Il ciclone Royal Blood fa tremare il Fabrique

Dopo averli visti dal vivo a Tokyo, a poche settimane dal lancio del secondo album How Did We Get So Dark?, dove si erano esibiti con uno show “ristretto” – a causa dei tempi imposti dal Festival – ma dalla grande energia, non vedevo l’ora di rivederli con un set completo. E ieri sera, con il concerto sold out al Fabrique di Milano sono stata accontentata.

I Royal Blood – che all’anagrafe rispondono ai nomi di Mike Kerr e Ben Tatcher – sono la rivelazione rock di questi ultimi anni, grazie al loro sound graffiante ed energico. Superata la difficile prova del secondo disco (How Did We Get So Dark? ha raggiunto la massima posizione in classifica nel Regno Unito), ora sono nel pieno del tour promozionale che sta registrando sold out in ogni dove.

L’apertura dello show è affidata ai Black Honey, una giovane band originaria di Brighton da tenere d’occhio, capitanata dalla bionda Izzy Baxter, che propone il suo sound che potremmo classificare come indie, anche se ci risulta davvero difficile catalogarlo. Ad ogni modo, l’ottima seppur breve prova live della formazione riesce a coinvolgere il pubblico, cosa non certo facile o scontata.

Alle 21.15 le luci si spengono ed un boato accoglie l’ingresso del duo che senza troppi fronzoli attacca subito con la titletrack del disco, nonchè ultimo singolo, How Did We Get So Dark?. E’ già il caos. Il pubblico canta in coro, le braccia si alzano, mentre i Royal Blood cominciano a carburare. Where Are You Now? è il secondo brano in scaletta, ma l’esplosione si ha nel momento in cui si odono le prime note di Lights Out. E’ il delirio: il pubblico salta e canta così forte, quasi da coprire il suono della musica e della voce di Mike. I nuovi brani suonano brillantemente dal vivo, non per niente questo secondo disco è stato concepito mentre la band si trovava on the road, durante l’ultimo tour. 
Lo show prosegue in quinta marcia con Come On Over e You Can Be So Cruel, riesplodendo di nuovo quando Mike pronuncia I Only Lie When I Love You. Il pubblico è in delirio ed i Royal Blood sono più carichi che mai. Non si perdono in fronzoli, preferiscono lasciar parlare la loro musica: il loro set è essenziale (solo basso e batteria), ma nulla sembra mancare a questa band e perfino le due coriste appaiono più come una scelta scenografica.
La scaletta è principalmente concentrata sui brani contenuti nel nuovo disco – da She’s Creeping a Hook, Line & Sinker, passando per Sleep e Hole In Your Heart – che vengono sapientemente intervallati da alcuni pezzi più datati, come Little Monster o Blood Hands fino al finale, quasi completamente concentrato sul disco di debutto. Ten Tonne Skeleton, Loose Change e l’energica Figure It Out chiudono l’esibizione prima degli encore.

La chiusura è poi affidata a Hole e all’apprezzata Out Of The Black, con la quale chiudono col botto uno show dall’alto tasso di adrenalina, confermadosi una delle realtà rock più promettenti di questo ultimo periodo. Ben abbandona la sua postazione alla batteria per raggiungere il pubblico ed abbandonarsi in un crowd surfing. 
Insomma, i Royal Blood sono un portento sia in studio che, ancor di più, dal vivo.

Si ringrazia Indipendente Concerti.

Testo a cura di Claudia Favalli
Foto a cura di Stefanino Benni [con una dedica speciale a Fra Fabio B]

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