LeSigarette, un pazzo duo di sognatori e il loro nuovo disco: La Musica non serve a niente

Autori: LeSigarette

Album: La Musica non serve a niente

Label: ‘N Etichetta

Dadaismo garage pop-rock e provocazioni. LeSigarette producono il loro secondo album, coinvolti dal locale ‘Na Cosetta, punto di riferimento della scena romana e non solo che tempo fa ha decisi di produrli. Un Locale che produce un disco, quindi, coinvolgendo anche la collaborazione artistica di Lapidarie Incisioni.

“La Musica non serve a niente”, ma è essenziale per il nostro vissuto, questo il mantra di Jacopo dell’Abate (chitarra e voce) e Lorenzo Lemme (batteria e voce anche lui), due energici tuttofare del mondo musicale che ribaltando sarcasticamente l’idea di uno dei brani più conosciuti di Max Gazzè ci portano nel loro mondo. La loro è una direzione musicale che parte dal garagismo concreto dei Bud Spencer Blues Explosion, per toccare diverse volte le liriche dei Marta sui Tubi (Siluro su tutti i brani) e la materia lo-fi dei  marchigiani Jumping the Shark.

LeSigarette decidono quindi di divertirsi e puntare decisi sulla loro identità, forte di presenza sul palco ormai collaudata (oltre cento live per il loro precedente tour basato sul disco “2+2=8”) e atteggiamento da buskers convinti di una nuova “rivoluzione musicale”, quella della semplicità e della comunicabilità diretta sposata con un anti-pop stimolate per chi li ascolta. Dentro il loro disco, quindi, i racconti di una giornata tumultuosa a doppia voce e chitarra leggermente distorta in Muoversi, ma anche uno strano raccordo elettro-blues che dà l’inizio alla compulsiva e strabordante Capovolto. Una filastrocca da cantare con i due romani, sempre più energici col passare delle tracce e dotati di senso d’ironia e irriverenza nella scrittura.

La lezione pop di Bicicletta e il cantato in italiano danno a LeSigarette un respiro di freschezza e gentilezza che ci fa capire la loro missione musicale, in un concentrato di accordi che si raccorda perfettamente con la purezza delle loro linee vocali. Sul finire, la totale dedizione al gesto provocatorio di Vaffanculo, canzone probabilmente sospinta anche da quel senso si positiva rassegnazione al mondo musicale, un universo che troppo spesso mette in secondo piano chi di musica ne capisce, come LeSigarette. Non una lamentela, ma un valzer eclettico e distorto da urlare insieme ai due ragazzotti romani, sempre col loro invidiato sorriso e la beatitudine garage che conservano senza essere mai troppo alti nei decibel di distorsione. Daje ora, tutti insieme: PA-RA-PA-PE-RO-PA-PA.

Andrea Alesse

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