Il mondo di Giovanni Truppi è ancora il migliore da mettersi in testa

Giovanni Truppi torna in tour per celebrare il decimo anniversario della pubblicazione di “Il Mondo è come te lo metti in testa”, secondo album in studio ad aver segnato la sua carriera.

Ad accompagnarlo sul palco c’è Marco Buccelli, batterista e produttore, con il quale ha co-scritto e registrato interamente dal vivo l’album; un’occasione per rievocare l’esperienza condivisa con il suo pubblico dal 2013.

Apre la serata Giulia Covitto, in arte Julia in the Jungle, di origini toscane ma diplomata a Roma alle Officine Pasolini come cantante. Nascosta dietro la chitarra rossa e una cascata di ricci, ha in comune con l’artista principale del concerto di oggi il modo viscerale di esprimersi e la capacità di raccontarsi cantando. Attendiamo fiduciosi di riascoltarla.

 

Un Monk stracolmo questa sera, si registra infatti il sold-out per entrambe le date di Giovanni Truppi, con centinaia di persone accorse ad acclamare questo nuovo tour. Un pubblico fedelissimo che ha imparato a conoscerlo e amarlo proprio a partire dal suo secondo album “Il Mondo è come te lo metti in testa”, che l ’artista ha appena ripubblicato in vinile e che festeggia quest’anno dieci anni. Quale miglior celebrazione che riproporlo live nella sua struttura originale?

Queste esibizioni rivisitano infatti l’integralità del disco, con Truppi alla voce e chitarra (e saltuariamente il piano) e il suo fido collaboratore e produttore Marco Buccelli alla batteria. Esattamente come era stato registrato l’album in origine. Il concerto crea subito una dimensione intima, il palco è scarno come una stanza in cui suonare, con un tappeto, gli strumenti, poche luci e tanta nebbia. E intimo è sempre stato il rapporto tra Truppi e il suo pubblico, vuoi per i testi che raccontano storie e pongono quesiti filosofici in modo apparentemente semplice ma pieno di substrati, vuoi per quel suo modo di cantare così spontaneo e crudo, da metterlo completamente a nudo.

È una versione piena di pathos quella di questa sera, e anche di rabbia e di ironia. I brani hanno mantenuto intatta la loro forza in questo decennio e l’artista risulta ancora oggi uno dei più originali e credibili del panorama musicale. Le sue filastrocche da cantautore punk conservano la loro magia e ci fanno immergere completamente nel mondo di Truppi sin dalle prime note.

Se la scaletta include anche alcuni brani dall’ultimo album di inediti uscito quest’anno, Infinite possibilità di essere finiti, come “La felicità” e “Amarsi come i cani”, è solo nel bis che potremo ascoltare i suoi brani più celebri e struggenti “Conoscersi in una situazione di difficoltà” “Scomparire” e “Tuo padre, mia madre, Lucia”.

Il miracolo Truppi si è ripetuto anche questa sera riuscendo a toccare l’intera sala con quel suo modo unico e intenso di strillare le parole, come se fosse l’anima stessa a far vibrare le note e scavare nelle nostre, riempiendo la sala di autentica e sincera emozione

 

I nostri ringraziamenti vanno a Ponderosa Music & Art e al Monk

Il testo dell’articolo e le fotografie della serata sono di Ginevra Baldassari.

 

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