Una giornata con gli Asino, intervista e live report

Sabato è ststa proficuo: sono andato a vedere gli Asino e scambiare con loro qualche battuta al Giardino Lea Garofalo di Milano, dove è andato in scena “Un giorno un festival“, creatura sublime dei regaz di Altra generazione. Tra le attrattive della serata, sicuramente il duo intergalattico di noise punk sperimentale degli Asino, entrato nei nostri cuori ahimè tardi (capo cosparso di cenere), ossia solo con il terzo album “Amore” (qui la nostra review: https://www.thefrontrow.it/recensione-asino-amore/).

Sul palco, Giacomo e Orso, da Massa e da Carrara, sono i due temerari free punkers del disco, pieni zeppi di ironia e potenza quando serve, mischiata a quella carica di genuinità che gli Asino decidono di farci amare con il cantato in italiano. Tra il dinosauto cartonato e i fischietti di Trenita, la festa è tutta al giardino, pieno di gente saltellante e pronta a prendere in braccio la chitarra di Orso, in elegante camicia alla Big Lebowski. Le randellate di Offensivo danno il lieto inizio ad un live generoso e molto divertente, in cui gli Asino assomigliano sempre più alla risposta italiana ai Le Singe Blanc, con quella carica di situazionismo e goliardia, dietro la quale si cela il loro essere anti-punk al carnevale, ossia la nostra realtà quotidiana.

Approfittandone, ho fatto ai due qualche domanda:

1. Parliamo subito di cose serie. Chi ė il gruppo napoletano dell’introduzione di “Amore”?

Asino: Il gruppo di pop napoletano di cui si parla nell’intro sono gli Osanna, presentati dallo splendido Luciano Minghetti.
(Se volete vedere il video è questo:  https://www.youtube.com/watch?v=cAWQVkLyv3A  )
Un giorno siamo arrivati a quel video completamente a caso e abbiamo subito pensato che sarebbe stato l’Intro di cui avevamo bisogno.

2. Per me Asino è amore anche tra i suoi due componenti. Visto che vi vedo come i vecchi Tursthoon Moore – Kim Gordon, datemi prova di questo. Tre aggettivi con cui ciascuno dei due descrive l’altro.

Asino: C’è sicuramente molto amore all’interno degli Asino.
Ci piace molto che ci vedi come i buoni e vecchi, ma sempre giusti, Tursthoon e Kim.
Ci spiace che si siano lasciati.
Ci piace anche molto pensarci come Panatta e Bertolucci nella Coppa Davis del ’76 in Cile.Come le sorelle Williams in qualsiasi match che abbiano mai disputato.Come Pippo e Pluto amici/coppia formidabile, come il burro e le acciughe o ancora meglio Maurizio Costanzo e Maria De Filippi.

3. Ditemi la verità, la canzone “Offensivo” l’avete scritta leggendo il “Nuovo contratto di governo degli Italiani”?

Asino No, siamo arrivati prima noi. L’ha scritta Giacomo un giorno di due anni fa dopo essere rimasto bloccato alla stazione di Milano Lambrate per 4 ore con 50 centesimi in tasca.Un vero incubo, nessuno lo ha aiutato, ha sofferto molto.
Ad ogni modo troviamo offensive un sacco di cose, alleanze, persone o moduli.

4. Il critico rock Greil Marcus ha scritto: “la gente paga ai ci concerti per vedere altra gente che crede in se stessa”. Allora, prenoto il forum di Assago e mi dite quando potete suonare?

Asino: Ci piacerebbe suonare o al veglione di Capodanno o il 24/25 (male che va il 26) dicembre sempre che uno di noi due non abbia la cena in famiglia.
Se prenotiamo la piazzetta di Pompei quando possiamo aprire un tuo concerto invece?
Voi di The Front Row credete in voi stessi?

5. Musicalmente siete dentro le tempeste sonore dei mitici Laghetto. Come nasce il suono è chi decide cosa sbraitare in ogni nuovo album?

Asino: I due dischi precedenti sono nati in sala prove, questo Amore è nato invece a distanza. Negli anni di Crudo e Muffa entrambe abitavamo a Massa-Carrara e vivevamo molto di più la sala prove che invece è venuta a mancare negli ultimi due anni. Giacomo si è trasferito a Milano, Orso a Cà di Cecco (graziosa località apuana) e il nuovo lavoro è stato registrato a metà strada al Greenfog Studio di Genova.
Orso per la prima volta ha registrato tutte le chitarre in casa sua e ciò ha sicuramente caratterizzato il suono finale. Mattia Cominotto in studio gli ha dato forma. aggiungendo quella pasta e quella bella botta che è venuta fuori. Sempre Mattia ha fatto tutte le riprese, editing, mixaggio e master, effettuando anche pezzo per pezzo le batterie. Tanto di quello che è venuto fuori è certamente merito suo.
Per quanto riguarda il modo di sbraitare diremo che per ogni disco c’è stato un percorso diverso. Ognuno dei due scrive, ma le voci e i testi di ogni album hanno preso forma con la modalità: scrivo io, scrivi te, scriviamo insieme. Sbraiti tu, sbraito io, sbraitiamo.

6. Dopo “Amore” c’è vita? Oppure anche voi ritenete che sia il sentimento dell’autodistruzione?

Asino: Riguardo all’Amore come sentimento direi che ci becchiamo al bar dopo e ne parliamo con calma.
Sull’Amore Asino diremo che c’è vita, c’è sentimento e al momento ci sono le trasferte, i lanci di frisbee, un sacco di risate.
Però il prossimo disco avrà un nome lunghissimo, abbiamo finito in sette anni una grande trilogia dell’autodistruzione, ne siamo orgogliosi.

 

Pe chi non li conosce, mi sembra sia ora di provevdere.

Andrea Alesse

[email protected]

 

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