Intervista alle Cleopatras

Da domani 7 giugno 2024 sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming “Naturalmente punk” (Blackcandy Produzioni) il nuovo EP della band The Cleopatras. Annunciate nuove date in Italia e in Europa.

L’EP “Naturalmente punk” è composto da tre brani: due originali e una cover. Le canzoni sono legate da un fil rouge tematico, quello del resistere, del portare avanti i propri messaggi e le proprie passioni nonostante le circostanze avverse, del mantenere un’identità musicale e personale in un mondo che va a rotoli. Questi temi vengono affrontati “in stile Cleopatras”, tra il leggero, il serio e il punk.

Il nuovo lavoro discografico è una sorta di manifesto delle Cleopatras. Parla della loro attitudine, del fatto che sono spontanee e vere, nel bene e nel male, e che sono rimaste a galla per tanti anni nonostante le difficoltà ed il rischio di risultare anacronistiche. Non gli interessa compiacere; sono così, naturalmente punk, sia nella musica che nei contenuti che portano avanti.

La copertina è stata realizzata da Nova, autrice e disegnatrice di fumetti dallo stile inconfondibile che si abbina perfettamente allo spirito di questa release. La grande onda di Hokusai diventa una marea rosa fluo che travolge i classici simboli dell’estate italiana.

 

 

Commenta la band a proposito dell’EP: «“Naturalmente punk” siamo noi, senza filtri, senza compromessi, sempre DIY e di testa nostra, e soprattutto senza fermarci mai (facendo gli scongiuri!). Abbiamo tenuto botta per tanti anni, e con questo pezzo rivendichiamo semplicemente quello che siamo».

 

Abbiamo fatto una chiacchierata con loro ed ecco cosa ci hanno risposto!

 

Ciao ragazze e benvenute su the front row. Volete intanto presentarvi e dirci qual è il vostro ruolo nella band?

Ciao! Siamo Vanessa alla voce e tastiera, Marla alla chitarra e cori, Alice al  basso e Camilla alla batteria.Veniamo dalla toscana: Firenze, Siena e Lucca

 

Raggiungere una perfetta sintonia in una band non è cosa semplice; la vostra formazione attuale è frutto di diversi cambiamenti di line up; questi avvicendamenti hanno influito (e se si, quanto) sulla vostra crescita musicale e personale?

L’attuale formazione è attiva da 8 anni, ma in realtà le Cleopatras calcano le scene rock’n’roll dal 1998.

La band embrionale, formata da quattro amiche liceali accomunate dall’amore per il punk’n’roll e dalla voglia di evadere dalla noia e dal torpore della vita di provincia, nasce a Colle Val d’Elsa (SI). Negli anni poi la formazione è cambiata, così come abbiamo modificato i nostri stili di vita, allargato i nostri orizzonti e anche le sonorità della nostra musica …Non è cambiata invece la voglia di suonare!

Ciò che ci unisce è senz’altro l’amicizia, la passione per il rock’n’roll, la tenacia nell’andare avanti nonostante le sfide e talvolta le delusioni… Difficilmente ci tiriamo indietro e anche quando ci capita di scoraggiarci quello che prevale è il nostro immancabile senso dell’humor.

 

Il vostro ultimo lavoro appena uscito ha un titolo inequivocabile: “Naturalmente Punk”. Quindi dovrebbe risultare “naturale” per chi non vi conosca aspettarsi del punk dalle vostre note ma prescindere dalle catalogazioni più o meno rigide (perché ok i Ramones) ho sentito, soprattutto ai vostri esordi e con piacere, anche qualcosa di diverso tipo qualche botta di Pixies, Breeders, un pizzico di Gas Huffer… insomma naturalmente Punk ma… c’è un ma?

Tutte le band che nomini probabilmente non sarebbero esistite senza i precursori del punk 77. C’è un minimo comune denominatore punk che unisce tante band che vengono definite garage, alternative rock, indie…

Ma punk per noi è soprattutto un’attitudine. Abbiamo una nostra visione, un nostro modo di scrivere le canzoni, di suonarle, di stare sul palco, di vivere i concerti e la band, che indipendentemente dalle sonorità dei singoli brani rimane quella molto “old school” del caro vecchio punk rock.

 

Ancora riguardo al vostro nuovo EP; non siete esordienti in fatto di cover (come Real Wild Child o Walk Like An Egyptian ma su un album dal titolo la Maledizione del Faraone non poteva non apparire!) ma mi chiedevo come mai il Piotta; La Grande Onda (pezzo fantastico) può essere ricondotto in qualche modo a quello che è Siamo Marea oltre al fatto di avere una parte da protagonista sulla copertina?

