe”, in uscita prossimamente. 

L’artista vuole trasmettere attraverso il brano e l’intero progetto discografico un messaggio importante veicolato dalla tanto semplice quanto rivoluzionaria idea che rispettare gli altri esseri umani e comportarsi con gentilezza sia il fulcro per migliorare questa società

Freesias” tratta il tema del rispetto nei confronti della donna, fin dal titolo che cita il nome del fiore simbolo di amore puro e di gentilezza. La fresia, immaginata dall’artista color magenta, rappresenta la vita della donna. 

Il brano alterna a momenti di tensione e negatività, momenti positivi, di calma e distensione, tramite una narrazione musicale intima e delicata. 

In Freesias sono presenti anche elementi onirici, resi magistralmente dal sound della chitarra elettrica di Germano Seggio, così limpido ed essenziale da far definire l’artista “l’Einaudi della chitarra”.

L’apripista del concept dell’album “PaGe” rappresenta perfettamente le intenzioni del progetto discografico, ma, a differenza delle altre tracce, contiene delle contaminazioni elettroacustiche.

«Freesias” è la mia voce, il modo in cui so comunicare − afferma Germano Seggio − Non uso parole, imbraccio la chitarra e parlo attraverso le note raccontando di un mondo diverso, ma ancora possibile, in cui il rispetto nei confronti delle donne viene coltivato da tutti, ogni giorno».

Il videoclip di “Freesias”, diretto da Giulia Galati, è un vero e proprio cortometraggio i cui protagonisti sono lo stesso Germano Seggio insieme all‘ attrice Rossella Leone. Le immagini alternano momenti oscuri, nei quali vengono presentate diverse situazioni di violenza psichica e fisica di mobbing, sfruttamento e abuso, a momenti positivi rappresentati da una intensa luce magenta che raccontano storie di rispetto, attenzione, ascolto e accoglienza. È la luce sprigionata dagli atti di gentilezza e rispetto a dominare la scena finale, trasmettendo il messaggio di speranza voluto dall’artista.

L’album che contiene il brano è finanziato attraverso un crowdfounding disponibile al link: https://gofund.me/d19ec713

BIO

Germano Seggio, classe ’75, nasce e vive a Palermo. Conseguita la laurea in Chitarra Moderna presso la Middlesex University e la specializzazione in Chitarra Jazz presso la West London University, si dedica all’attività didattica, fondando e dirigendo la Music Academy Palermo. In più occasioni, Germano si trova a dividere il palco con indiscussi “Guitar Heroes” del panorama internazionale come Steve Vai, Ricky Portera, Scott Henderson, Paul Gilbert, Maurizio Solieri, Mike Stern, Alberto Radius, Andrea Braido e Carl Verheyen. Il suo primo CD “Back to Life”, pubblicato nel 2005, che vanta la partecipazione dell’artista Paola Folli in veste di “special guest”, è presentato al grande pubblico in occasione dell’apertura dei concerti di Raf ed entra nelle programmazioni radio a livello internazionale (Olanda, Inghilterra, Stati Uniti). Nel 2010 pubblica “Life Box”, suo secondo lavoro discografico strumentale che lo conferma tra i più talentuosi chitarristi nazionali e, al contempo, ne testimonia la maturazione in veste di compositore. Nel 2012 si aggiudica il Tour Music Festival quale vincitore del concorso “Best Guitarist”. Nel 2014 fonda la band “I Kalvi”, con la partecipazione degli artisti americani Jonathan Kane (drum) e Dave Soldiers (fiddle) con cui pubblica l’album “Music 4 Highways”. Successivamente Germano ha suonato per Mauro Ermanno Giovanardi (La Crus), Nabil Salameh (Radiodervish), Sarah Jane Morris e Antonio Forcione ed ha condiviso il palco con Piero Pelu’ e Lorenzo Fragola. In occasione del Salina Film Festival dei Fratelli Taviani, introduce le esibizioni live di Raf. Nel 2019 pubblica “Alta Quota”, concept album che trae ispirazione dalle Dolomiti, coniugando pop, rock e natura.

