Intervista ai Sea Fever: la band inglese che sta per tornare con un nuovo album dalle melodie ipnotiche

Dal cuore pulsante della scena musicale inglese arriva una band che fonde elettronica, rock e atmosfere indie con eleganza e intensità: sono i Sea Fever.

Un progetto nato dall’unione di cinque artisti già attivi in altre band di successo  (tra cui New Order, Section 25 e Shadowparty), capaci di costruire un suono distintivo e affascinante. Dopo il debutto con Folding Lines, il gruppo si prepara a pubblicare il secondo album, Surface Sound, in uscita il 30 maggio.

Abbiamo parlato con Tom Chapman, bassista del gruppo e volto noto anche per il suo lavoro con la band New Order, che ci ha raccontato di più sulla nascita della band, le influenze condivise, il nuovo disco e i sogni per il futuro.

Intervista a Tom Chapman – Sea Fever

Siete cinque artisti all’interno della band. Come vi siete conosciuti e quando e perché avete deciso di fare musica insieme?

Phil e Iwan si conoscono da più tempo, entrambi hanno collaborato in passato con lo storico manager degli Smiths, Joe Moss, quando suonavano rispettivamente nei Marion e negli Haven. Io ho conosciuto Phil nel 2009, quando sono entrato a far parte dei Bad Lieutenant, mentre Elliot suonava la batteria dal vivo con gli Shadowparty. Ho incontrato Beth durante un concerto a Manchester: stava cantando con i Section 25.

Sea Fever è nata nel 2019. Io e Iwan parlavamo da anni dell’idea di fare musica insieme. Gli ho fatto ascoltare alcune demo che avevo e gli sono piaciute. Da quel momento è nato tutto: abbiamo iniziato a lavorare su quello che poi è diventato il nostro primo album, Folding Lines.

Ci sono artisti o band che hanno influenzato particolarmente la vostra musica?

Abbiamo gusti simili e ci siamo ritrovati ad amare band come LCD Soundsystem, Soulwax, Bicep, Kraftwerk e Depeche Mode. Ma la vera ispirazione per ciò che scriviamo nei Sea Fever sono i cinque musicisti stessi che compongono la band.

Il nome della band – Sea Fever – ha un significato particolare per voi?

Sì, abbiamo preso il nome da una poesia di John Masefield. Le parole ci hanno colpito e risuonato profondamente. Tutti noi abbiamo vissuto vicino al mare da giovani, e sentivamo una connessione forte con quell’immaginario.

Nel 2021 avete pubblicato il vostro primo album – Folding Lines – e il 30 maggio uscirà il secondo – Surface Sound. In cosa si differenzia questo nuovo progetto? Avete sperimentato di più? Volete intraprendere nuove direzioni?

Siamo davvero contenti del nostro nuovo album. Ci sembra che il nostro suono si sia ampliato e che stiamo tutti andando nella stessa direzione: ognuno ha portato qualcosa di speciale nella scrittura di Surface Sound.

L’album è stato in gran parte mixato da Pete Gleadall, direttore musicale dei Pet Shop Boys. L’abbiamo conosciuto durante l’Unity Tour con i New Order. Il risultato è una nuova direzione per la band, con una produzione più orientata al dance, ma con chitarre indie. Per noi è importante che ci sia sempre un elemento di sorpresa per chi ascolta la nostra musica per la prima volta.

Qual è il tuo brano preferito del nuovo album e quale non vedi l’ora di suonare dal vivo?

Uno dei miei brani preferiti è Sincere to Some. È molto diverso dal solito per noi e funziona davvero bene dal vivo.

Quali sono gli obiettivi della band per il 2025? Sappiamo che vi esibirete nel Regno Unito. C’è un palco dove sognate di suonare prima o poi?

Speriamo di fare più concerti e ci piacerebbe moltissimo suonare in Europa. Vogliamo che la nostra musica viaggi e venga ascoltata in tutto il mondo. Abbiamo già iniziato a lavorare al nostro terzo album!

Grazie a Tom Chapman per il tempo che ci ha dedicato e a Martin Finnigan per averci dato l’opportunità di conoscere meglio Tom e i Sea Fever e a Martin Finnigan di Apollo per aver permesso questo scambio di battute.

 

Intervista a cura di Alessia Barra

Press contact – Martin Finnigan – Apollo

Photo Credit: Apollo

 

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