“Condividere sembra che dimezzi la paura.” Con queste parole, Marco Mengoni ha chiuso uno dei momenti più sinceri e intensi della sua prima serata sold out al PalaSele di Eboli, trasformando il palco in uno spazio di dialogo, verità e gratitudine. Durante il concerto, l’artista ha raccontato di come questo tour lo stia aiutando a ritrovare sé stesso, a sciogliere nodi emotivi rimasti in sospeso e a riscoprire ogni sera la forza del contatto umano.
Per Mengoni, la musica non è solo spettacolo: è cura, condivisione e appartenenza.
Il Live in Europe 2025 è uno show che unisce musica, teatro e poesia visiva. Una produzione imponente, curata in ogni dettaglio, che non ha nulla da invidiare ai grandi tour internazionali.
Luci, scenografie e visual si fondono in un racconto immersivo, dove ogni canzone diventa parte di un viaggio emozionale e collettivo.
Lo spettacolo è costruito come un concept teatrale, un racconto in più atti fatto di transizioni fluide e immagini evocative. Mengoni attraversa generi e stati d’animo con una naturalezza disarmante, accompagnato da una band impeccabile e da un corpo di ballo straordinario, guidato da una direzione artistica che valorizza la sua voce e la forza narrativa dei brani.
In scaletta, i brani che hanno segnato la sua carriera si alternano ai nuovi, in un equilibrio perfetto tra introspezione e spettacolo.
Ma è nel finale che Marco Mengoni svela la sua parte più autentica. Resta sul palco a lungo, interagendo con i fan, leggendo i cartelli e rispondendo alle domande. Ringrazia più volte chi continua a credere nella musica dal vivo: “È grazie a voi che siamo ancora sul palco.”
Poi punta le luci sui ballerini, sulla band e su chi lavora dietro le quinte, sottolineando quanto sia importante riconoscere il lavoro collettivo che dà vita a ogni concerto. E trova spazio anche per un momento di riflessione sul presente: “Spero di avervi dato sollievo in queste due ore. Non molto lontano da qui ci sono persone che perdono dignità, casa, terra e soprattutto la vita. Non vogliamo fare politica, conta solo la nostra umanità.”
Nonostante l’influenza e il raffreddore, Mengoni non si risparmia. Canta a cappella brani fuori scaletta, scherza con il pubblico e, in un momento di pura spontaneità, accenna Adesso andate via. Il PalaSele risponde in coro, intonando Perdere l’amore di Massimo Ranieri: un finale che sa di emozione condivisa, di musica che unisce, di verità che non ha bisogno di effetti speciali.
Con il Live in Europe 2025, Marco Mengoni conferma di essere uno degli artisti più completi e sensibili della musica italiana.
Un interprete capace di coniugare grandezza scenica e verità umana, di unire fragilità e forza, e di ricordare, a sé stesso e al pubblico, che la musica resta uno dei pochi luoghi dove condividere davvero qualcosa di autentico.
Si ringraziano Live Nation e Gilda Camaggio di Anni 60 produzioni.
Foto della serata e articolo a cura di Rosamaria Buono.
