Mobb Deep infiamma Torino e Bologna: un ritorno indimenticabile al cuore dell’Hip Hop della East Coast
Il 14 febbraio Torino e il giorno prima, il 13, Bologna sono state travolte dal ritorno in Italia di una delle leggende dell’Hip Hop, i Mobb Deep. Due concerti sold out che hanno risvegliato l’autentico spirito della East Coast, portando con sé un’energia unica che raramente si può vivere in un contesto live nel nostro Paese.
L’atmosfera era palpabile, e l’attesa del pubblico, variegato ma sempre appassionato, ha raggiunto l’apice non appena i primi beat hanno riempito l’aria. Ad aprire le danze, due artisti che hanno già segnato il loro ingresso sulla scena musicale con un talento straordinario: Junk, giovane rapper canadese dal flow spazzante e la presenza scenica magnetica, ha messo subito in chiaro che la nuova generazione di rapper ha ancora molto da dire. La sua performance, energica e coinvolgente, ha conquistato il pubblico, preparando il terreno per l’arrivo degli headliner.
A seguirla, Kriisie, una rapper dalle doti cristalline, con un’impronta lirica decisa e originale. La sua tecnica impeccabile e la passione che metteva in ogni verso sono state un altro motivo di orgoglio per il pubblico italiano, che non ha potuto fare a meno di restare incantato dalla sua energia sul palco.
Quando finalmente i Mobb Deep sono saliti sul palco, l’eccitazione è schizzata alle stelle. Il duo storico Havoc e Prodigy (quest’ultimo purtroppo assente per via della sua morte, ma sempre presente nei cuori dei fan) è stato ricordato con un’atmosfera unica, alimentata dalla presenza di Big Noyd, e DJ Les, che insieme hanno ricreato la magia dell’autentico sound che ha fatto la storia dell’Hip Hop degli anni ’90.
In entrambi i concerti, i Mobb Deep hanno fatto tremare il suolo con un mix esplosivo di beat potenti e liriche che hanno risuonato come un vero e proprio tributo alla tradizione dell’Hip Hop della East Coast. Un sound crudo, diretto, che ha spazzato via ogni dubbio, riportando il pubblico indietro nel tempo, quando i Mobb Deep, con il loro stile inconfondibile, dominavano le classifiche e le strade di New York.
L’energia che si respirava era quella di un pubblico eterogeneo, che andava dai più giovani, ai 40enni che avevano vissuto l’epoca d’oro del rap newyorkese. Tutti, senza distinzione, hanno dimostrato un entusiasmo travolgente, un tifo che non è mai scemato, nemmeno per un secondo. Il mix di giovani e “veterani” ha reso l’atmosfera ancora più speciale, creando un legame tra le generazioni che ha dato vita a un’esperienza unica.
“Shook Ones Part II”, “Survival of the Fittest”, “Quiet Storm”… i pezzi storici che hanno fatto la storia dell’Hip Hop sono stati cantati a squarciagola, e l’emozione di sentirli dal vivo ha fatto sentire ogni parola come una dichiarazione di amore per la musica e per un’epoca che non tornerà mai più.
Questi concerti non sono stati semplicemente un incontro con i Mobb Deep, ma un vero e proprio viaggio nella storia dell’Hip Hop, una rarità che pochi in Italia hanno avuto la fortuna di vivere. La qualità del sound, l’energia del gruppo e la passione del pubblico hanno reso questi eventi un punto di riferimento per chi ama il vero rap, quello autentico, quello che ha segnato decenni di cultura musicale.
In un’epoca in cui spesso il rap italiano si distacca dalle radici originali del genere, i Mobb Deep hanno fatto sentire con forza la potenza del vero hip hop americano. Quella East Coast che, a distanza di anni, non ha smesso di parlare al cuore degli appassionati, di chi ancora crede che la musica sia la vera espressione di una cultura e di una comunità. E ora, più che mai, possiamo dire di aver vissuto il ritorno di una leggenda.
Un ringraziamento speciale a Glenda di Hiroshima Mon Amour e Marianna Fornaro di Locomotiv Club
Testo e fotografia per Torino a cura di William Bruto Photography , fotografia per Bologna a cura di Emanuel Giordani
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