Ritorno al futuro: i Baustelle in salsa pop

I Baustelle devono crederci molto nell’ultimo album  se praticamente tutta la prima parte del concerto tenuto a Bologna lo scorso 14 marzo è l’esecuzione in sequenza de L’Amore e La Violenza, che dal nostro punto di vista è anche una sorta di liberazione da certi cascami eccessivamente auto indulgenti  sia a livello di composizione musicale che di testi.

Lo stesso frontman Francesco Bianconi ha definito questo lavoro oscenamente pop, riscoprendo quel gusto che aveva caratterizzato i primi momenti della band. Così sono tornati i motivi orecchiabili che, in album come I Mistici dell’Occidente o Fantasma, erano stati sommersi da un’eccessiva orchestrazione. E’ vero, la critica aveva osannato i due ultimi dischi, così come anche la frangia più intellettuale dei fan, ma alla fine il dato oggettivo parlava di vendite dimezzate rispetto ad Amen, dove era inclusa la radiofonica Charlie fa il Surf.
Finalmente i brani sono ritornati a respirare, e anche i Baustelle sul palco sono apparsi meno seriosi rispetto alle ultime apparizioni. Rachele Bastreghi si è addirittura scatenata mentre intonava Eurofestival e La Musica Sinfonica, trasformando il palco in una discoteca anni ’70, discostandosi dalle atmosfere essenziali che hanno caratterizzato gli ultimi tour. Le luci e la scenografia, paragonabili ad un programma del sabato sera a tinte bianconere, hanno aggiunto quel tocco di glamour che ha da sempre contraddistinto la band toscana.

La scaletta, come accennato, è partita dall’ultimo album, eseguito in modo integrale. Dopo una pausa brevissima è proseguita con Charlie fa il Surf. Ci ha fatto molto piacere poter riascoltare anche Gomma, La Canzone del Riformatorio e La Guerra è Finita: brani che avevano spinto la critica a proclamare i Baustelle come una sorta di Pulp italiani e come una delle band più originali del panorama nostrano.

A nostro modesto parere il presente ed il passato non sembrano poi così distanti: è solo una questione di particolari, ma non possiamo non evidenziare come il concerto sia stato un’esplosione di freschezza che ricorda più una band agli esordi che una con alle spalle quasi 20 anni di carriera (17 dal primo album). Nel bis ci viene regalato anche l’inedito Veronica Numero 2, in linea con la ritrovata vena pop, e Le Rane. Il teatro a questo punto è già diventato inadeguato, visto che la gente ha già abbandonato da tempo le poltrone dell’Auditorium (sold out!) per accalcarsi sotto il palco.

Vorremmo ricordare in apertura di serata la brevissima esibizione del canta-storie toscano Lucio Corsi che ha eseguito, con solo l’accompagnamento di chitarra, 4 gioiellini “stralunati” del suo repertorio. Poco più che ventenne, ma con un tale carisma e simpatia che riuscirà a far parlare di sé. Tenetelo d’occhio!

Si ringrazia Elisabetta Severino dell’Ufficio Stampa & Comunicazione del Teatro EuropAuditorium.

Testo di Aurelio Hyerace

Setlist:
L’amore e la violenza album completo con:
Love
Il vangelo di Giovanni
Amanda Lear
Betty
Eurofestival
Basso e batteria
La musica sinfonica
Lepidoptera
La vita
Continental stomp
L’era dell’Acquario
Ragazzina
Pausa
Charlie fa il surf
Un romantico a Milano
Monumentale
Gomma
Bruci la città
La canzone del parco
L’aeroplano
La moda del lento
La canzone del riformatorio
La guerra è finita
Bis:
Veronica numero 2 (inedito)
Le rane

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