Un’esplosione di generi per la seconda data dell’infest 2019

Quest’anno il festival che celebra ogni sfumatura della musica alternative si divide in due eventi di fuoco, con due line-up a prova di bomba ed artisti di spessore senza precedenti.

La prima data si è tenuta al Live Music Club di Trezzo sull’Adda (MI) il 12 giugno, mentre ieri presso il suggestivo Fuori Orario di Reggio Emilia il 13 giugno, si è svolta la seconda giornata.

Band stravolgenti, cori incandescenti e location stratosferiche: anche quest’anno l’Infest dà via all’estate con un’esplosione a stampo punk e non solo.

Si è passato dalle scene steampunk degli Starset, al crossover dei Fever 333 fino al metalcore degli Underoah.

Il pubblico presente ha incitato tutte le band presenti facendogli sentire tutto il calore emiliano.

C’erano tante aspettative per i Fever 333, band nata dalle ceneri dei Chariot e dei Letlive che ora mai il pubblico italiano piano piano sta incominciando a conoscere.

Lo spettacolo degli Underoath è stato molto interessante con la band della Florida che ha suonato quasi tutti i brani più famosi per la gioia del pubblico .

Gli Starset non li conoscevo e non mi sono dispiaciuti. Sono molto scenici con una violoncellista e violinista, che sono difficili da vedere in gruppi così alternative, ma che devo dire hanno un loro perchè.

Nota per i What We Lost che hanno incominciato a suonare al mio arrivo e che hanno avuto l’arduo compito di aprire queste tre grandissime band.

Sono convinto che avrò modo di rivederli dal vivo molto presnto.

Un ringraziamento particolare a Hellfire booking per il gentile invito 

Foto di Carlo Vergani 

Underoath

Fever 333 

Starset

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