We Are Scientists al Monk di Roma: una serata di pura energia

Il pubblico non era numeroso, ma l’energia sì. I We Are Scientists hanno trasformato ieri sera il Monk di Roma in una piccola festa rock, piena di entusiasmo e sorrisi.

Un inizio travolgente

Appena saliti sul palco, Keith Murray e Chris Cain hanno subito imposto il loro ritmo. Chitarra, basso e una buona dose di ironia hanno dato il via a un’ora e mezza di musica intensa, senza pause né cali di tono.

Il duo newyorkese ha quel dono raro: riesce a far sembrare ogni concerto una rimpatriata tra amici.

Il viaggio musicale è partito dai grandi successi, come The Great Escape e After Hours, per poi toccare brani più recenti.
Ogni pezzo ha portato un’onda diversa: momenti di puro rock seguiti da parentesi più melodiche, sempre con la stessa carica.

Il pubblico, seppur ristretto, ha risposto con entusiasmo. Teste che si muovevano, mani che battevano a tempo, qualche coro che partiva spontaneo.

Intimità e connessione

La sala non era piena, ma questo ha reso tutto più vero. L’atmosfera raccolta ha creato un legame diretto tra palco e platea. Murray e Cain chiacchieravano con i fan, scherzavano tra un brano e l’altro, e sorridevano spesso. Si percepiva la voglia sincera di divertirsi insieme, senza barriere.

Il Monk, con la sua dimensione intima e l’acustica curata, ha fatto il resto. Ogni suono arrivava nitido, ogni battuta trovava risposta. Era uno di quei concerti che non puntano sulla grandezza, ma sulla vicinanza.

Una lezione di energia

Quando è arrivato il momento dei saluti, gli applausi erano più forti del numero dei presenti. I We Are Scientists hanno salutato con un sorriso e la solita leggerezza. Alla fine, hanno dimostrato una cosa semplice ma essenziale: il pubblico può essere piccolo, ma la passione — quella vera — non si misura in numeri.

La scaletta del live

Please Don’t Say It
This Scene Is Dead
Buckle
Nobody Move, Nobody Get Hurt
Nice Guys
I Don’t Bite
It’s A Hit
I Cut My Own Hair
Textbook
Inaction
The Big One
Lethal
Impatience
Less From You

I Could Do Much Worse
The Great Escape
What You Want Is Gone
After Hours

Ringraziamo Alice Degortes e Sofia Della Valle di Barley Arts, ed il Monk di Roma.

Testo e Foto a cura di Emanuela Vertolli

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