Intervista ai Bachi Da Pietra

Una realtà senza filtri è quella che abbiamo sempre trovato nella musica dei BACHI DA PIETRA. Ruvidi, provocatori, anche oscuri, tornano dopo due anni dall’ultimo progetto in studio con “ACCETTA & CONTINUA” (Garrincha Dischi/Columbia Records/Sony Music Italy), il nuovo album fuori da venerdì 24 novembre in formato vinile in tutti i negozi di dischi di fiducia e in digitale al link https://sme.lnk.to/ACCETTAeCONTINUA, mentre in formato CD dall’8 dicembre.

 

Due copertine, il lato ACCETTA e il lato CONTINUA: sono “veri” (o “falsi”), sono fronte (e retro), come le giri le giri, sono in coppia fissa. Nessuna delle due ha prevalenza sull’altra. A voi la scelta.

 

 

Anticipato dai singoli “Mussolini” (smi.lnk.to/Mussolini), pubblicato (non a caso) l’8 settembre scorso, e “MAI FATTO 31” (https://sptfy.com/Pbh8), ACCETTA & CONTINUA” è un’affermazione indispensabile a proseguire, nonostante tutto, nel mondo. Ma può diventare anche una domanda: fino a che punto siamo disposti ad accettare che le cose continuino uguali, prima di mettere in atto una qualche forma di cambiamento?

 

I Bachi Da Pietra sono il risultato della loro storia e delle loro scelte, come tutti noi d’altronde. “Visti da fuori – commentano – abbiamo sbagliato tutto, dall’inizio all’infinito, e quello che arriva è tutto grasso che cola. Visti da dentro, non potevamo essere niente di più autentico: i Bachi Da Pietra. Morale. Mai fatto 31. Yes… Neanche mai fatto trend.”

 

Prodotto, registrato e mixato da Marcello Batelli a febbraio e marzo 2023. Il nuovo progetto dei Bachi da Pietra fonde ancor più organicamente le radici analogiche e scarne, che ne caratterizzano il suono fin dalle loro origini, alle derive elettroniche e rumoristiche intraprese con Reset.

 

Con l’uscita del nuovo album è iniziata anche l’avventura live in trio a un anno esatto dalla fine del tour di Reset con la data zero dell’ ”Accetta & Continua Tour” di venerdì 24 NOVEMBRE al FITZCARRALDO di FELIZZANO (AL).

 

Di seguito il calendario delle date, in continuo aggiornamento: 

1 DICEMBRE 2023 – CARPI (MO) – Circolo Culturale Kalinka

2 DICEMBRE 2023 – BOLOGNA – LOCOMOTIV

19 GENNAIO 2024 – VERONA – The Factory

20 GENNAIO – RAVENNA – Bronson

25 GENNAIO 2024 – PISA – Backstage Academy

26 GENNAIO 2024 – TORINO – Spazio 211

27 GENNAIO – SAVONA – Raindogs

2 MARZO 2024 – FIRENZE – Glue

15 MARZO 2024 – MILANO – Arci Bellezza

 

Info e biglietti: https://www.locusta.net/eventi/bachi-da-pietra-accetta-continua-tour/ 

 

I BACHI DA PIETRA sono Giovanni Succi (ex Madrigali Magri, ad oggi attivo anche con il progetto solista), Bruno Dorella (ex Wolfango, attualmente Ronin, Sigillum S e OvO) e, dal 2021, Marcello Batelli (ex Il Teatro Degli Orrori, attualmente Non Voglio Che Clara). “ACCETTA & CONTINUA” è l’ottavo album in studio dei BACHI DA PIETRA, la cui discografia, partita da “Tornare Nella Terra” del 2005, conta anche un LIVE, due EP e varie collaborazioni (Massimo Volume, Afterhours…). Come sempre su musica e testi di Giovanni Succi e arrangiamenti del gruppo, il progetto prosegue il nuovo corso di SUCCI, DORELLA e BATELLI, una band unica e non catalogabile nel panorama del rock italiano degli ultimi vent’anni con una discografia che traccia ormai una saga multiforme ma coerente, dall’estetica precisa e spesso spietata.

