Il Paese meraviglioso di Giancane

Due serate di full immersion nell’universo Giancane al Monk di Roma, in occasione del compleanno del primo EP Carne, che festeggia dieci anni.

Il mondo di Giancane non è fatto di sola musica, infatti, ma da mille altri elementi collaterali, dalla grafica, al merchandising, dalle numerose e abitudinali follie sul palco, ai gadget e bolle di sapone… Il tutto intriso di genialità, ironia caustica, nostalgia, e tanto sanissimo divertimento.

Se volete vedere un concerto in cui tutta la sala, dai musicisti sul palco a tutto il pubblico, sorride dall’inizio alla fine, andate a vedere un concerto del buon Giancarlo Barbati, alias Giancane.

Tutto perfetto, dicevamo, sin dalla scaletta pre-concerto, fatta di musica metal tra cui spiccano i Cult e un brano degli amatissimi Tool. Giancane si presenta sul palco in t-shirt Iron Maiden, cappellino col piccione, chitarra, grancassa e pedale, accompagnato solo dal fido Guglielmo Notari.

Il resto della band salirà via via in scena, di brano in brano. È così il turno di Alessio Lucchesi per Ciao sono Giancane, Claudio Gatta (reduce dall’influenza) che sale dietro la batteria in pigiama e vestaglia per La Vita, e infine Michele Amoruso al basso, sulle note de Il mio migliore amico.

Ripercorrono così gli esordi, da quel primo EP presentato in una confezione in polistirolo da macelleria, fino all’ultimo album Tutto Male, che include i brani che accompagnano le fortunate serie di Zerocalcare, Strappati lungo i Bordi e Sei in un paese meraviglioso.

Oltre due ore e mezza di concerto nell’inconfondibile stile Giancane, che mescola sapientemete folk-melodico, pop anni ’90, atteggiamento punk a una grammatica letteraria fatta di crudezza espressiva, linguaggio di strada, ironia sfacciata e nichilista.

Sul palco si alternano gli ospiti, da Galoni ad Alessandro Pieravanti (ex collega di Giancane nel Muro del Canto), da Ludovico “Sbohr” Piccinini dei Profilax a Simone “Danno” Eleuteri del Colle der Fomento.

Un concerto lunghissimo ma in cui il tempo è volato come nelle migliori feste. Immancabili le “hit” Vecchi di merda, Hogan Blu, Disagio e anche i momenti dedicati agli altri membri della band, come il celeberrimo momento Lucchesi, una versione speciale di Tuttuchatuttutucha di Claudio Gatta, e la cover di Dragostea Din Tei a cura di Guglielmo Notari.

A un giorno dalla Vigilia, ci troviamo a cantare tutti in coro Buon Compleanno Gesù, in cui tutta l’attitudine dissacrante e irriverente del cantautore romano è applicata a un pranzo di Natale in famigla. A tratti è politicamente scorrettissimo ma gli vogliamo bene anche e soprattutto per questo.

Consigliamo vivamente una visita al negozio del merchandising di Giancane per le ormai mitiche magliette che vanno a ruba a ogni concerto, e, ovviamente, di correre a uno dei suoi prossimi concerti, in cui non solo il divertimento è assicurato, ma avrete modo di vedere ottimi e instancabili musicisti dare tutta la loro contagiosa energia sul palco.

Giancane, che gioia cadere e ricadere con te!

Ringraziamo Marika del Monk Roma, Locusta Booking e Woodworm.

Articolo e foto di Ginevra Baldassari

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