Talenti emergenti nel bel paese, i Malkovic suonano melodia ed effetti alternative rock

Autore: Malkovic

Album: Malkovic

Press: Chains – Press & Promotions

 

“Non è tempo di scherzare. Perché dovresti resistere? Tutto sfugge come acqua fra le dita, come l’illusione della sicurezza. Cerchiamo solo qualche cosa che non muore per poi salire in alto e guardare giù e misurare le distanze. Cerchiamo solo qualche cosa che non muore, qualcosa che nemmeno le bombe possano scindere, per poter dire che siamo qui per davvero.”

Una dichiarazione d’intenti, un pensiero diretto che i Malkovic mettono in scena per il loro disco di debutto, un EP omonimo di 4 tracce autoprodotto. Il gruppo, formatosi nel 2014, è un trio chitarra/basso/batteria  che si muove in territori cari ai sostenitori dell’alternative (indie)rock italiano che mischia melodia nei testi e distorsioni, con quel pizzico di assuefazione alla metafora che dona una forte caratterizzazione personale alle loro musiche. Attivi sull’asse Brescia-Milano, i tre amano destreggiarsi tra arrangiamenti delicati e accelerate ruvide, senza disdegnare l’utilizzo di effetti elettronici che impegnano la voce del chitarrista e cantante Giovanni Pedersini. L’Ep, il cui master è stato affidato al Carl Saff di Chicago, si apre con le schitarrate elettriche di Carlo, brano che associa vena poetica nel testo (cerchi qualcosa che non muore) ad assoli che fanno malinconicamente muovere i piatti della batteria fissa sul punto di non ritorno della forza espressiva dei tre Malkovic. Ufo ha un’apertura dedita allo stoner di Nick Olivieri, per poi esplodere nella ricerca del lento accarezzare della tenebra, suggestiva pittura che viene resa sulla solida energia delle costruzioni musicali.

Segue Tre, brano che consolida la tradizione del gruppo nella brevità nei nomi delle canzoni, oltre a ricercare una forma anch’essa legata all’allegoria sonora che usa percussioni e riff per spiegare le problematiche di una relazione e del suo divenire. Molto bello e denso il circuito strumentale che chiude il pezzo, peraltro arricchito da controcanti in sequenza. L’ultima tappa è intitolata Nucleare e si affida a stop and go di shellacchiana memoria, con la potenza delle euforiche distorsioni che sbatte contro il muro di sentimenti che si solidifica nella proclamazione fatta da una indie band che ha le idee bene chiare in testa. E allora, save the date, se potete scoprite i Malkovic il prossimo 28 gennaio 2017 al Serraglio Club di Milano nel loro release party.

Testo a cura di Andrea Alesse

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