L’home-made metaller Fleshgod Apocalypse al Druso di Ranica

Da quando hanno pubblicato il loro ultimo lavoro in studio King per Nuclear Blast lo scorso febbraio, i Fleshgod Apocalypse hanno iniziato un estenuante tour promozionale che, oltre ad averli portati in giro per l’Europa per più e più volte, aver suonato un pò in tutta l’Asia, li vedrà protagonisti di una tournè di 28 giorni tra America e Canada nei mesi di novembre e dicembre.

Ed è proprio tra una pausa da un tour e l’altra che i ragazzi di Perugia hanno deciso di tenersi caldi con questo tour di quattordici date che li vede protagonisti nella loro madrepatria. Modena, Napoli, Torino, Gorizia, Perugia (dove è stato registrato un dvd), i ragazzi hanno comunque macinato una valanga di chilometri durante questo mese e noi li abbiamo intercettati al Druso di Ranica dove hanno portato in scena il loro imponete show.

Ma chi sono i Fleshgod Apocalypse? potrebbe obbiettare giustamente un chiunque poco informato sulla scena del metal italiano.
Nati nel 2007 in quel di Perugia, i Fleshgod Apocalypse suonano un death metal molto tecnico e dai tratti sinfonici. Costellati da iniziali cambi di formazione, i ragazzi non si lasciano intimorire e nel 2009 pubblicano Oracles che si fà subito notare, tant’è che già Agony (2011) viene pubblicato tramite Nuclear Blast. Labyrinth vede la luce nel 2013 mentre King viene pubblicato nel febbraio 2016.

Pochi ma buoni i presenti alla serata ribattezzata Fosch Fest Winter Party che, oltre alla presenza dei Nostri che suoneranno per ben un’ora e mezza, ha visto la presenza degli ottimi Dark Lunacy che per un buon quarantacinque minuti hanno cercato di scaldare i presenti con un eccellente performance.
Sono ormai le 22:30 quando fanno il loro ingresso trionfale i Fleshgod Apocalypse.
Addornati di tutto punto partono subito in quinta marcia investendo con Marche RoyaleIn AeternumHealing Through War King  i presenti che iniziano subito a far roteare i loro capelli sotto i velocissimi colpi di doppia cassa.
Una setlist ben bilanciata fà apprezzare ai presenti numerosi brani tratti da King e altrettanti brani presi dai precedenti lavori.
Il sound della band amalgama alla perfezione il death metal più estremo e tecnico con suoni più leggeri come il piano e una voce lirica femminile (entrambi presenti sul palco) che mescolati assieme risultano devastanti.
La band è in gran forma, lo si sente oltre dall’ottima voce del cantante Tommaso Riccardi che durante tutto lo show rimane imperiosa.
Non si può di certo dire che il nostro paese non abbia metal band degne di essere chiamate tali.
I Fleshgod Apocalypse sono italiani e stanno portando in giro il loro metal estremo per tutto il mondo, direi che è ora di scoltarli.

Si ringrazia Bagana Acency per l’invito. Fotografie e testo a cura di Stefano Cremaschi.

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