Intervista con Ron Gallo

Da Venerdì 3 marzo è disponibile, accompagnato dal videoclip, FOREGROUND MUSIC il nuovo disco di Ron Gallo uscito per l’etichetta Kill Rock Stars.

Con questo nuovo disco, Gallo urla contro i costruttori che trasformano i quartieri in spudorati annunci pubblicitari di AirBnB, i padroni delle multinazionali che decidono quanto deve costare la musica e gli estremisti determinati a portare avanti un’apocalisse di distruzione razziale e civile. Affronta i cattivi della nostra società e aiuta coloro che ne sono oppressi, trovando un modo per ridere in faccia all’assurdità della situazione.

L’album è, secondo le parole di Gallo, “what an existential crisis would sound like if it could also be fun”. Nel corso delle 11 tracce che lo compongono, Gallo mostra quella che Ann Powers ha definito “elettricità letterata”. Passa dal fuzz al lounge jazz, al freaky pop, al post-punk e di nuovo a una musica rock divertente e trascinante, prendendo di mira di tutto e di più: male entitlement, età dell’ansia, apatia vs azione, gentrificazione, narcisismo, retail therapy, xenofobia, paura del futuro nelle nuove generazioni, estremisti di destra, capitalismo, cambiamento climatico e l’esperienza di avere una persona cara con una dipendenza.

Gallo non può fare a meno di infondere nell’album una gioia quasi incantata, quella che deriva da un luogo di sincero amore per le persone e di protezione per le cose a noi care. C’è amore in questo album, tra Gallo e i suoi ascoltatori, tra Gallo e le corde della chitarra, tra Gallo e il mondo. Ci vuole un po’ di ricerca, certo, ma alla fine di FOREGROUND MUSIC, Ron Gallo giunge a una conclusione sul senso della vita sconcertante e confortante: “The world is completely fucked, but the universe is inside you.”

BIO
Per chi ancora non lo sapesse, la carriera di Gallo si è sviluppata in questa direzione fin da quando è diventato popolare con l’uscita di Heavy Meta. Si è trasferito a Nashville, ha fatto concerti, ha firmato con un’etichetta, ha suonato al Coachella, al Bonnaroo, al Gov Ball, all’ACL e altro ancora, e ha girato il mondo o suonato con Spoon, Parquet Courts, Wilco e altri. È stato considerato uno dei maggiori esponenti dell’indie, come dimostrano gli elogi su NPR e le recensioni su Vice. Lo stesso Ron Gallo non si aspettava questa accoglienza: “È stato bizzarro fare improvvisamente tutte queste cose che non avrei mai pensato di fare, così nel gennaio 2018 abbiamo pubblicato l’EP ‘Really Nice Guys’, un concept album e un film mockumentary che commenta le assurdità del mio nuovo ruolo di musicista professionista in tour”. Nella musica di Gallo c’è sempre stata una dose abbondante di ironia, ma serve a uno scopo funzionale: interrogare il divario tra chi ci presentiamo e chi siamo. Questo tema anima FOREGROUND MUSIC, che è il disco di Gallo più tagliente, che lancia provocazioni in ogni direzione e, allo stesso tempo, rivolge lo specchio verso se stesso.

 

Ron Gallo ci ha concesso una breve intervista che potete leggere qui sotto:

 

1. Ciao e benvenuto su the front row. come stai?

È bello parlare con voi . Sto abbastanza bene, un po’ di nervosismo e tensione con l’album in uscita . Ma soprattutto eccitato per ora e per il futuro.

It’s good to be in the front row, I usually hang out in the back. I am pretty good, some nerves and tension with the album coming tomorrow. But mostly excited for now and the future.

2. Raccontaci un pò; della tua carriera e cosa ti ha portata a stabilizzarti in Italia?

Il mio primo album “HEAVY META” è stata la prima volta che ho pubblicato musica su un’etichetta e in modo appropriato e questo mi ha portato a fare tournée in tutto il mondo, festival e raggiungere davvero le persone. Da allora mi sento come se stessi cercando di sperimentare ed evolvermi con ogni uscita che ha agito principalmente come un auto-sabotaggio nel senso di una “carriera”. Ahah. Ma penso di trovare un buon equilibrio in questo nuovo album.
La prima volta che sono stato in Italia è stato per un tour e in un giorno libero all’Hanabi di Ravenna, IT, ho incontrato l’amore della mia vita, Chiara, e da allora stiamo insieme e suoniamo insieme. Lei è la ragione per cui ho trascorso così tanto tempo in Italia e un giorno potrei viverci pienamente.

My first album “HEAVY META” was the first time I released music on a label and in a proper way and that lead to touring worldwide, festivals and actually reaching people. Since then I feel like I’ve been trying to experiment and evolve with each release which has mostly acted as a self-sabotage in the sense of a “career”. Haha. But, I think I’m finding a good balance on this new album.
The first time I was ever in Italy was for a tour and and on an off day at Hanabi in Ravenna, IT I met the love of my life, Chiara, and we have been together since as well as playing together. She is the reason I have spent so much time in Italy and may live there fully someday.

