Il 27 ottobre si avvicina. L’Indie Pride di Bologna è alle porte con il suo carico di contenuti e buona musica, per dare un calcio a sessismo, omofobia e orrendita’ simili.
Noi di The Front Row supportiamo l’evento e intervistiamo tre artisti che saranno sul palco del TPO di Bologna.
Iniziamo da Cimini, cantante dalla lirica pop melodica e personaggio chiave della nuova scena alternative, autore di un album interessante come Ancora Meglio (qui la nostra recensione https://www.thefrontrow.it/cimini-recensione-ancora-meglio/).
1) La musica e i diritti, un binomio essenziale.
Come ti poni dinanzi a questa affermazione?
Cimini: Io l’ho sempre pensata come Bob Dylan, che diceva che le canzoni non possono cambiare il mondo. Però ci sono anche una serie di filosofie che hanno dimostrato che l’arte è sempre stata alla base dei grandi cambiamenti culturali, spesso anticipandoli. Diciamo che io vedo la musica come colonna sonora della storia dell’uomo, perché ha il potere di influenzarlo empaticamente. Nella lotta per i diritti spesso la musica non basta purtroppo, però può dare una mano.
momento in cui le libertà vengono compresse in nome di identità
tradizionali dal gusto medievale?