Il primo album di Petrigno è un viaggio tra sound, parole ed ignoto. Ecco quello che c’è da sapere su “La Lingua del Santo”
Petrigno è un cantautore, polistrumentista ed illustratore che, attraverso la sua musica, riesce ad evocare immagini, spesso ipnotiche e oniriche. Con il suo primo album “La Lingua del Santo” accompagna l’ascoltatore in un viaggio musicale che rispecchia anche il viaggio fisico e psicologico del cantautore che dopo un lutto difficile da affrontare, decide di abbandonare Palermo e trasferirsi in una casa nei boschi del Lazio.
Da qui, comincia il percorso creativo che ha dato vita all’album e che, in qualche modo, è servito a dare voce e musica a ciò che questa perdita aveva provocato in lui.
L’incontro con il produttore Valerio Mina, consente a Patrigno di realizzare quest’album così significativo per lui, un album ipnotico e mai scontato, trasversale ma pur sempre vicino alla tradizione italiana della canzone. Un disco dove regna la canzone nella sua più alta espressione, la poesia ma anche il delta blues e l’elettronica, il noise e la furia ma anche la dolcezza, l’incondizionato amore e il dolore per la perdita di un caro amico.
All’interno dell’album, troviamo anche una denuncia dei tempi odierni, paragonabili ad un’apocalisse e impregnati di oscurità, autodistruzione e incubi. In questi tempi difficili “Il mare” – titolo di una canzone presente nell’album – ci osserva e ci giudica. Il tutto ci viene raccontato dalla voce profonda di Petrigno, che ci avvolge con fare confortante mentre il testo della canzone ci ricorda che per noi non c’è speranza: ci aspetta l’apocalisse e nessuno di noi può evitarla.
Rovineremo il mare a guardarlo con i nostri occhi
La musica come cura della depressione e del dolore del lutto
Patrigno descrive il suo nuovo album come un antidoto al veleno della vita e della mente, un modo per riprendere fiato nei momenti più difficili.
Ecco le parole che Petrigno ha scelto per raccontare “La Lingua del Santo”:
La lingua del Santo è un disco che principalmente serviva a me. Che mi mancava. È come se senza dolore fossi nulla. A volte mi sento come se ci siano dei posti dentro la mia testa dove non posso andare neanche io. Malessere ed irrequietezza. Sentirsi fuori posto, inesatti. Scomodi.
Da lì depressione, ed un problema di eccessi. Ho un bisogno di andare in profondità dentro me stesso. Un bisogno di liberarmi da qualcosa, anche se in parte, perché altrimenti mi rimarrebbe appiccicato addosso come una gomma sotto un banco di scuola. Lì arriva la musica.
Tracklist dell’album
- Il mare
- Nella folla
- Domani partirò
- Fermati
- Il bar
- Il bosco
- Ho perso
- Tu lo sai
Interessante notare come la copertina dell’album, realizzata dallo stesso Petrigno, riesca a darci un’anteprima visiva di quello che poi andremo ad ascoltare.
L’album è disponibile negli store e su tutte le piattaforme di streaming musicale e vi invitiamo ad ascoltarlo per ritrovare nei testi di Petrigno e nella sua musicalità, sentimenti che forse – almeno una volta – è capitato anche a voi di provare.
Grazie a Rosina Bonino di Sollevante per averci dato modo di scoprire questo album.
News a cura di Alessia Barra.