3. Parlaci del tuo nuovo disco?

Questo disco è tutta la mia rabbia, ansia, interrogatorio, crisi esistenziale e umorismo degli ultimi anni. Si chiama FOREGROUND MUSIC perché ha la sensazione di essere urgente e inevitabile nel suono e negli argomenti, penso anche che sia un buon nome anche per il genere musicale.

This record is all my anger, anxiety, questioning, existential crisis and humor of the last few years. It’s called FOREGROUND MUSIC because it has a sense of being urgent and unavoidable in sound and topics, I also think that is a good name for the genre of music as well.

4. Quale canzone ti rappresenta di più in questo lavoro?

Probabilmente “AT LEAST I’M DANCING” nel bene e nel male, haha. Lo spaccato di apocalisse, satira, nichilismo, speranza e umorismo. È più o meno il modo in cui vivo tutti i giorni.

Probably “AT LEAST I’M DANCING” for better or for worse, haha. The cross-section of apocalypse, satire, nihilism, hope and humor. That’s pretty much where I live.

5.Sei tu il principale compositore o ti sei fatto aiutare da altri artisti?

Tutte le canzoni sono state scritte da me, ad eccezione di “ANYTHING MA THIS” che era una canzone scritta insieme a Chiara D’Anzieri (Santa Chiara), la mia compagna musicale e di vita.

All of the songs are written by me, with exception of “ANYTHING BUT THIS” which was a song co-written with Chiara D’Anzieri (Santa Chiara), my life and musical partner.

6. La tua band in versione studio sarà la stessa che ti accompagnerà durante i live?

Quasi! 2 su 3. Chiara sarà al basso, Josh Friedman sarà alla batteria, entrambi hanno suonato nel disco, ma il nostro co-produttore dell’album Jerry è troppo impegnato come ragazzo e non si unirà a noi in tour. Abbiamo un nuovo chitarrista di Filadelfia di nome Kyle Sparkman.

Almost! 2 out of the 3. Chiara will be on bass, Josh Friedman will be on drums who both played on the record but our album co-producer Jerry is too busy of a boy and will not be joining us on tour. We have a new guitarist from Philadelphia named Kyle Sparkman.

7.Visto la mancanza di concerti per la pandemia quanto vuoi tornare in mezzo alla gente?

Più che altro penso. È lì che tutto ha un senso.

More than anything I think. That is where it all makes sense.

8. In questo momento chi è l’artista che hai più ascoltato e che ti ha ispirato per questo nuovo lavoro?

Non ho davvero ascoltato molta musica mentre realizzavo l’album. Soprattutto per non essere troppo influenzato da nulla. Avevo un poster gigante di Iggy Pop appeso sopra la scrivania nello studio dove abbiamo registrato. Oltre a una foto gigante di MF DOOM. Dipinto tutte le pareti di arancione.

I really didn’t listen to a lot of music while making the album. Mostly to not be too influenced by anything. I did have a giant poster of Iggy Pop hanging above the desk in the studio where we recorded. As well as a giant photo of MF DOOM. Painted all the walls orange.

9. Un tuo parere sull’andamento della scena rock internazionale e sul perché non riesce a sfondare come negli anni 90/00?

Il rock è diventato questo termine molto annacquato e un genere stanco. Onestamente penso che sia la scena musicale meno stimolante o eccitante, ma ha delle ottime propaggini nel mondo post-punk, garage, ecc. Molto ROCK è diventato rigurgito o c’è un’idea di esso basata sul passato. Per non parlare del fatto che abbiamo tutti vissuto vite piuttosto isolate, tranquille e disconnesse, il che non è il senso di energia e comunità necessari per quella musica. Penso che il problema sia che non molti “artisti rock” stanno tentando di portarlo AVANTI. Penso che per farlo sia necessario avere consapevolezza del 2023, di cosa sta accadendo nel mondo della musica e di come puoi fondere e mescolare le cose per creare qualcosa di nuovo anche se è musica per chitarra. Penso che sia qui che entra in gioco questo disco.

Rock has become this very watered down term and a tired genre. I honestly think it’s the least inspiring or exciting scene of music but has some very good offshoots in the post-punk, garage, etc. world. A lot of ROCK has become regurgitation or there is an idea of it based on the past. Not to mention we have all been living pretty isolated, quiet, disconnected lives which is not the sense of energy and community needed for that music. I think the problem is that not a lot of “rock artists” are attempting to move it FORWARD. I think in order to do so it needs to have an awareness of 2023, what is happening in the world of music and how can you blend and mix things to make something new even if it is guitar music. I think that’s where this record comes in.

10. Ti piace usare i social per divulgare la tua arte?

Può essere divertente ma soprattutto un incubo. Tutto sembra molto inutile sui social media. Sta solo peggiorando. Spero che si rompa e bruci. Voglio essere nelle stanze con le persone!

It can be fun but mostly a nightmare. Everything feels very futile on social media. It’s only getting worse. I hope it crashes and burns. I want to be in rooms with people!

IG: https://www.instagram.com/rongallo/
FB: facebook.com/rongallomusic/
SITO UFFICIALE: http://rongallomusic.com/

 

Un ringraziamento particolare ad Astarte Agency 

Intervista di Carlo Vergani

POSSONO INTERESSARTI...