“O Diavolo” è il suo ultimo album, un incontro di suggestioni e vita vissuta, dove si sente l’eco di una maturità artistica di un ousider di lusso come Francesco Di Bella. Un cantautore legato a sè stesso e alla sua metodologia musicale, che riempie il cuore e lo spirito con le sue liriche. Venti annidi carriera e tanta gentilezza, che abbiamo constatato dalla nostra intervista.
1) Prima domanda scontata ma necessaria. Perché O Diavolo? È forse l’idea di esorcizzare un malessere insito nella nostra società?
Si, il diavolo ricorre spesso nelle canzoni dal blues al folk e mi è sembrato divertente lavorare su questo stereotipo per raccontare l’eccessivo narcisismo che pervade attualmente la nostra società.
Dire la mia a proposito del bene e il male.
2) In questo disco ho trovato una maturità e una luce nascosta dietro testi profondi? Rappresenta una nuova fase artistica per te?
I miei modelli e i miei trucchetti da songwriter sono sempre gli stessi, cerco sempre di migliorare, scrivere tanto per me è il miglior modo per ottenere risultati concreti. Il mio sforzo è quello di trovare il tono giusto per affrontare gli argomenti che mi interessano.
3) “Canzone e’ carcerate” tratta di un tema a te caro. In quest’epoca di spettacolarizzazione del fenomeno “giustizia”, a chi importa davvero delle condizioni dei detenuti?
A un mucchio di gente. Faccio parte di quella parte di società a cui stanno a cuore queste cose e ne sono orgoglioso.
Fare sentire la propria voce è importante perché molto spesso incarna quella di chi non può parlare. Non bisogna farsi intimidire da chi strilla per dire falsità.
4) Hai sempre mantenuto una coerenza stilistica e un credo ben preciso. Cosa ne pensi, invece, del mordi e fuggi della musica contemporanea?
Penso che la musica mordi e fuggi ci sia sempre stata. Molto spesso non si da il tempo ai giovani di crescere e maturare ma gli anticorpi ci sono comunque. Chi si disinteressa del mercato ha margini di crescita ma naturalmente dovrá battagliare non poco.
Esistono dei modelli positivi e vanno seguiti.
5) Dopo questo lavoro, verso quali nuove sfide e progetti si direziona Francesco Di Bella?
Ci sono un po’ di cose in ballo, ad esempio la realizzazione di una graphic novel ispirata proprio a “‘o diavolo”, è un’idea che mi coinvolge molto perché è un mondo, quello del fumetto che da sempre mi affascina tantissimo.
Andrea Alesse