intervista a MASH!

Venerdì 26 gennaio MASH (Massimo Torresin, classe 1997) bravissimo artista che definisce la sua musica “per cuori fragili” e che con i suoi testi si pone l’obiettivo di dare una speranza a chi non la trova da nessun’altra parte,  ha pubblicato il suo nuovo EP, “Oggi non voglio morire”.
 
Dopo essersi fatto notare al Festival di Castrocaro e ad Area Sanremo, MASH ha avuto l’opportunità di portare la sua musica anche all’estero.
 
Con il singolo “Pungiball”, infatti, conquista un biglietto per New York per la finale del festival New York Canta 2022, in onda su Rai 2: in quell’occasione si esibisce all’Oceana Theater di Brooklyn e viene premiato dal rapper Clementino.
 
Nel 2023 MASH inizia un nuovo percorso come live streamer su TikTok entrando diverse volte nellatop 10 della classifica “Astri Nascenti” di TikTok e confermando la sua come una delle community più affiatate del panorama alternative italiano.
 
Abbiamo fatto una interessantissima chiacchierata con lui e ve la riportiamo quì di seguito!
 

Ciao Mash e benvenuto su The Front Row. Ci vuoi parlare di te in due o tre righe? la tua storia nel campo della musica e magari qual è stata la prima cosa in assoluto che hai registrato e quello che ti ha lasciato dentro ripensandoci oggi.

Faccio musicaLt per cuori fragili, amo leggere, farmi domande, la notte, urlare, guardare il cielo e i gatti. Scrivo e suono da quando avevo 12 anni e oggi con il Mashverse ho creato una community in cui la musica è catalizzatore dell’amore, un posto sicuro per persone che vogliono fare del bene.

La prima cosa che mi ricordo di aver scritto è una canzone ironico-demenziale in dialetto veneto per nonna Gabriella, in cui dipingevo alcuni suoi modi di dire e fare. Ci torno spesso con la mente e mi ricorda la spensieratezza dei primi momenti, qualcosa che quando cresci è difficile da mantenere ma a cui voglio sempre tendere: il fare musica per la bellezza di creare, senza riempirsi di sovrastrutture.

 

Immagina di presentarti a chi musicalmente ancora non ti conosce: a prescindere dalle classiche catalogazioni, ho “annusato” del sano My Chemical Romance con spunti che mi fanno arrivare anche ad artisti come ad esempio Youngblud. Ti ritrovi in questa visione o hai un’idea diversa e alternativa su quello che proponi come “movimento/genere”, rimanendo sottinteso ovviamente il fatto che l’ALT sia parte fondamentale di quello che è il tuo stile.

Sono un cacciatore di storie e amante delle parole; al tempo stesso da adolescente mi sono innamorato del rock, del metal e sottogeneri vari e di tutto ciò che suona “ruvido”, la voce graffiata in primis. Credo quindi che nella mia musicaLt possano trovare riparo sia gli amanti del cantautorato interessati alla magia delle parole, sia chi vuole essere travolto da sonorità “piene” e “dense” come quelle degli artisti che hai citato.

In ogni caso il mio focus va oltre il genere: voglio dare voce a chi spesso non ne ha, e per me essere “aLt” significa concedersi la libertà di essere chi si vuole essere e di abbracciare il cambiamento giorno dopo giorno. Insomma sarei aLt anche se facessi musica classica(Lt).

 

Raccontaci del tuo nuovo album e del suo messaggio; ci ho letto, soprattutto nel reiterato “oggi non voglio morire”, quasi un tentativo estremo di auto convincersi (e, di conseguenza, di convincere chi ti ascolta) che quello che si viene a creare nella propria testa nei momenti peggiori spesso NON è (e NON DEVE essere) la soluzione.

“Oggi Non Voglio Morire” e “Basta Pensare” sono due pezzi che mi piace definire “mantrici”: spesso il nostro cervello è il nostro peggior nemico, e quando nella mente di un overthinker cronico nasce un pensiero cattivo, esso si riproduce con una velocità impressionante. Ecco che ripetere un mantra come il ritornello di queste due canzoni può essere un modo per ancorarsi al presente e rendersi conto che siamo vivi, siamo nel qui e ora e non tutto ciò che il nostro cervello dice di noi corrisponde al vero.

ONVM è un disco per chi ha cercato per troppo tempo di combattere i propri demoni e vuole ora trovare un modo per farci l’amore, imparando ad amarsi con tutta la caotica e folle bellezza di cui siamo composti.