 

Ecco come Giovanni Succi ha risposto alle nostre domande!

 

Ciao ragazzi e benvenuti su The Front Row. Come prima cosa vi chiediamo di dove siete e di presentarvi come formazione.

Giovanni Succi, Nizza Monferrato, chitarra e voce e inchiostri (sono l’autore delle canzoni). Bruno Dorella, milanese trapiantato a Bruxelles, batteria. Marcello Batelli, Auronzo di Cadore, basso, synth, suoni e mix.

 

Raccontateci un po’ la vostra storia attraverso i passi più importanti. Da quando vi conoscete? E cosa vi ha spinto ad intraprendere una strada musicale insieme?

La storia comincia nel 2004, con l’incontro tra Dorella e il sottoscritto, dell’anno successivo è il primo album, “Tornare Nella Terra” per Wallace Records. Con “Quintale” del 2013 una prima pietra miliare, passiamo su La Tempesta dischi e spariamo i volumi, in duo fino al 2015, con “Necroide”. Dal 2020 si aggiunge Baco Batelli, diventiamo un trio, entriamo in Garrincha con “Reset” (2021) e “Accetta & Continua” (2023). Quindi comincia adesso.

 

Il vostro sound è molto particolare, volete descrivercelo anche nella sua evoluzione tra un lavoro e l’altro? Avete delle band in particolare a cui vi ispirate maggiormente? Tralasciando poi l’annosa questione della “catalogazione” di genere voi in quale movimento vi collochereste?

Siamo la croce di chiunque ci abbia recensito negli ultimi vent’anni. A noi sembra di fare rock, di matrice blues, contaminato di elettronica dal 2020. Ma siccome non aderiamo a stereotipi di genere chi scrive oggi di musica fa molta fatica a riconoscere questi semplicissimi elementi base.

 

Ora parliamo della vostra discografia: questo è l’ottavo lavoro che pubblicate. Ce n’è uno in particolare che vi ha lasciato qualcosa in più degli altri? Ad esempio mi ha molto incuriosito come, ma soprattutto DOVE, avete registrato il vostro primo album “Tornare nella terra”.

Ogni scarrafone è bello a mamma sua, se no nel nostro caso lo scarrafone non sarebbe mai uscito. “Tornare Nella Terra” fu registrato nelle cantine di una chiesa in centro a Nizza Monferrato, rese temporaneamente disponibili da un amico (Eugenio, grazie!) che le aveva ricevute in uso dal parroco per una mostra di pittura. Ci abbiamo fatto il nostro primo concerto. Il posto suonava talmente bene che decidemmo di registrare lì il primo album. Grande rammarico: non c’erano ancora i telefonini per i video e la ragazza che ci aveva promesso che avrebbe portato una telecamera alla fine fu invitata per una pizza e non venne alla serata. Non ne resta alcuna traccia.

Come vi organizzate per assemblare tutte le idee che vi passano per la testa? Provate regolarmente tutte le settimane?

Saremmo ancora più sul lastrico di così, dal momento che siamo dispersi a mille kilometri di distanza ciascuno. Io scrivo i pezzi, poi li consideriamo in remoto e quando siamo pronti ci prendiamo periodi di prove intensive, tipo quattro o cinque giorni consecutivi dalle 10 del mattino alle 7 di sera.

 

Parlateci dei vostri testi: li scrivete insieme? Sono tutti molto interessanti nella loro oscurità ma uno in particolare mi ha suscitato molta curiosità ed è quello di “Enigma”. Ci potete svelare da dove nasce e se le persone citate hanno un senso o un ordine particolare in relazione a questo enigma? Sono curioso soprattutto per Mirko Spino, con cui ho diviso diversi tour quando suonavo nei Jinx 😀

Scrivo io i testi. Enigma immortala tutte le persone che avevano avuto a che fare con noi per qualche motivo fino a quel momento nell’ambito del progetto, quindi anche i fotografi, i fonici ecc… Una specie di omaggio per ripagare ognuno di tutta la fiducia accordata e del fatto che molti di loro prestarono il proprio lavoro per pura passione. L’enigma è il senso di tutto questa storia. E davvero non lo sa nessuno.

