Tre live in tre città diverse, Roma Bologna e Milano. AURORA arriva per la prima volta in Italia e lo fa col suo animo gentile e la sua musica ad alto contenuto emozionale. Tanti fan in attesa ben ripagati, tra i quali ho avuto modo di constatare che alcuni di questi l’anno addirittura seguita nella tre giorni di concerti, cantando con lei e facendola sentire a casa.
Prima volta in Italia, dicevamo, e prova con il pubblico esigente di casa nostra che non può che dirsi superata da questa giovane (classe 1996) artista originaria della fredda e suggestiva Bergen (Norvegia), e già lanciata in orbita internazionale da diversi premi e ottime risposte dagli addetti del settore. Un personaggio positivo, che sul palco alterna la timidezza del discorso con il pubblico alla forza espressiva del cantato, accompagnata da quattro musicisti che la seguono con batteria, chitarra, keyboards e synth. Lei vestita in bianco con un abito a metà tra un personaggio fiabesco e una cosplayer, gli altri in elegante coloro nero a rivendicare il contrasto che è tipico della musica nordica. Una musica capace di mischiare l’elettronica eterea alla sperimentazione folk, intrisa si echi ballabili e produzioni corali di spessore.
Ebbene, i live di AURORA non si sono discostati da questa avvincente contrapposizione, regalando sorrisi e scorribande in un suono erede dei Goldfrapp e dei Samaris, costruito lungo synth e infatuazioni orchestrali che accompagnano la personalità vocale e il genio di AURORA. Con capelli platino e movenze da pop star, AURORA produce linee elettrizzate di folktronica dance e canzoni che trasmettono energia positiva, con pichi di emotività che si toccano nei pugni alzati di Warrior, canzone del 2016 ma sempre attuale. Bello vedere come interagisce con il suo pubblico, soprattutto quando gli recapitano sul palco delle lettere firmate e quando il duetto femminile della triste Murder Song rivela l’animo anche tormentato di un’artista estroversa e poliedrica.
Ma la tormenta, secondo AURORA, si supera con la musica e le sue capacità terapeutiche, messe in mostra dal vivo col singolo Quendoom, una certezza, prima della finale Wolves, manifesto d’interiorità cantautorale che ben si lega con le spigolature di una voce unica, che evoca ricordi targati Bjork.
Per un’immersione nei live di AURORA vi lascio dunque alle foto del nostro Carlo Vegani, che l’ha immortalata al Locomotiv Club di Bologna.
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Setlist concerti:
Chrchyard – Under Star – Gentle Earth – All is sosft inside – Warrior – Soft Universe – Murder Song – Runaway – Under the Water – In Bottles – Home – Forgotten Love – Queendom – The Seed – Wolves
Ringraziamo il Circolo Magnolia, il Locomotiv Club e International Music & Arts
Foto di Carlo Vergani – Testo di Andrea Alesse