 

Vorrei parlare con te ora dei tuoi video, i quali hanno una particolare inquadratura ultrawide che si discosta un po’ dalla normale visione presente tra i vari canali quali youtube e anche nei social; questa cosa mi ha colpito molto in positivo in quanto in fotografia amo in particolar modo l’ultrawide, vedere “il più possibile” tutto quello che sta intorno e anche in ambito cinematografico adoro il cinemascope. Di chi è stata la scelta? ed ha una motivazione particolare o è solo per gusto estetico?

Amo circondarmi di persone che possano darmi una visione diversa della mia musica e arricchirla da un punto di vista visivo: per i videoclip collaboro da anni con il mio regista, Francesco Gozzo, che da grande appassionato oltre che professionista del settore cinematografico sa sempre trovare nuovi modi per fondere le nostre menti creative. > Massimo Torresin: Il tipo di inquadrature è frutto di un brainstorming fra me e la mia squadra che non sempre ha motivazioni precise alla base: ci piace seguire il flusso creativo senza porci limiti e sicuramente in futuro sperimenteremo nuove forme.

 

Qual è stato finora, viste tutte le esperienze che hai già fatto anche in ambito internazionale, il momento più bello e/o importante come artista posto che speriamo comunque sempre tutti che il (più) bello debba sempre ancora arrivare?

I giorni passati a New York per la finale del festival New York Canta 2022 sono stati un sogno. Oltre all’aver cantato su Rai 2 ed essere stato premiato da un artista incredibile come Clementino, i giorni precedenti l’esibizione all’Oceana Theater di Brooklyn mi hanno ricordato a cosa serve la musica: ho camminato per chilometri e parlato per ore con gli altri cantanti in finale con me, mentre scoprivamo New York, e il clima di assoluta condivisione che si è creato in quei giorni mi ha riempito l’anima. Non avevo in programma di emozionarmi ripensandoci ora, maledetti!

 

Parlaci un po’ del MashVerse; può essere definito come uno spazio di ritrovo, un’isola libera (non necessariamente un paradiso felice), fatta di condivisione di musica e di pensieri? Materialmente ma soprattutto emotivamente come lo gestisci?

Ti rispondo con le parole con cui accolgo chi mi vede per la prima volta in live sul MashTok: “benvenuti nel Mashverse, la community di cuori fragili più aLt d’ItaliaLt”. Perché è esattamente questo: un insieme di persone unite da un modo simile di sentire le cose, dal conoscere il peso delle parole e impegnarsi per usarle per fare del bene, non per ferire. Credo che gli aLt citizen che popolano il Mashverse si sentano davvero liberi qui, e lo testimoniano i messaggi che ogni giorno mi fanno scoprire storie e persone nuove, parole che io scriverei solo a persone di cui mi fido ciecamente. A volte mi dispiace perché ho un po’ la sindrome della crocerossina e vorrei salvare il mondo, ma ci sono situazioni così gravi per cui l’unica soluzione è cercare aiuto da professionisti e dalle persone che ci sono vicine. Io, comunque, ci tengo sempre a donare amore a chi ne ha bisogno, per quello che posso.

Ho un rapporto molto stretto con chi mi segue: faccio tesoro di ogni momento passato a parlare con le persone; molte cose che mi vengono raccontate mi fanno riflettere e finiscono in nuove canzoni. Ad esempio “Lara”, contenuta nell’EP, è nata proprio parlando nei dm del Mashtagram con un’aLt citizen.

 

Quanto hanno contato per te i social network e quanto in generale questi strumenti possono aiutare un Artista o una Band a farsi conoscere senza rischiare di cadere nell’eccessivo (ab)uso che potrebbe rivelarsi anche paradossalmente un deterrente?

Senza le live sul MashTok sarebbe stato molto difficile realizzare il mio primo EP e stamparlo anche in formato vinile. Inoltre, è proprio sui social che ho conosciuto le persone che ad oggi credono di più in tutto questo. Espormi su piattaforme come Instagram e TikTok mi ha aiutato a sentirmi sempre più libero di essere come sono davanti a una videocamera. Ho capito che è solo essendo completamente me stesso che posso attrarre nel Mashverse persone simili a me, gente con cui riuscirei a uscire una sera e stare bene, divertirmi, perché il personaggio che posso sembrare online e la mia persona di tutti i giorni non sono poi così diversi.

È anche vero che per noi artisti è difficile gestire il confronto sui social: abbiamo sempre paura di non essere abbastanza, e cadiamo spesso nel tranello di paragonarci a ciò che ci sembra essere la vita di altri con più successo di noi, sentendoci in difetto. La verità è che dobbiamo goderci il viaggio assaporando ogni piccolo passo.