 

Germano ci ha rilasciato questa intervista :

Ciao e benvenuto su the front row. Come prima cosa presentati e raccontaci un po’ di storia di te.

Ciao e grazie a voi per questo importante spazio a me dedicato…

Io sono un Chitarrista/Compositore palermitano classe ’75, che muovendo i primi passi in veste di autodidatta si affida ben presto ad illustri docenti che lo guidano in un percorso formativo fino al conseguimento della laurea in Chitarra Moderna presso la Middlesex University di Londra con specializzazione in Chitarra Jazz presso la West London University e al valore degli studi compiuti e la viscerale passione per lo strumento ho avuto negli anni la grande fortuna di condividere esperienze musicali con il gotha dei chitarristi moderni di tutto il mondo, vedi Steve Vai, Mike Stern, Robben Ford, Paul Gilbert, Marty Friedman, Nguyen Le, Carl Verheyen, Guthrie Govan, Greg Howe, Eddy Palermo, Andrea Braido etc etc.

Nella seconda metà degli anni ’90 divenni chitarrista della band “Nuclearte”, che sotto la preziosa ala del grande Pater Gabriel mi portò a vivere la magia del Tour Mondiale “WOMAD” per 5 lunghi anni, esperienza che culmina nella registrazione del CD di esordio “Talè Talè” presso i blasonati Real World Studios dello stesso Peter Gabriel disco che fu distribuito dalla BMG-Ricordi per l’Italia e Womad Select per l’estero.

Gli anni 2000 sono segnati dalla costituzione nella mia Palermo della “Modern Music Academy” che a tutt’oggi dirigo e per la quale curo personalmente l’insegnamento della chitarra moderna. Progetto didattico avvalorato dal partenariato con West London University cosa che rende la mia attività paritaria al percorso accademico e divenendo di fatto l’unica scuola di musica privata in Sicilia abilitata al rilascio di Diplomi e Lauree. 

All’attività didattica affianco da sempre le mie ldue attività principali, ovvero quella compositore e quella di Live Performer, portando in giro la mia musica in lungo e in largo.

Ho infatti 5 dischi editi nel mio portfolio da compositore e a breve uscirà il sesto disco dal titolo “PaGe” lavoro discografico distribuito da ADA/Warner Music Italia, dal quale abbiamo estratto il primo singolo “Freesias” e che verrà pubblicato su tutte le piattaforme digitali e stampato fisicamente solo in vinile.

Parlaci di FREESIAS e cosa rappresenta per te.

“Freesias è la mia voce, il modo in cui so comunicare. Non uso parole, imbraccio la chitarra e parlo”. “Donna è Amore”! Da Lei nasciamo, è Lei che ci guida nella crescita e ci conduce per mano fino a divenire adulti in un abbraccio che poi dura la vita intera. Amarla, rispettarla e proteggerla è istintivo, ma è doveroso rinnovarne continuamente il valore senza mai spegnere la luce. Ho dedicato gli ultimi anni alla scrittura del mio nuovo album tenendo a mente proprio il tema dell’Amore e del rispetto per la Donna e Freesias ne è la massima espressione.

“PaGe” il tuo prossimo disco quando uscirà se puoi dircelo e che indirizzo artistico avrà

Come no… anzi sono molto contento di annunciare l’uscita ufficiale di “PaGe”… lavoro al disco dal 2018 e sono com un vulcano con il tappo, ho voglia che venga ascoltato. ADA/Warner ha impostato questo piano di uscite, il primo singolo ed il suo relativo videoclip (con la regia di Giulia Galati) con soggetto principale Rossella Leone, Donna e attrice d’eccezione, rilasciato l’8 dicembre 2023. Poi usciranno tra gennaio e febbraio 2024 gli altri due singoli, di cui una è una cover e risulta essere di fatto l’unico brano cantato del disco, (ma non voglio spoilerare troppo) e poi in marzo 2024 uscirà l’LP completo, fra i singoli e i relativi nuovi videoclip che usciranno, ancora qualche sorpresa (Bonus/Ghost Track) che si potranno ascoltare solo su spotify dalla digital download card per chi ha partecipando al crowdfunding che contiene il “full project”.

