Rick Wakeman: quando il rock diventa musica classica

Quando circa due mesi fa, assistemmo al concerto di Rick Wakeman a Vicenza, nello stupendo teatro Olimpico, uscimmo soddisfatti dallo spettacolo, ma ci rimase il dubbio di aver espresso un giudizio sensibilmente condizionato dalla location.

Il dubbio è rimasto inalterato fino a ieri, quando lo stesso Wakeman si è presentato sul palco di Astimusica. Piazza Cattedrale, per quanto bellissima, non poteva di certo competere con gli spalti lignei e la scenografia ideata dal Palladio. Eppure, dopo due ore di spettacolo, siamo tornati a casa con la stessa grande soddisfazione, consapevoli che il rock, quello buono, sarà la musica classica del 22° secolo.

Già perché vedere un mito della musica, quale è Wakeman, seduto al pianoforte a coda per riproporre i suoi brani o quelli degli Yes, ma anche di David Bowie, arrangiati per quello strumento, ci ha fatto capire che la musica di qualità è unita da un unico fil rouge. Se Life of Mars abbandona le sonorità moderne e la voce di Bowie, potrebbe tranquillamente essere un nuovo pezzo di Chopin. Ma anche Help ed Eleanor Rigby dei Beatles così suonati, potrebbero essere il frutto dell’ingegno di Prokof’ev.

Insomma il rock è musica classica e l’apostolo di questa “new wave” è Rick Wakeman: un omaccione di quasi due metri, che da una vita suona le tastiere, prima con gli Yes e poi come solista.

Il nostro consiglio spassionato è quello di andarlo ad ascoltare non appena ritornerà in Italia, il suo genio e i suoi virtuosismi vi conquisteranno sicuramente. E se non sarà la sua musica ad affascinarvi, ci penserà la sua grande simpatia.

Ecco la scaletta proposta:
Catherine of Aragon, The Myths and Legends of King Arthur and the Knights of the Round Table, Morning Has Broken (Cat Stevens Cover), The Meeting, And You and I (Yes), Wonderous Stories (Yes), Gone but Not Forgotten, Journey to the Centre of the Earth, Life on Mars? (David Bowie Cover), Catherine Howard, Help (Beatles Cover), Eleanor Rigby (Beatles Cover). Bis 1: Merlin the Magician. Bis 2: The Jig.

Testo e Foto a cura di Vincenzo Nicolello

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