Keaton, si muovono nuove invenzioni elettroniche

Autori: Keaton
Album: Keaton
Etichetta: Garrincha SoundSystem
Dovevamo aspettarcelo. Dopo Garrincha, ecco Garrincha SoundSystem, nuovo contenitore che rialza i decibel elettronici grazie alla passione di gente legata al clubbing e al dance floor. Come prima proposta, spazio ai Keaton e al loro album omonimo, un episodio che trasuda delle loro esperienze passate tra remix e uscite singole. Un gioco tra amici ben riuscito, visto che il master è stato affidato a quel Francesco Brini che è anche socio fondatore del sound system del Garrincha Club, ma anche un lavoro elegante nei bassi e nel groove assistito dalla venerazione per Apparat e per il misto lectro meno techno della casa discografica BPitch Control. Hasta la fiseta kraut, già con le vibrazioni di Can you do it too, brano intenso e che i Moderat non lascerebbero fuori da una playlist, soprattutto dopo i loro ultimi lavori. Beat scomposti e sconvolti, che si avvicendano con la tensione di una canzone con un’armonia ben ferma nelle vene.
Sullo stesso filone, con i suoni sporchi a far da contorno e la voce densa, segnaliamo Stare, altro pezzo che è stato preceduto da un curioso video, segno di come i Keaton siano attenti anche al confezionamento della loro musica scandita da umori che si sentono metropolitani e cosmopoliti. Sentite l’effetto nella seconda parte di Stare e capirete il perché.
Non mancano neanche cavalcate con tratti di Bpm (44 Floors), con aspirazioni ancora più articolate e mistiche che riecheggiano nella maratona di Profusion, vero e proprio ansiogeno che riflette di luce propria tra distorsioni elettroniche gettate in aria a scandire il tempo di seguaci pronti a ballare col cappuccio ai loro live. Ancora qualche suono orientaleggiante e si passa alla piccola bombetta dell’album. Parliamo di Not with you cantata con la freschezza di una delle voci più importanti dell’attuale underground italiano. È Veronica Lucchesi, aka La Rappresentante di Lista, pronta a tornare con le nuove fatiche di Bu Bu Sad e con il tour che ha avuto già positive vibrazioni con il live al festival Garrincha loves you dello scorso febbraio. La canzone non dimentica una vena nostalgica e una composizione ricercata che aiuta i vocalismi dell’ospite dei Keaton, impegnati a sonorizzarla col gusto di una jam session soul.
In chiusura, dopo il nervosismo di Runfred, un’altra chicca: Night Shift. Memoria dance e animo più eclettico che animano suoni con spirali ancora legati ai secchi spiriti berlinesi, riletti con gusto e paziente lavoro di gruppo.
Andrea Alesse

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