OZZO, rock elettronico e personalità in un primo album

Autore: OZZO

Album: PastisLost

Label: autoproduzione

 

OZZO è Ivano Tomba, designer elettronico e musicista di vecchia data che riflette con il suo album sulle convergenze tra rock e elettronica, in un design interessante che utilizza la lingua inglese e la tela elettro per ricucire smagliature e particolarità ritmiche.

L’artista milanese, conosciuto per la sua militanza in ambienti musicale variegati e apprezzato conoscitore del rock sotto le sue vari e multiformi sfaccettature, costruisce un mixaggio interessante e completo, fornendo in sei tracce una summa della sua melodia che pesca dall’hard rock e dal concetto di musica elettronica. Un linguaggio secco, quello di OZZO, che ci invita a prendere coscienza del nostro tempo e dei nostri limiti, invitandoci alla velocità e alla giusta scelta, con synth distorti e la spinta dell’elettrorock.

Un artista con un revisore 3d al posto dello sguardo, che in “As fast as you can” parte con un mix di piano eighties new wave, sempre elettro, e arriva a comporre una dialettica finale che convince con un chiaro spirito rock al suo fianco. I bei tempi degli original crossover rock sono richiamati in Change, dove ci si spinge nella melodia aspirata da effetti di archi sotto il tessuto industrial. Musica che va a braccetto con sperimentazioni electro e vocalismi (I let you get in), sino al concetto chiaro di concetto musicale  e delle sue molteplicità elettriche. I Linkin Park e un certo spirito rock degli anni ’90 assistono OZZO nella sua opera prima, che non si scurisce mai perdendo si tono e potenza, assomigliando nella traccia finale Crazy (Cover dei Seal), ad un inno alla giusta pazzia. Una canzone in cui le percussioni e la particolarità delle traiettorie toccate mostrano le capacità, anche vocali, del nostro amico OZZO, artista da seguire nel suo flusso di sound engeneering fluido e visuale, ma sempre rock.

 

 

Andrea Alesse

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