Chi ti ha spronato a diventare musicista?

Di fatto sono nato in una casa dove papà, chitarrista amatoriale, più per scelta del padre (mio nonno) che sua, ascoltrava di tutto, ma un “di tutto” di estrema qualità, per me divenuta indirettamente formazione indotta… Quando a 4, 5 anni ti svegli e in casa risuonano Genesis, Yes, Pink Floyd, Hendrix, Clapton, Led Zeppelin, Deep Purple etc etc “non hai scampo”! Ovviamente scherzo, pensio che non sia detto che accada al 100%, per esempio i miei figli hanno preso altre strade momentaneamente pur suonando bene uno strumento… Bisogna essere predisposti, ed eovviamente gli ascolti e la cultura musicale che si crea in casa di9venta un valore aggiunto. Quando poi ho chiuesto a mio padre di insegnarmi i rudimenti con la sei corde in mano lui non ha perso tempo, ma è stato anche molto bravo a dire ad un certo punto, verso i miei dieci anni e vista la mia costanza e i conseguenti buoni risultati, “adesso hai bisogno di studiare seriamente” e li iniziò ufficialmente il mio percorso di studente.

A chi ti sei ispirato?

Posso di certo suddividere in quattro fasi le mie “ispirazioni/aspirazioni”… La prima fase è quasi fisiologica direi, quindi a tutti gli artisti sopracitati che mio padre propinava in casa, pian piano ho anche cominciato in autonomia a fare delle scelte, e da qui è partita la mia fase due, innamorandomi follemente di Mark Knopfler e Gary Moore, tanto da andare anche in giro per l’Italia a vedere concerti in modalità che non ti sto a raccontare, ma di certo improponibili, la fase tre mi vede assolutamente fuori di tesata per Van Halen, Steve Vai e Joe Satriani, pensa che studiavo i loro guitar solo rallentando con il dito il vinile per capire ad orecchio cosa stessero facendo, non c’era youtube e video music passava roba più commerciale, i videoclip di questi artisti passavo tra le due e le tre di notte e anche moto di rado, li registravo con il VHS e poi li rivedevo all’infinito per carpire cosa facessero tecnicamente… ma Eddy Van Halen era furbo… quando faceva la tecnica che lo ha reso celebre, ovvero il Tapping, si voltava nascondendo le mani, per cui non avevo modo… Poi negli anni a venire mi salvarono i video didattici in VHS appunto, ma costavano un cifra assurda e l’unica cosa che potevo fare era organizzare acquisto di gruppo e poi copiare per tutti, così da avere anche io la mia copia con un esborso più calmierato… lL’ultima fase è arrivata con la voglia di approfondire teoria e composizione e allora approcciai al Jazz e mi invaghì di Pat Metheney, John Scofield, Scott Henderson, Mike Stern, studiando poi a mia volta chitarra Jazz alla London College of Music e specializzandomi in questo difficile linguaggio. Ma credo fermamente che mi sia servito tutto… oggi trovo tutto fra le mani e lo plasmo a mia immagine e somiglianza!

Che esercizi fai per migliorare la tua tecnica?

Oggi ti devo dire che non punto più ad avere bpm in più al metronomo, il mio esercizio è cmq continuo perchè insegnando tengo la chitarra in mano almeno 7/8 ore al giorno, ma oggi per lo più cerco di costruire il mio suono, il mio linguaggio per divenire sempre più riconoscibile, insomma dare vita alla mia “voce” che si spera un giorno diventi unica!

sei nervoso o fiducioso prima di esibirti?

