Luke Sital-Singh si esibisce al Biko Club di Milano per l’unica data italiana del tour

Ieri sera, Luke Sital-Singh si è esibito al Biko Club di Milano in un’atmosfera suggestiva e intima, dove la limpidezza della sua voce e il suono delicato di piano e chitarra hanno trasportato il pubblico in un’altra dimensione.

Luke Sital-Singh, cantautore inglese di 37 anni, è la prova vivente che non servono grandi scenografie per fare arrivare alle persone la propria musica, a volte basta semplicemente la propria voce e uno strumento.

Siamo sempre più abituati ad un certo tipo di show quando pensiamo ai live, eppure è bello recuperare la dimensione più autentica e pura della musica, in cui un artista ad occhi chiusi si abbandona lui stesso alla musica e alle parole che ha tessuto insieme, dando vita a pezzi delicati ma potenti.

Luke Sital-Singh: il potere dell’autenticità

Ascoltare le canzoni di Luke dal vivo è come entrare in una sorta di bolla che ti isola dalla realtà, che ti porta in alto allontanandotene per i tre minuti della canzone, per poi disintegrarsi e farti tornare al presente, alla sedia in cui sei seduto, appena pronuncia l’ultima strofa, seguita dal canonico “Grazie” di fine canzone.

La musicalità e la ricerca del suono acustico e semplice richiama fortemente lo stile di John Mayer, ma Luke Sital-Singh ha un timbro tutto suo e riconoscibile, che dal vivo arriva ancora più efficacemente all’ascoltatore.

Poche interazioni con il pubblico ma sincere ed ironiche, fino ad arrivare al momento di Cruel World, la lettera per suo figlio, che introduce sottolineando come il titolo potrebbe non sembrare il massimo per una canzone dedicata a un bambino che deve nascere, ma che ben rappresenta la voglia di proteggerlo da un mondo crudele. 

Gli scambi con il pubblico non sono stati da rock star che coinvolge l’audience ed esorta a cantare con lui, ma da artista felice di poter condividere i propri brani in un ambiente intimo, in modo tale da potersi concentrare e perdere lui stesso in ciò che sta cantando senza badare alla performance, in ogni caso impeccabile. È come se Luke cantasse prima di tutto per sé stesso prima ancora che per le persone lì ad ascoltarlo, ma non per egoismo, per la passione e la cura che mette in ogni brano.

Musica senza formalità 

La scaletta di ieri sera ha spaziato tra le canzoni del vecchio album e quelle del nuovo Fool’s Spring, di cui vi abbiamo recentemente parlato qui, nell’intervista che abbiamo avuto occasione di realizzare con lui.

Tra brani dedicati all’amore, alla vita e alla morte, tra una ninna nanna per il figlio dal sapore dolce-amaro e un inno ai cambiamenti della vita, Nothing Stays The Same che nemmeno era in scaletta ma che ha voluto regalare al pubblico, un messaggio più di ogni altro rimarrà a chi ieri sera era seduto al Biko Club ad ascoltare questo artista inglese: l’autenticità della sua musica e la sua capacità di perdersi all’interno di tutto ciò che compone e canta.

In un mondo in cui molti artisti hanno chi scrive e compone per loro, che incentrano il loro successo su grandi show all’insegna dell’auto tune, Luke Sital-Singh regala autenticità, che trasuda da ogni parola che tesse con maestria, da ogni nota che mette insieme ricercando la perfezione dello strumento prima di iniziare a suonarlo.

La bolla si è rotta, siamo tornati al presente non appena il live si è concluso ma è bello pensare che Luke Sital-Singh abbia fatto di quella bolla la sua realtà e che riesca ad estenderla inglobando chiunque lo ascolti dal vivo, con il minimo sforzo.

Era la prima volta che il cantante di Bristol si esibiva a Milano e la speranza è che torni, con qualche canzone nuova, a ritrasportarci nel suo mondo, prendendoci per mano con la sua musica.

Ha concluso la sua esibizione con uno: “Spero di rivedervi presto, altrimenti buona vita”, ha detto ciao ed è sceso dal palco prima di posizionarsi dietro al banchetto del suo merchandising pronto a scambiare due chiacchiere con chi era lì quella sera. Nessuna parete a dividerlo dal pubblico, nessuna convenzione o formalità da artista.

Vi auguriamo di poter vivere l’esperienza di ascoltare live questo cantautore molto presto, per avere un assaggio del sapore della musica più pura e autentica, un sapore che negli ultimi stiamo dimenticando.

 

Ringraziamo Laura Beschi di Jala Media e Virus Concerti per averci dato modo di conoscere Luke Sital-Singh ed essere presenti ieri sera. 

Live Report a cura di Alessia Barra.

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