Spesso mi capita di imbattermi in band che amo alla follia dal vivo e meno su supporto (e viceversa). L’atmosfera e/o il coinvolgimento con il pubblico modificano non di rado la percezione di una band sia in positivo ma, capita a volte, anche in negativo. Voi vi sentite più una band da Live? Avete mai ricevuto impressioni di questo genere da chi vi viene a sentire?

Siamo sempre stati molto efficaci dal vivo. Ma anche in studio dal nostro punto di vista… Che dire, cazzo, siamo perfetti!

 

Come vi ponete sull’argomento social network? Di sicuro al giorno d’oggi ormai è fondamentale nell’organizzazione degli eventi e soprattutto nella loro diffusione, ma lo ritenete uno strumento essenziale anche per farsi conoscere come artisti pur nella marea di emergenti (e non) che forse abusano anche troppo di questi mezzi?

Ci poniamo come quelli che non hanno alternativa, quindi accetta e continua. Come potremmo sperare di comunicare a chi ci segue quello che facciamo? Detestiamo i social, ma ci tocca farlo per campare. Personalmente provo a spostare chi mi ama e mi segue da Facebook e Instagram – che mi chiedono soldi – a Patreon che invece mi manda i vostri per continuare a creare contenuti. Ma è difficilissimo schiodare la gente da casa Zuk. Ne faremmo tutti volentieri a meno, ma il costo è troppo alto, significa sparire, non essere su piazza. Accetta e continua.

 

Se poteste (e ovviamente se VOLESTE) scegliere un producer con il quale lavorare, chi scegliereste?

Marta Salogni, Tommaso Colliva…

 

Avete collaborato con diversi artisti durante la vostra carriera musicale; c’è, al momento, qualcuno con cui non avete mai avuto a che fare ma con cui pensate che insieme potreste tirare fuori qualcosa di incredibile?

Chi lo są, queste cose si decidono a pelle, non sulla carta.

 

Mi piacerebbe sapere quale personaggio musicale vi ha cambiato la vita. Perché spesso esponenti di un genere particolare, magari anche estremo, hanno delle basi assolutamente fuori dal contesto in cui sono “andati a finire” ed è sempre interessante capire quali possano essere i collegamenti che hanno portato un artista a suonare un genere partendo da qualcosa di completamente diverso.

Per quanto mi riguarda sicuramente Tom Waits, approcciato in momento di dedizione totale al più stanco e ripetitivo Heavy Metal di fine anni Ottanta, detestato visceralmente al primo ascolto, adorato e amato per il resto della vita dopo il terzo. Questo perché un tempo si concedevano più ascolti prima di capire se una cosa ti piace oppure no. Oggi lo decidiamo in trenta secondi di streaming, e ci crediamo anche fighi.

 

Sempre in merito al vostro nuovo album; amo e odio fare dei paragoni ma quando mi si accende la lampadina mi piace scoprire se c’è un riscontro effettivo per cui vi chiedo; Al primo ascolto mi sembra che, rispetto soprattutto al precedente “Reset”, abbiate esplorato delle ritmiche maggiormente cadenzate ed ossessive con un sound un po’ più “sporco”. In qualche parte mi avete portato con l’immaginazione verso un qualcosa che si avvicina a qualche lavoro degli Zu, ci può stare?

Sono le cadenze dei nostri primi dischi, mischiate al suono dei nostri ultimi. Grazie per il parallelo a ZU, ad oggi ancora un grande orgoglio per tutti noi nel panorama musicale internazionale. Ci fu un periodo in cui dal vivo erano il miglior gruppo italiano di sempre.

 

Ok ragazzi l’intervista è finita. Se volete lasciare un messaggio per incuriosire nuovi possibili “adepti” altrimenti grazie mille e a presto sottopalco!

Nessun messaggio, solo accetta e continua.

 

 

 

 

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