Nick Mason al Sonic Park fa rivivere i Pink Floyd anni 60

Si fa presto a dire Pink Floyd, monumento musicale mondiale che oggi vive soltanto grazie a cover band e a tour estemporanei di uno degli ex componenti (leggi Roger Waters e David Gilmour).

Il mito non si cancella, ma si ferma a quelle che sono le produzioni più celebri: The Wall, The Dark Side of the Moon, Wish you were here, Animals, mentre dimentica ciò che riguarda la genesi del gruppo, quando tra i componenti c’era ancora Syd Barrett, indimenticabile frontman e chitarrista. Stiamo parlando, per esempio di The Piper at the Gates of Dawn, A Saucerful of Secrets.

Ma citiamo anche altri lavori, quali, More, Ummagumma, Atom Heart Mother, Meddle e Obscured by Clouds che entrano di diritto tra i capolavori primordiali della band.

Photo Credits Vincenzo Nicolello

Come far riscoprire questa fase del repertorio? Ci ha pensato Nick Mason, celebre batterista dei Pink Floyd, che ha deciso di creare un progetto musicale, poi diventato tour e dvd, affiancandosi di musicisti di fama mondiale, quali Guy Pratt e Gary Kemp. Il primo è un “turnista” che ha affiancato artisti immortali, quali Michael Jackson, Madonna e gli stessi Pink Floyd. L’altro è conosciuto per essere il chitarrista degli Spandau Ballet e forse proprio per questo motivo è stato accolto dai puristi con enorme diffidenza, poi trasformatasi in sincera ammirazione, quando è stato visto all’opera.

Dicevamo del tour, partito come esperimento nel 2018 nel Regno Unito ed in Europa, e divenuto un vero fenomeno mondiale nell’era post Covid.

Nick era già stato più volte in Italia (che evidentemente è una delle sue piazze preferite) ma in questa calda estate è tornato alla carica con due date a Lucca e Stupinigi.

Noi l’abbiamo seguito proprio in occasione show torinese, inserito nel cartellone del Sonic Park. Davanti ad oltre 3mila persone, molte delle quali avevano acquistato il biglietto da almeno due anni, visto che il concerto era previsto per il 2020, è andato in scena uno show mistico e psichedelico, intervallato da brevi monologhi di Mason, che con le sue battute taglienti ha stemperato la tensione regalata dall’adrenalina che gli spettatori avevano.

Photo Credits Vincenzo Nicolello

Oltre due ore di spettacolo, con un breve intervallo, hanno incantato le generazioni trasversali in platea.

Quasi nessuno aveva avuto la fortuna di assistere ai concerti degli anni ’60 dei Pink Floyd, ma grazie a Mason hanno potuto capire, cosa davvero si viveva in quel periodo.

Nel ringraziare Sonic Park, Reverse e Las Chicas per l’invito ricordiamo la scaletta della serata:

 

 

 

Prima Parte: Soundscapes, One of These Days, Arnold Layne, Fearless, Obscured by Clouds, When You’re In, Candy and a Currant Bun, Vegetable Man, If, Atom Heart Mother, If (Reprise), Remember a Day, Set the Controls for the Heart of the Sun.

Seconda Parte: Astronomy Domine, The Nile Song, Burning Bridges, Childhood’s End, Lucifer Sam, Echoes.

Bis See Emily Play, A Saucerful of Secrets, Bike.

 

Foto e testo a cura di Vincenzo Nicolello :

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