Abbiamo scelto “La grande onda” perché si adattava perfettamente al fil rouge tematico dell’EP, e perché musicalmente presenta degli elementi stilistici a noi molto vicini; da sempre infatti includiamo qualche pezzo surf in tutti i nostri lavori in studio. La parte rap della strofa l’abbiamo trasposta in chiave power pop, mentre per il ritornello abbiamo enfatizzato l’elemento melodico già presente nel brano originale, giocando principalmente sulle armonizzazioni vocali.

Insomma, ci siamo immaginate un metaverso in cui le Ronnettes facevano una cover del Piotta!

 

Il singolo Siamo Marea propone un messaggio forte, come le sonorità che avete intrapreso rispetto al passato. Come se un giorno in sala prove vi foste guardate dicendo insieme “basta, siamo stufe”. È una svolta (sia in termini di testi che di sonorità) che pensate di riprendere anche in un futuro album? Perché questo cambio di direzione si percepisce alla grande anche sulla cover la quale, a mio avviso, è come se godesse di una seconda gioventù, una seconda “opportunità”… come se tornando indietro scegliesse, al bivio, l’altra direzione!

Direi che hai colto in pieno lo spirito del pezzo! Da qualche anno le tematiche di genere sono sempre più centrali nei nostri testi, e con “Siamo Marea” sono diventati espliciti. Basta girarci intorno, nel nostro piccolo vogliamo anche noi amplificare i messaggi delle lotte femministe, e possiamo farlo solo attraverso la nostra musica.

Musicalmente, il brano è volutamente roccioso, il suono granitico, la struttura scarna ed essenziale, a rappresentare la forza della marea femminista che avanza compatta, ma presenta anche delle note distensive ed un ritornello orecchiabile, pensato per essere intonato collettivamente.

 

Ora volevo affrontare una curiosità sui testi. All’inizio avete optato per la lingua inglese, poi una parentesi per metà album nella Maledizione del Faraone (p.s. come mai metà in inglese e metà in italiano?) fino ad inserire un pezzo in italiano per ogni album (Esame di Coscienza in Cleopower e Mal di Testa in Bikini Grill). Questo EP completamente in italiano è una delle svolte che potreste decidere di intraprendere anche per il futuro?

Ci sono diversi motivi dietro questa scelta: Siamo Marea è uno slogan usato dai collettivi italiani (sebbene nasca originariamente in Argentina), Naturalmente Punk parla molto di noi quindi è venuta fuori spontaneamente in italiano. A quel punto La Grande Onda è venuta da sola a completare il tutto.

In generale siamo molto più “apprezzate” all’estero che in Italia, probabilmente perchè il nostro genere piace maggiormente in paesi come Germania, Spagna e UK, ma anche per il fatto che, come notavi anche tu, il nostro stile è molto “contaminato” (pur rimanendo sempre nell’ambito del rock’n’roll/garage/punk). Non sappiamo se un EP tutto in Italiano ci aiuterà ad avere un po’ più di visibilità anche qui, ma valeva la pena provarci.

 

Qual è stato fino ad ora il live che più vi ha emozionate? mi ricordo di avervi viste ai Magazzini Generali nel 2019 di spalla ai Fleshtones, un concerto bellissimo con una band immortale. Avete suonato anche in Giappone; io ho visto diversi concerti a Tokyo e Osaka e loro sono un pubblico particolarmente fuori di testa… avete qualche aneddoto particolare da raccontarci sull’esperienza nipponica?

In questi anni abbiamo tenuto concerti in lungo e in largo per Italia ed Europa, abbiamo preso parte a diversi festival come Azkena Rock Festival (Paesi Baschi), Roots&Roses (Belgio) Festival Beat (Italia), Rebellion (UK), Fuzzville (Spagna), This is Ska (Germany), Estathé Market Sound (Italia). Difficile dire quale live ci abbia emozionato di più.

Sicuramente il tour più eccezionale è stato appunto quello a Tokyo 5 anni fa, dove in 6 giorni (compreso il viaggio di andata e di ritorno) abbiamo fatto 5 live. Una scena rock’n’roll diversa dalla nostra italiana ma che ci ha accolto benissimo! Ci piaceva molto anche se certe volte ci metteva un po’ di ansia il fatto che i live fossero puntualissimi, addirittura dietro il backstage c’era spesso un orologio che indicava il minuto preciso in cui dovevamo salire sul palco!

Insomma è stata proprio una bella esperienza, speriamo di ritornarci prima o poi.

