Steve Hackett al Teatro Colosseo di Torino

Dopo le 6 date estive, e inserito in un nuovo tour di 5 date in Italia, è approdato – mercoledì 15 novembre al Teatro Colosseo di TorinoSteve Hackett , l’ex chitarrista dei Genesis.

A seguito del grande successo di pubblico riscontrato dalla pubblicazione, a distanza di anni, dei due volumi Genesis Revisited, in cui, come dicono i titoli, si rivisitava il repertorio classico dei Genesis, rilanciando di fatto anche la sua carriera solista, l’artista inglese ha scelto ormai una sorta di format per le sue esibizioni live. Un set improntato alla sua proposta da solista ed un set “dedicato” ad un episodio della carriera dei Genesis, prima della sua fuoriuscita dalla band.

Così è stato ieri sera. Ma andiamo con ordine.

Poco dopo le 21, senza troppa fanfara, Steve Hackett è salito sul palco insieme ai componenti che formano la sua band live: tutti strumentisti di ottimo livello, a cominciare dalla sezione ritmica formata da Jonas Reingold (ex The Flower Kings) al basso e Craig Blundell, uno dei migliori batteristi in ambito prog. Ma non dimentichiamo il fidato Rob Townsend al sax, flauto e percussioni che dal 2001 accompagna l’artista nelle esibizioni live. Un altro veterano, addetto a creare le complesse “architetture sonore” è il tastierista Roger King. Ed è con un brano strumentale “Ace Of Wands”, guarda caso il primo brano tratto dal primo album solista di Steve Hackett che si apre il concerto. La selezione spazia toccando principalmente “Voyage of the Acolyte” e “Spectral Mornings” da cui è tratto lo splendido brano omonimo. Sul secondo brano “The devil’s cathedral” fa l’ingresso l’ultimo componente mancante, quel Nad Sylvan, che ormai è la “voce” principale della band, nonché una notevole presenza scenica sul palco per quella sua interpretazione dei brani, basata solo sulla mimica facciale e pochi gesti teatrali delle mani. La prima parte del concerto si chiude, dopo 50 minuti, con “Shadow of the Hierophant”.

Pausa di 20 minuti circa e poi è la volta della rivisitazione di “Foxtrot”, album dei Genesis che compie 50 anni quest’anno. L’album viene ovviamente eseguito integralmente seguendo la sequenza originale dei brani. Non si può che ammirare l’affiatamento dei vari strumentisti sul palco, che hanno modo di sfoggiare tutta la loro tecnica nei difficilissimi passaggi che compongono l’opera. Il momento acustico è tutto per Steve Hackett su “Horizons”, uno dei pochi brani della produzione Genesis che il chitarrista ha eseguito fin dall’inizio della sua carriera solista. A questa fa seguito la monumentale “Supper’s ready”, ben 23 minuti per quello che è da sempre considerato il brano più rappresentativo della carriera della band e votato come migliore brano prog di sempre.

Dopo 50 minuti volati in un attimo è tempo di bis e di un’altra composizione considerata uno dei capisaldi della carriera del gruppo madre di Steve Hackett: “Firth of Fifth” da “Selling England by the Pound” seguita poi da un assolo “pirotecnico” alla batteria di Craig Blundell e per concludere “Los Endos” da “A Trick of the Tail” per altri 20 minuti abbondanti di ottima musica.

La band raccoglie dal palco l’ovazione del pubblico presente (il concerto era sold out), ricambiando loro stessi con un applauso e congedandosi con un inchino collettivo, come nelle migliori rappresentazioni teatrali.

 

Ringraziando Teatro Colosseo, Ventidieci, Cocchi Ballaria di Las Chicas Adfarm e Nadia Rosciano di Daniele Mignardi Promopressagency per il gentile invito, ricordiamo la scaletta della serata:

 

SET 1

Ace of Wands

The Devil’s Cathedral

Spectral Mornings

Every Day

A Tower Struck Down

Camino Royale

Shadow of the Hierophant

 

SET 2

Watcher of the Skies

Time Table

Get ’em Out by Friday

Can-Utility and the Coastliners

Horizons

Supper’s Ready

ENCORE:

Firth of Fifth

Drum Solo

Los Endos / Slogans / Los Endos

 

 

Testo a cura di Aurelio Heyrace

Foto per gentile concessione di Vincenzo Nicolello 

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