Zagreb: tutto quello che c’è da sapere su Terra Bruciata, il nuovo EP della band

L’ 8 novembre è uscito il nuovo EP degli Zagreb, Terra Bruciata, portando con sé dei messaggi sociali importanti.

 

In questo EP emergono tematiche attuali di denuncia sociale e un senso di profonda disillusione e solitudine, stati d’animo che contraddistinguono gli anni che stiamo vivendo, fatti di guerre, incertezza, dispersione e disperazione sociale.

 

Gli Zagreb con questo EP hanno voluto dire la loro attraverso la musica, con testi attuali e convincenti.

 

Ecco la Tracklist di Terra Bruciata, EP disponibile dall’ 8 novembre sulle piattaforme di streaming digitali: 

 

1.Satelliti

2.Stai attento

3.Vorrei vedere voi

4.Magnifica feat. Silek

5.Non dimenticare

 

In occasione del rilascio di Terra Bruciata abbiamo voluto fare due chiacchiere con Alessandro Novello, voce e autore della band, per approfondire meglio il messaggio di fondo di Terra Bruciata e lo stile distintivo degli Zagreb, band che vanta una carriera alle spalle di 10 anni e oltre 300 esibizioni live. 

 

Zagreb
Intervista con Alessandro Novello degli Zagreb

 

Sappiamo che suonate insieme da tanti anni, precisamente dal 2014 e che tutti eravate già appassionati di musica. Come vi siete conosciuti? Come avete capito di parlare la stessa lingua e di avere una stessa visione artistica?

Ciao a tutti gli amici di The Front Row e benvenuti a Zagreb!

Sono ad oggi ben 10 anni di grande passione e rock and roll: tornavo da un viaggio nella capitale Croata, appunto Zagabria, e sentivo l’esigenza di formare una nuova band, un tiro diverso, un’attitudine più forte. 

Così mi sono messo alla ricerca dei migliori musicisti della zona e dopo appena quattro mesi dal nostro incontro, avevamo già un paio di singoli e concerti fissati. 

 

Il nome Zagreb è particolare. Cosa significa e perché lo avete scelto? 

Di ritorno dal viaggio a Zagabria, fui colpito dal trattamento che in quelle zone riservano ai cani randagi (l’uccisione piuttosto che la sterilizzazione/cura). Inizialmente l’idea era quella de “I cani di Zagreb”, poi optammo per un nome più d’impatto, restò così solo Zagreb.
 

Quale genere musicale vi rappresenta di più? Sentite l’esigenza di riconoscervi in un genere prestabilito o pensate che ad oggi sia superfluo farlo, in una realtà in cui la musica è sempre più dinamica e ricca di sfumature? Ci sono band a cui vi siete ispirati e che ancora oggi vi ispirano?

Suoniamo tutti da molti anni, chi arriva dal cantautorato, chi dal grunge, chi dal punk o dal blues. Musicalmente parlando, siamo figli degli anni 90 americani/inglesi, quindi senza dubbio quel periodo storico ci ha influenzati, però ascoltiamo un po’ di tutto, soprattutto quello che ci fa stare bene e ci rapisce. 

Cerchiamo una nostra identità, sia nei testi che nella ricerca della sonorità, di base comunque rimane il rock!

 

L’ 8 novembre è uscito il vostro nuovo EP composto da cinque brani, Terra Bruciata. Sappiamo che si tratta di un EP itinerante, che avete scelto di incidere in diversi studi per voi significativi, come per ripercorrere le tappe più importanti della vostra carriera e ritrovare vecchi amici e collaboratori.

È proprio così…in questi anni di musica abbiamo avuto la fortuna di incontrare e stringere ottimi rapporti con gente del settore. Per questo motivo abbiamo scelto di intraprendere questo nuovo progetto itinerante, così da avere maggiori stimoli, creatività. 

È stata un’esperienza pazzesca, soprattutto per il fatto di aver collaborato con diversi produttori, ognuno con visioni differenti: ricordiamoli quindi Federico Viola e Andrea Sologni presso Animal House Studio (Ferrara), Francesco Scarpa presso Riviera Studio (VE) e Ivan Zora presso Phonix Studio (PD).

 

Tra la realizzazione in studio – e quindi la parte più creativa e di ideazione di nuova musica – e l’esibirvi live, cosa preferite? Dopo più di 300 live, avvertite ancora la stessa emozione nel salire sul palco?

Siamo assolutamente una band live, facciamo dischi, non solo per urgenza creativa, bensì per suonarli dal vivo. È proprio sul palco che troviamo la nostra perfetta dimensione e riusciamo ad esprimerci al meglio. 

Per noi salire sul furgone per andare lontano è sempre stata una grande emozione e adoriamo scoprire posti e gente nuova. Stare in studio per lunghi giorni è di certo affascinante, ma partire per un tour rimane l’obiettivo primario. 

Terra Bruciata è nato dopo 4 album e alcuni anni complessi, cosa rappresenta per voi? Avete detto che dargli vita è stato un po’ come tornare all’origine, ma si tratta anche di un nuovo inizio? Cosa lo differenzia dai vostri lavori precedenti?

