Torino/Roma andate e ritorno, Bianco in concerto al Monk

Torino/Roma andate e ritorno, Bianco in concerto al Monk ieri sera per una delle date del suo tour “Guardare per aria 10x“, che come recita lui stesso “non è solo un ritorno al passato, ma un modo per guardare con occhi nuovi a quelle emozioni che dieci anni fa hanno dato forma al mio mondo musicale”.

L’artista torinese, ma noi lo consideriamo romano di adozione (e non solo per un paio di ‘sti cazzi recitati sul palco quasi come un Giallini/Rocco Schiavone doc), porta in giro per l’Italia dieci anni di musica, ricordi, emozioni, dagli esordi nel 2011 con il disco “Nostalgina“. fino al 2014 che lo vede aprirgli le porte del successo con “Guardare per aria” appunto, da cui il titolo di questo EP con cui rivisita riarrangiando appunto i suoi cavalli di battaglia.

La serata si apre puntuale alle ventuno con l’apertura di Costa, all’anagrafe Stefano Costantini, con quasi un’ora di sue proposte per poi vedere l’entrata della band che accompagnerà Bianco, gruppo composto da Filippo Cornaglia, Matteo Giai e Damir Nefat.

Un inizio anche emozionato sulla scena del locale romano, tra il classico oramai fumo di inizio concerto (noi fotografi preferiremmo anche farne a meno), ci porta poi alla parte centrale, quella più carica di energia, con i brani “Fili d’erba“cantata con i primi due ospiti, Luca Carocci e Bob Angelini, e “La strada tra la terra e il sole” decisamente dal sapore rock per passare poi alle cantatissime “Come se” e “Corri Corri”, in origine quest’ultima cantata con Levante (di cui mima la voce giocando sul palco).

Si arriva all’aneddoto del primo incontro con quello che sarà il terzo ospite della serata, Niccolò Fabi, avvenuto da Giancarlo che di Torino dagli anni ’90 in poi (chiedete in giro dei Murazzi) è stato un punto di aggregazione e di rivoluzione sociale da segnare nei libri di storia della musica italiana.

Appunto Niccolò Fabi che segna un ulteriore punto di svolta nella storia di Bianco portandolo con se nel tour “Una somma di piccole cose“, brano che per la gioia dei presenti suonano tutti insieme ieri sera raggiungendo una vetta di emozione e gioia decisamente intensa.

Si prosegue fino ad arrivare ai classici bis con il fan club che non vorrebbe il concerto finisse mai ma che Bianco termina con l’invito di una bella chiacchierata fuori dalla sala.

Insomma, pur mancando il classico amaro sabaudo San Simone, la serata torinese/romana è stata un viaggio tra ricordi e sorrisi.

Noi ringraziamo Locusta Booking nelle vesti di Leonardo Fontanelli e lo staff intero del Monk per la serata.

Le fotografie ancora una volta di Giulio Paravani.

 

 

 

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