La storia del Seattle sound al TPO di Bologna con i Mudhoney

 

Dopo alcuni rinvii causati dalla pandemia mondiale, i Mudhoney sono tornati ier per un’unica data esclusiva al TPO di Bologna.

I Mudhoney, da trent’anni portabandiera del grunge americano, sono tornati in Italia per presentare le migliori canzoni della loro carriera, comprese quelle estratte da “Every Good Boy Deserves a Fudge”- forse l’ album più ispirato e vario della band americana, ristampato nell’estate scorsa dalla mitica Sub Pop Records.

I Mudhoney sono – senza retorica – la band che ha veramente reso possibile l’ascesa del movimento grunge dei primi anni ’90 prima ancora di nomi del calibro di Nirvana, Pearl Jam e Soundgarden, il gruppo già dal 1988, ha contribuito a portare in primo piano questo genere che ha lasciato un marchio indelebile nella storia della musica rock.

Per dirla con le parole di Rolling Stone Italia: “ i Mudhoney sono degli onesti operai (specializzati) del rock, che forse per il fatto di non avere mai inseguito il successo commerciale, o di avere un’altra vita al di fuori della band, si sono conservati meglio di tanti altri gruppi. Quattro persone normali che al carisma e alla vanità hanno preferito non smettere mai di credere nel rock, che non si sono imborghesiti di una briciola, e con un repertorio di pezzi che oggi suonano ancora potenti e incazzati come quando sono stati scritti”.

Ad aprire il concerto i CUT e FERNANDHELL “And The Gatten Army”

Un ringraziamento particolare a HUB music factory e COVO club per il gentile invito

 

Foto di Carlo Vergani 

 

Mudhoney

CUT

Fernandhell. “And The Gatten Army”

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