Siamo al quinto disco, non abbiamo mai smesso di comporre nuova musica e finché ne abbiamo, investiamo tempo e denaro per produrre. Con questo nuovo EP è stato si come tornare alle origini: rivivere studi del passato, ma soprattutto abbandonare l’idea di brani più elaborati dedicandosi puramente alle chitarre e all’impatto sonoro, senza l’utilizzo di strumentazione elettronica.

 

All’interno di questo nuovo EP vi siete concentrati su un tema molto importante e attuale che è il decadimento della società moderna.

La nostra società sta cambiando radicalmente, siamo bombardati da violenza e individualità. I giovani si perdono, sono sempre più schiavi del digitale, manca fantasia, partecipazione, volontà.

Per non parlare degli spazi aperti: le nostre piccole o grandi città sono un ammasso di cemento e il verde sempre meno presente, rende l’uomo ancor più spinto a rimanere chiuso dentro le proprie mura. 

Non possiamo fare finta di nulla, bisogna raccontarlo, prenderne atto e provare a sensibilizzare. Nel nostro piccolo, lo abbiamo fatto così.

 

Viviamo anni caratterizzati da guerra, violenza, solitudine, apparenze, in un mondo dove per venire ascoltati bisogna urlare, dove bisogna sempre stare attenti, e ce lo avete raccontato specialmente con “Stai attento” e “Vorrei vedere voi” in questo nuovo EP. Il messaggio è forte.

È  proprio così purtroppo! Come dicevo prima, questi assurdi anni ci stanno un po’ tutti manipolando e il passaggio da vittima a carnefice è sottile. Dobbiamo “stare attenti” a non farci trascinare “aldilà del fiume”.

 

Pensate che la musica possa rappresentare la salvezza per la società di oggi? Che possa rendere di nuovo fertile la terra bruciata su cui camminiamo?

La musica ci ha fanno molto male, se pensiamo alle grandi delusioni: quando nessuno ti ascolta, quando provi per mesi a fissare dei concerti e tutti ti sbattono le porte in faccia, quando per realizzare un disco servono molti soldi e al momento sei a secco, quando collabori con qualcuno che pensi sia una bella persona e poi sparisce a farsi i cazzi suoi.

Alle notti insonni a comporre, alla famiglia trascurata, al bisogno di alzare di volume ma ti trovi in una piccola stanza. Ecco…questo ci continua a fare male, ma la verità è che, almeno per noi, la musica ci ha salvato la vita.

Chissà cosa saremmo oggi senza questo lungo viaggio tra le note e il rumore. Chissà se le nostre strade si sarebbero incrociate, chissà in quale altro pasticcio ci saremmo incastrati. La musica ha questo potere, e quando smetterà, la terra diventerà incandescente.

 

“Magnifica”, brano realizzato in collaborazione con Silek, presenta delle strofe rap molto efficaci. Il rap per antonomasia è il genere della denuncia sociale. Avete scelto questo featuring per rendere ancora più forte il messaggio dell’EP?

Silek non è solo un grande artista che da anni si sbatte per colpire questa monotonia, ma è anche diventato un amico e le sue parole da sempre ci colpiscono. Ha il dono di arrivare dritto al senso delle cose, senza timore di esser giudicato.

Abbiamo scoperto che il mix rock/rap Zagreb-Silek poteva diventare interessante, e non abbiamo esitato a provarci. Ne è uscita una cannonata, magnifica!!!!

 

Abbiamo parlato di come la musica possa o non possa salvarci dal decadimento della società. Ma vogliamo anche chiedervi cosa ne pensate dei social. Credete che se usati bene possano a loro volta creare condivisione e unione? O che abbiano solo lati oscuri? Voi che utilizzo ne fate?

Noi utilizziamo i social solo per promuovere la nostra attività, siamo dei perfetti boomers che snobbano questa tipo di vite parallele. Crediamo che i social siano estremamente pericolosi per i ragazzi giovani e fragili, o per quegli adulti soli che a cui non rimane nulla.

Questo abuso digitale diventa con facilità una droga dalla quale poi difficilmente ci si riesce a staccare. La condivisione si fa nelle piazze o in mezzo alla natura, non davanti ad uno schermo in cui vengono trasmesse per la maggior parte falsità.

 

Torniamo alla vostra musica. Quali sono i vostri progetti futuri? Ci sono collaborazioni con artisti italiani e non che vorreste portare avanti?

Per il momento ci stiamo dedicando forte alla promozione di questo nuovo prodotto e al tour, anche se in realtà, abbiamo già iniziato a pensare a come questo EP possa diventare un disco nel 2025.

 

Grazie per averci permesso di dare un’occhiata più da vicino alla vostra musica. Sappiamo che il release party ufficiale è stato il 9 novembre. Quando potremo sentirvi di nuovo live?

Grazie a voi per lo spazio e grazie a chi leggerà queste parole per poi magari andare a curiosare nei nostri canali.

I prossimi appuntamenti live saranno il 29 Novembre a Roma e il 30 Novembre a Forlì.

Se siete in giro, venite a Zagreb!
Love, Z. 

 

 

Non vi resta che ascoltare Terra Bruciata, che sia attraverso una piattaforma di streaming o live il 29 o il 30 novembre, e chiedervi come fare a rendere più fertile il terreno su cui voi stessi camminate. 

Grazie ad Alessandro Novello per aver risposto alle nostre domande e a Barbara Scardilli di Red&Blue – Music Relations per averci dato questa opportunità.

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