INRI night 2018: il nuovo rumore italiano. Il racconto della serata

INRI NIGHT 2018: il nuovo rumore italiano

Settimana dalla musica a Milano molto impegnativa, ma goduta sino in fondo anche grazie ad una super serata organizzata da INRI. L’etichetta italiana, tra le più influenti del settore, mette in campo l’artiglieria pesante in due location: una serata più rock al Circolo Ohibò con La Colpa, Bar Ponderoso e tanti ospiti; una serata elettro dance e melodia friendly per ballare e sentirsi bene all’Apollo Club con Diva, Lemandorle, Egokid e il mistero de La Badante.

Dimenticatevi la noia e il torpore, perché è stato mercoledì in cui il divertimento è stato assicurato da tanti artisti ormai acclarati del panorama indie alternative nostrano, che hanno dato sfogo alla loro interpretazione della settimana della musica. Noi siamo stati all’Apollo Club, dove ad aspettarci, su di un caldo sofà invernale c’erano artisti più rodati come gli immensi Egokid e nuove leve come Le Mandole, e dove si è ballato sino a tardi.

Uno degli eroi della serata, sicuramente, è il vicentino DIVA, quel Davide Golin che porta sul palco presenza e divertimento puro in calzoncini corti e viso pulito da teenager Brit pop. Basi ritmate e dance addicted, con cassa piatta che scivola fuori dal contesto house e rimane in sona Daft Punk e affiliati, mentre dietro le immagini girano all’unisono con sprazzi funky e big beat. Diva è divertissement vintage cultural politico dance, anche quando scende sotto al palco e balla coi presenti.

Diverso il set dei Lemandorle, giovanotti che hanno il look giusto e l’inclinazione synth pop melodica che lascia il segno. Da cantare anche dal vivo, insomma, con voce spesso sussurrata e soni morbidi, con ambient dentro e fuori dal loro mondo. Giovanotti in gamba, che fanno esperienza sul palco e, sotto sotto, amano la tradizione melodica italiana e i suoi riverberi.

Quelli col suono più evoluto, in un dj sete che è stato tenuto dai due celebri Diego Palazzo e Piergiorgio Pardo, sono gli Egokid. Dal 2000 la vostro servizio, sino ad un live che utilizza arrangiamenti concreti e voci campionate, con un risultato di personalità e avanguardia siltosa. Puoi ascoltarli senza vederli e sai già che sono gli Egokid, mentre ti invitano a ballare in maniera gentile e senza ostentazioni o sollecitazioni. Sono veterani ma con una presa ancora fortissima e a loro va il mio ringraziamento per un live che secondo me non è stato solo di musica. Come dicono loro, popolari, non populisti.

Grazie a INRI, etichetta solida con futuro solido.

Andrea Alesse

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