Il 21 marzo è uscito ufficialmente Manifesto, il nuovo album della band romana The Light Drown. Ecco le tracce e alcune curiosità sull’album
Recentemente abbiamo avuto l’occasione di intervistare la band post punk romana The Light Drown e di scoprire di più sulla loro visione musicale e i significati nascosti nei loro testi.
Già in quell’occasione, i ragazzi si erano detti entusiasti del lavoro fatto in studio e del risultato ottenuto dopo i due anni di lavoro che hanno portato a Manifesto, il loro nuovo album. Ci avevano anticipato come l’album, costituito da otto tracce, fosse il racconto di un viaggio, un percorso emotivo all’insegna di tematiche quali amore, abbandono e salvezza personale. Dopo un primo ascolto di Manifesto possiamo dire di aver ritrovato molte delle tematiche preannunciate.
“MANIFESTO l’abbiamo scritto mettendoci dentro tutto: la mancanza, la rabbia, quel senso di vuoto che ti fa perdere l’equilibrio. È nato in un momento in cui ci sentivamo instabili, cercando risposte che forse non esistono. Parla di forza e fragilità, è un disco sincero, il nostro modo di dire che, nonostante tutto, rifaremmo ogni cosa da capo. Vuole essere, appunto, un manifesto di queste esperienze, perché crediamo che la maggior parte delle persone le abbia vissute o le stia vivendo. È un album diretto, senza troppi giri di parole.”
Un viaggio introspettivo
In Fuori e Amore Kamikaze l’amore viene raccontato in modo differente, nella prima come una ricerca di aiuto e di un porto sicuro, mentre nel secondo brano l’amore assume una connotazione più distruttiva.
In Mare c’è invece una richiesta d’aiuto, la voglia di salvarsi e ritrovare sé stessi mentre si cade a fondo, la speranza che qualcuno possa accorgersi della nostra inesorabile discesa.
Catastrofe segue la narrazione di Mare, portandoci dentro quei momenti bui in cui tutto sembra caderci addosso, la paura di rimanere da soli, immersi in tempi bui da cui non si trova una via di uscita.
Stella scava ulteriormente nel fondale, ci porta nel buio più profondo, toccando l’importante e delicata tematica del suicidio. Ma porta anche in alto, porta a pensare al cielo anche quando sembra irraggiungibile, alla luce di una stella anche quando siamo avvolti nel buio. “Ne uscirai, fermati.”
Manifesto, brano che dà il nome all’album, parla di rabbia, vuoto e instabilità, facendo riflettere sulla forza e la fragilità che si alternano dentro di noi mentre viviamo e mentre soffriamo.
Musicalità e tracce
Quest’album unisce sonorità dark wave ipnotiche e intense, ma anche testi intimi che parlano di amore, solitudine e conflitti interiori. Gli stessi che ci troviamo a vivere quotidianamente ma che non sempre siamo in grado di esternare. I The Light Drown lo fanno efficacemente, regalandoci un album che ci fa sentire compresi, che dà voce e musica a quel tipo di sensazione a cui spesso non riusciamo a dare un nome, quella sensazione densa e scura che ci rende difficile muoverci e pensare, ma da cui è possibile liberarsi se si impara a chiedere aiuto o a trovare la stella giusta in grado di portarcene fuori.
Tracce dell’album:
- Per me
- Fuori
- Catastrofe
- Ci basta
- Stella
- Amore Kamikaze
- Mare
- Manifesto
News e recensione a cura di Alessia Barra