Credo che chi ti dica che è tranquillo prima di un live, menta… Un po’ di sana tensione è fisiologica e ci vuole, significa anche che vuoi sempre essere al massimo della tua performance, perchè ci tieni che chi viene e ad ascoltarti vada via felice come te!Poi passati i primi 5/10 minuti è vero, nel mio caso pasaa tutto e comincio a suonare libero, quasi come se fossi a casa di amici a suonare la canzone del sole!

Hai qualche rituale prima di salire sul palco?

Uno tecnico, voglio con me il mio strumento, così da potere suonare e arrivare caldo sul palco, un buon bicchiere di vino rosso per allentare un po’ la muscolatura e via…

C’è qualcosa dopo lo spettacolo che ti aiuta a mantenere la concentrazione?

Si… ascoltare e e riascoltare sempre tutto per capire come fare meglio la prossima volta!

Ci sono brani che hai dovuto modificare dal vivo?

Devo dirti di no… perchè scrivo i brani e gli arrangiamenti in modo che siano riproducibili live e senza troppi artifici, mi capita spesso di vedere live di artisti che avendo dato vita in studio a produzioni luculliano poi live devono cambiare un po le cose, e devo dire che non mi fa impazzire questa cosa, ecco perchè lavoro in questo modo

Hai mai avuto incidenti duranti i concerti o in sala di registrazione?

Devo dire di no, perchè grazie a Dio sono ben seguito da questo punto di vista e prima di scegliere una location o accettare un ingaggio vengono fatti sopralluoghi accurati, per evitare questi rischi, ovvio è che può capitare cmq. Ma di certo la negligenza in questi ambienti può essere davvero pericolosa e allora meglio giocare d’anticipo!

Ricordi una performance in cui ti sei sorpreso della tua bravura artistica?

Praticamente MAI! Non sono mai soddisfatto… dico davvero, sarà che mio papà quando veniva a vedermi live da ragazzo, mi diceva sempre, “bello si, però…” quel però era un segnale, ovvero dovevo dare e fare meglio e oggi anch’io con me stesso sono molto esigente, chissà magari un giorno mi piacerò anche, ma ancora la vedo dura!

Come ti trovi nel sentire la tua musica?

Come quando risenti la tua voce registrata, non mi piaccio, raramente è capitato di piacermi… ma si contano sulle dita di un amano!

C’è un brano che ti rende particolarmente orgoglioso?

Sicuramente parlando del passato, “Alta Quota”, oggi “Freesias” ed un brano dal titolo “Eyes” che si trova nell’album “PaGe”

Com’è cambiato il tuo stile musicale da quando hai iniziato ad oggi?

E’ molto semplice risponderti… sono cambiato io, non penso più da chitarrista ma da compositore, la chitarra visto che non canto è diventato un mezzo, è con lei che comunico. E tu mi insegni che per comunicare la prima cosa da non fare è urlare, ecco da ragazzo urlavo, oggi non più, se non in maniera controllata. Sento urlare ovunque, molti cantanti urlano e devo dire che mi da molto fastidio, per cui mi adeguo al mio orecchio e faccio l’esatto contrario e questo disco ne è l’esempio lampante.

Se potessi duettare con un cantante vivo o morto chi sarebbe?

In Italia assolutamente Vasco Rossi, l’ho sempre adorato, e per quello che scrive e per come pensa le sue canzoni, sempre abbastanza “Guitar Oriented”, e la cosa mi piace assai!

Quali sono i tuoi cinque musicisti preferiti in assoluto?

Oggi… Peter Gabriel, John Mayer, Steven Wilson, Jeff Beck, David Gilmour

 

U n ringraziamento particolare a Parole e Dintorni

Intervista a cura della redazione

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