 

Tralasciamo ora la parte strettamente musicale. In che rapporti siete con le altre band al femminile del giro? Ve lo chiedo perché nel 2023 al Punk is Pink al Legend Club di Milano pensavo vi sareste esibite anche voi assieme a Bambole di Pezza e le altre band. Non è provocatoria giuro, è solo curiosità

Se ci chiameranno in futuro andremo molto volentieri! Ci piace molto stare tra donne, soprattutto se abbiamo delle affinità musicali e di attitudine, confrontarci, scambiarci idee ed esperienze e naturalmente anche suonare. All’estero, la scena punk/rock garage femminile è molto vivace. Ad esempio, l’associazione LOUD WOMEN organizza festival e concerti in tutta l’Inghilterra per sostenere le band rock’n’roll al femminile, e ci sono realtà dedicate al monitoraggio delle presenze femminili sui palchi e nell’industria musicale.

In Italia, purtroppo, la realtà è molto diversa. Anche se negli ultimi anni molte ragazze hanno iniziato a suonare e hanno formato band, e le questioni di genere stanno entrando anche nelle testate musicali mentre nascono realtà come Equaly, che promuovono la parità di genere nel settore musicale, siamo ancora agli inizi del percorso. Le band femminili spesso vengono accomunate solo per il genere sessuale e non per quello musicale, e le occasioni in cui sono messe in risalto sono le “feste comandate” tipo 8 marzo e 25 novembre; certo, è importante celebrare queste date fondamentali con le voci delle donne, ma l’obiettivo è avere una rappresentazione paritaria e costante in tutti i circuiti, da quelli mainstream a quelli underground.

Basta contare la % di donne sul totale dei musicisti mediamente presenti sui palchi dei festival italiani per capire che non ci siamo ancora.

 

Parliamo di come gestite la vostra immagine e la vostra musica attraverso i Social; ormai instagram, facebook, tik tok sembrano essere strumenti necessari sia per la diffusione che per la promozione della musica nonché dell’immagine appunto, anche se il rovescio della medaglia è che spesso contano oltremodo (se non addirittura esclusivamente) le interazioni a discapito della qualità di ciò che si propone.

Gestire la nostra immagine e la nostra musica attraverso i social è diventato essenziale. Utilizziamo Instagram e Facebook per diffondere e promuovere la nostra musica e la nostra identità, permettendoci di raggiungere un pubblico ampio e diversificato. Ad esempio, qualche mese fa, per una strana coincidenza, un nostro brano è stato utilizzato per fare dei video su TikTok in Cina!

Questo ci ha portato migliaia di ascolti e ci ha fatto conoscere anche nel mondo asiatico. Questi strumenti ci permettono di creare una connessione diretta con i nostri fan. Cerchiamo di mantenere un equilibrio, pubblicando materiale che riflette la nostra vera essenza, la nostra musica e la nostra ironia. In effetti sembra che i nostri follower apprezzino la nostra autenticità.

Insomma, è uno strumento di comunicazione che ne ha sostituito altri usati in passato. Il problema nasce quando dietro all’immagine e ai social c’è poca sostanza, quando una band ha poco da dire in generale, e quando la musica diventa “schiava” dei contenuti, dei post, e non viceversa. Dopo più di 25 anni sulle scene pensiamo di avere una certa credibilità e integrità in questo. Del resto, quando abbiamo iniziato a suonare i social nemmeno esistevano!

 

Ragazze che dire, non propongo domande sul genere musicale preferito, band preferita o ultimi ascolti perché alla fine, per quanto mi riguarda, è fondamentale quello che viene fuori dagli ampli (che poi altro non è che la maggior parte di ciò che influenza i musicisti…) per cui vi ringrazio per la chiacchierata e spero di trovarmi ancora una volta sottopalco a fotografarvi!

 

 

Le Cleopatras annunciano nuovi appuntamenti live in tutta Italia e in Europa. Ogni concerto sarà un’opportunità unica per vivere dal vivo la loro esplosiva energia rock’n’roll.

 

I PROSSIMI CONCERTI:

 

08.06 | Andalo Rock – Andalo Valtellino (SO)

14.06 | Toscolano Maderno (BS)

20.06 | Brolio Festival – Brolio (SI)

27.06 | Silenzio W/The Shivas – (FI)

12.07 | Mediterraneo Lido – Roseto degli Abruzzi (TE)

01.08 | Rocca di Fano Festival Fano (PU)

07.09 | Femme Festival – Piacenza (PC)

21.09 | Notte bianca Correggio (RE)

01.10 | Piper – Hasting (EN)

 

calendario in aggiornamento

 

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