John Fullbright: nuovo disco dopo 8 anni di silenzio

John Fullbright, clesse 1988, è un songwriter di Okemah, Oklahoma, balzato agli onori delle cronache musicali nel 2009 con il suo disco di debutto, Live at the Blue Door, registrato live in presa diretta nel famoso locale di Oklahoma City.

 

In questo primo lavoro, a colpire i critici musicali e i semplici ascoltatori sono le liriche, profonde, poetiche e legate a doppio filo alla storia della musica roots americana: in ogni pezzo si colgono echi di Bruce Springsteen, Pete Seeger, Steve Earle, e soprattutto Woody Guthrie.

Per quest’ultimo, l’eredità è assolutamente evidente e addirittura dichiarata esplicitamente in Tombstone, brano in cui Fullbright invita il becchino che lo seppellirà a lasciarlo riposare tra le tombe dei due uomini che più lo hanno influenzato: suo nonno e appunto Woody Gutrhie.

 

photo credit Ferdinando Bassi

In Italia, John Fullbright si è visto una sola volta, grazie al coraggio di Pomodori Music e di Andrea Parodi, che nella primavera del 2012 organizzarono un tour in alcuni dei locali baluardi della musica live dello stivale: dalla Birroteca Doppio Malto di Cecina a Trapani di Pavia, dal Nidaba di Milano al Giardino di Lugagnano.

 

All’acclamato e fortunatissimo album di esordio hanno fatto poi seguito altri due lavori: From the Ground Up nel 2012 e Songs nel 2014, prima del lungo silenzio discografico.

 

Con Liar, il nuovo album in uscita il 30 settembre, John Fullbright irrompe inaspettato, senza campagne di lancio o battage promozionali, e traccia un nuovo importante segno nella sua discografia.

Abbiamo avuto il privilegio di ascoltarlo in anteprima e l’impressione che ne abbiamo avuto è quella di un lavoro più maturo, in cui gli arrangiamenti si fanno più ricercati e pieni, i testi più intimi e profondi e in cui il lungo tempo trascorso dal precedente album sia servito a Fullbright per riordinare i pezzi della sua arte e ritrovare la strada maestra.

 

Un ottimo album, in cui John Fullbrigh alterna old ballads a pezzi più complessi e in cui si alterna tra chitarra e pianoforte, che ad ogni ascolto lascia scoprire aspetti nuovi e sfumature non percepite in precedenza.

 

Tracklist:

 

  1. Bearden, 1645
  2. Paranoid Heart
  3. Stars
  4. The Liar
  5. Unlocked Doors
  6. Where We Belong
  7. Social Skills
  8. Lucky
  9. Blameless
  10. Poster Child
  11. Safe To Say
  12. Gasoline

 

Label: Thirty Tigers/Blue Dirt Records

 

Per informazioni e prenotazioni: www.johnfullbrightmusic.com

 

Recensione e fotografie a cura di Ferdinando Bassi.

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