Nina Nesbitt, la recensione di The Sun Will Come Up, the Seasons Will Change

Nina Nesbitt

The Sun Will Come Up, the Seasons Will Change

Cooking vinyl

 

Voce angelica, pop colorato e amore per il proprio lavoro. 

Classe 1994, londinese e già al secondo album. Nina Nesbitt è un talento al pari di altre attuali deliziose cantautrici come Alice Merton. Un prodotto pop, il suo, che ama il beat rhythm and blues e mette in mostra una voce profonda già dalle linee di piano di Sacred, prima delle 13 tracce.

13 certezze, le sue tracce in cui la nostra artista mescola un ritmo jungle Urban in Colder, per poi apparire amante di un approccio world in Loyal to me e Somebody Special.

È la Londra di M.I.A, in una versione che la giovane britannica copre di gusti personali in Love Letter, dimostrandosi amante del ritmo urbano.

Molto bello, poi, l’approccio electro di Empire, modello di giusto impero in una Inghilterra sprofondata nella Brexit e nel torpore. Una matrina del buon gusto, Nina Nesbitt, che dopo aver incontrato Ed Sheeran, che l’ha poi portata nel suo tour europeo del 2012, ora decolla verso lidi che apprezzano territori nordici in una canzone come Chloe. Niente di nuovo, per una figlia di un matrimonio con impeto scozzese e svedese, che la nostra si porta dietro anche in un acustico mood in Last December.

Disco consigliato, per diverse stagioni e temperature dell’umore. 

 

Andrea Alesse 

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