PS ci saranno solo 100 copie del vinile quindi se volete vantarvi di avere un vinile viola (sì è davvero viola ed è tipo bellissimo aiuto) vi basterà chiedermi ora il link per preordinarlo nei dm del Mashtagram:)

 

Passando all’argomento “live”, hai una tua band fissa con cui suonate da tempo? E hai anche un entourage che ti supporta nelle scelte artistiche a partire dalle grafiche, dalla fotografia per arrivare ai suoni e ai testi della tua musica? E con quale artista (italiano o straniero o entrambi) ti piacerebbe condividere il palco in un Tour?

Ho una band e suoneremo per la prima volta insieme fra pochissimo (lo dirò nelle storie, vi aspetto sul Mashtagram!). Questo progetto è indipendente in tutti i rami quindi alla fine sono sempre io a dover gestire tutto, con l’aiuto del mio manaLtger.

Però posso contare sul supporto di persone fidate che condividono la mia visione, la mia missione e mi aiutano a svilupparle, sia in ambito videoclip/foto che contenuti social.

Un mio sogno sarebbe aprire i Muse che sono il mio fetish musicale ormai da anni. A livello italiano amo De Gregori, ma credo che il suo pubblico potrebbe rimanere un po’ sconvolto se trovasse me in apertura, quindi facciamo che me lo ascolto e basta.

 

Quindi possiamo dire che non vediamo l’ora di leggere MASH in Tour?

Accadrà! in realtà fra pochi giorni partirò per un tour speciale, il “Nascondisco Tour”, in cui nasconderò una copia fisica del mio EP in ognuna delle dieci città che stanno ascoltando di più la mia musica su Spotify. Il viaggio durerà tre giorni e sarà reso possibile dalle donazioni degli aLt citizen sul MashTok, quindi… ascoltate in loop Oggi Non Voglio Morire EP e ci potremo già incontrare nella vostra città al Nascondisco Tour!

 

Mi piacerebbe ora sapere che tipo di musica ascolti in prevalenza. Lo chiedo sempre perché spesso ad un Artista che fa un determinato genere gli si “addita” un uguale ascolto… Io, ad esempio, suono da una vita punk hardcore ma il mio ascolto prevalente è Lucio Dalla…per cui molto spesso non c’è quell’affinità che uno si aspetta ed è molto interessante poichè quello che si ascolta e quello che si suona possono essere in totale contrasto ma comunque uniti ed anzi, essere proprio un punto di forza anche in visione componistica!

Mi ritrovo completamente nella tua dicotomia. Io sono abbastanza un music nerd: la musica l’ho studiata e non mi stanco mai di approfondire, per cui i miei ascolti recenti su Spotify sembrano più quelli di un account condiviso con altre mille persone. Sono attratto dalla bellezza, e la bellezza non ha genere. Dalla bossa nova di João Gilberto al klezmer degli ebrei aschenaziti dell’Europa orientale, passando per gruppi che ti aspetteresti da me tipo Linkin Park, Nirvana, Avenged Sevenfold, Judas Priest, insomma mi nutro di chi mi fa vibrare l’anima. Pensa che amo la musica al punto tale da ascoltare pure quella che mi fa schifo solo per trovare le ragioni per il mio disprezzo.

 

Ok Mash la nostra curiosità per il momento è stata saziata, ti lasciamo spazio per concludere l’intervista e ti ringraziamo per averci dedicato il tuo tempo!

Parlando di tempo, essa è la risorsa più preziosa che abbiamo a disposizione, e io non vedo l’ora di condividerla con i cuori fragili che si sono trasferiti nel Mashverse dando un senso a tutto ciò. Per chi ancora non si è unito alla community: vi aspetto sul Mashtagram e sul MashTok, vi va di condividere i nostri demoni e di imparare a volerci bene? benvenuti nel Mashverse.

 

 

Questi i dettagli del suo EP  “Oggi Non Voglio Morire”

TRACKLIST
1. Oggi Non Voglio Morire; 2. Pungiball; 3. Basta Pensare; 4.Ossa e Pelle; 5. Lara; 6.Basta Pensare (ma è acusticaLt)

CREDITI
Voce/Chitarre/Pianoforte: Massimo Torresin (Mash)
Chitarre: Davide Gobello
Batteria: Donald Renda
Basso: Gabriele Cannarozzo
Tutti i brani sono scritti e composti da Massimo Torresin (Mash)
Le tracce sono prodotte da Davide Gobello all’Elephant Studio, mixate e masterizzate da Leonardo Oscar Catani al DDR Studio, a eccezione di “Basta Pensare (ma è acusticaLt)”, prodotta, mixata e masterizzata da Giovanni Bonato (Hitsbonny) al Quattroerre StudioCopertina,
Booklet e grafiche: Andrea Tessarolo
Distribuito da ADA Music Italy

https://www.instagram.com/mashmusicoff/

Ufficio Stampa: Astarte
Distribuzione: ADA Music Italy

 

 

 

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