Judith Owen, redisCOVERed e le 12 tracce di una regina

Autice: Judith Owen
Album: redisCOVERed
Label: Twanky Records

Un album di cover è solitamente un insulto a buon mercato per ricordarci di quanto un artista abbia smarrito la strada da percorrere. Attenzione, però, perché ci sono delle eccezioni che ci spingono a ricercare autori che con le cover alimentano il loro stile e la loro voglia di stupire.

Judith Owen è l’eccezione che stavamo cercando, in dodici tracce di rivisitazioni pregne di intensità e capacità musicali. Eleganza e cordialità di una cantante senza limiti di sorta, che dopo il suo fortunatissimo Somebody’s Child alimenta la sua passione solcando tutti i territori possibili del mondo musicale, con la caratura jazz e il pregio soul. RedisCOVERed è così l’album regalo di Judith Owen che esce in tutto il mondo per omaggiare interpreti di una scena musicale che appartengono a diverse epoche e generi musicali.

Voce sopraffina e ritmi da regina pop alla Suzanne Vega, come quando i Soundgarden riecheggiano nella loro hit Black Hole Sun pe ricordare il compianto Chris Cornell, con archi e gorgheggi da prima della classe, per rammentarci della oscurità che governano troppo spesso le nostre vite. Judith Owen non gioca affatto nel suo album, non arrivando ad alcun effetto karaoke, ma spingendosi oltre la sperimentazione e la rivisitazione in chiave classica, per cantare enormità come Hot Stuff in una marcia soul, oppure per legarsi mani e piedi alla divinità di Joni Mitchelle e alle sue storie di Cherokee Louise e Ladies Man, con una tromba che da lontano silenzia lo stupore della voce della Owen.

Smoke on the water viene trasformata in una ballad jazz e in un caldo abbraccio agli echi di un passato musicale che è servito a Judith Owen per creare la sua natura e il suo stile, decostruendo poi dei vecchi macigni pop per trovare dei riferimenti nella sua vita (Blackbird dei Beatles e Summer Nights ad esempio).

Con il giusto peso anche all’attualità redisCOVERed è la summa della storia personale di Judith Owen, che ci fa un regalo, con la sua voce e il suo candore.

Testo a cura di Andrea Alesse
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