Fabio Cinti, un gentiluomo e la sua voce del padrone

Fabio Cinti

La voce del padrone-un adattamento gentile

Private stanze

 

Chi conosce la musica è a conoscenza di come sia difficile “essere all’ altezza” quando si compongono delle cover. Figuriamoci se ad essere coverizzato e il maestro Battiato.

FabioCinti dimostra allora un coraggio fuori dal normale, regalandoci attimi di spessore e poesia con il suo adattamento per archi, pianoforte e voce del celebre album “La voce del padrone“.

Premio Tenco 2018 nella categoria canzoni non proprie, Fabio Cinti crea della musica generosa e gentile sulle note delle celebri canzoni di Battiato. Lui, che è uno scrittore ma anche un musicista che ha seguito proprio il compositore catanese in tour. 

È così, i cori di Bandiera bianca sventolano come le linee di pianoforte jazzato, nella piacevole esistenza di una melodia che calpesta i prati del cantautorato classico. Una musica che ascoltata d’estate regala candore e emoziona come la prima volta, aiutata dal timbro vocale di un Cinti studioso della buona musica e della malinconia delicata (Uccelli), ma anche di una certa voglia di rincorrere la nota migliore. Cuccurucucu diventa allora una parodia del nostro tempo, con il pianoforte in ampio spolvero e la voglia di cantare senza sosta un motivo simbolo della prima Repubblica, con il nostro artista mai sopra le righe.

Fabio Cinti ha così costruito un album personale anche con i testi di Battiato, adattando al massimo la sua attitudine di cantautore fiabesco e gentiluomo in giacca e cravatta anche conbrano come sentimento nuevo e i suoi toni sbarazzini.

Album d’autore così non capitano spesso.

Andrea Alesse

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