Gli Shandon infiammano il Vidia di Cesena

Ci sono quei concerti nostalgici che ti fanno tornare alla mente tanti ricordi del passato e quello degli Shandon al Vidia di Cesena è stato uno di quelli.

Della band nata alla fine degli anni 90′ praticamente è rimasto solamente Olly, che dopo la fortunata esperienza con i The Fire è tornato al vecchio amore.
In quell’epoca andavano di “moda” molti generi  dallo ska, al punk all’harcore e la fortuna di questa band è sempre stato quello di mischiare questi generi per far contenti i propri fans.
Anche se oggi Olly non apprezza le etichette, all’epoca l’aggettivo “ska-core” calzava a pennello per descrivere la loro musica.

Questa reunion non è stata fatta per caso, la band ha intenzioni serie visto che il 16 di gennaio è uscito Back on Board, un nuovo disco di inediti. Il titolo del disco naturalmente è un chiaro riferimento al fatto che sono tornati, ma anche un gesto d’amore per la disciplina dello skate. Il brano dedicato a Tony Alva ne è una conferma.

Questi brani sono stati accolti molto bene dal pubblico presente anche se Olly ha fatto molta fatica a far capire al giovano pubblico le varie terminologie di uno sport che purtroppo non è più ai livelli di popolarità della fine degli anni 90′.
Non c’è solo lo skate ed il divertimento nei nuovi Shandon, ma anche del sentimento più interiore, come lo dimostra il brano dedicato alla famiglia di Olly.

“…Tornare dopo così tanti anni a scrivere delle canzoni per gli Shandon è stato difficile…”

Questo ritorno è come una rinascita per lui e lo si vede benissimo da come sia emozionato nel raccontare aneddoti del passato, come se fosse membro di una band alle prime armi.
I momenti migliori del concerto sono naturalmente quando la band recupera brani di Fetish, disco che li ha portati al successo. Placebo Effect, Liquido ma anche My Sun fanno totalmente impazzire il pubblico.
Per chi conosce bene la band, la loro popolarità è dovuta molto anche alle svariate cover e questa sera ci deliziano con Proud Mary dei Creedence Clearwater Revival che Olly ricorda soprattutto per la versione di Tina Turner.
Dopo questo tuffo nel passato si chiude con My Friends da Not so happy to be Sad  e da P.N.X da Fetish.

Se doveva essere una festa lo è stata, come naturalmente tutti i concerti degli Shandon, ma non è ancora finita del tutto perchè è ora di far salire sul palco il sassofonista dei Good Fellas per suonare gli encore. Apre Landed brano che in poco più di un minuto mischia tutti i trick e terminologie dello skate.
Anche se Olly la odia, è il momento della canzone degli Shandon per eccellenza Questosichiamaska, dove tutto il pubblico si mischia in un “pogo” infernale che fa molto 1999.
Janet chiude in bellezza un concerto piacevole, dove ho rivisto lo stesso Olly degli inizi, carico e voglioso di spaccare il Mondo come sempre.

Testo e Immagini a cura di Carlo Vergani

Si ringrazia HUB Music Factory, HooDooh snc e Ammonia Records per il gentile invito.

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