Dopo il grande successo del Non Ho Tempo Di Aspettare Tour 2024 i Folkstone si prendono una pausa per preparare l’uscita del nuovo album e noi ne abbiamo approfittato per fare due chiacchiere con Lorenzo, frontman della band!
- Buongiorno ragazzi e benvenuti su TheFrontRow. È un piacere poter fare due chiacchiere con voi dopo avervi conosciuti quest’anno all’Alcatraz. Come prima cosa mi piacerebbe curiosare sul vostro inizio. Siete una band composta da ben 9 elementi per cui mi chiedevo chi fossero effettivamente i fondatori. Com’è nata l’idea di questo progetto?
Allora. Il vero e proprio inizio lo abbiamo dato io e la Roby, stiamo parlando di più di 20 anni fa! Siamo partiti con altri amici della nostra compagnia a fare rock metal classico.
Tengo a precisare che suonavamo in cantina, non nei locali… era puro e semplice divertimento! Però man mano che andavamo avanti avevo sempre più in testa l’idea di aggiungere degli strumenti insoliti, primo tra tutti il BAGHET, la cornamusa bergamasca, in quanto avevo già sentito accostare il rock con delle sonorità medievali in Germania ed ero rimasto molto affascinato.
Sottolineo che “chiaramente” nessuno sapeva suonare nulla, siamo partiti proprio da autodidatti. Poi con il passare del tempo ci siamo appassionati ed abbiamo iniziato a fare anche qualche show itinerante in strada con cornamuse, giochi col fuco e giravamo le varie feste medievali e sagre di paese dove ci siamo divertiti davvero tanto. Poi diciamo che lo stupore iniziale degli altri su questo tipo di strumentazione si è trasformata in vera passione e alla fine grazie anche all’aiuto di Matteo e Andrea (in formazione fino al 2018) siamo riusciti ad incastrare molto bene il tutto e da lì è partito diciamo il vero inizio dei Folkstone.
- Come siete stati accolti nella scena metal? Il vostro progetto “medieval”, tra l’altro cantato esclusivamente in italiano, è stato apprezzato oppure avete incontrato qualche difficoltà inizialmente? e successivamente dopo i primi successi vi è passata per la testa l’idea che “ce l’avreste potuta fare”?
Guarda, noi siamo sempre stati un po’ punkettoni, un po’ metallari, per cui questo modo di essere è sempre stato parte di noi, ma ci piaceva l’idea di fare un mischione che desse un tocco di particolarità partendo fina da subito a cantare esclusivamente in italiano, perchè a parte il fatto di essere italiani, non masticando propriamente l’inglese abbiamo preferito fin da subito fare le cose che ci riuscivano bene! Per cantare in inglese sono del parere che ci voglia la completa padronanza della lingua e siccome non avevamo voglia di fare dei testi di 4 parole magari anche un po’ banali non abbiamo praticamente nemmeno mai preso in considerazione l’idea della lingua straniera.
Nella scena metal siamo stati accolti con un po’ di stupore sicuramente ma alla fine noi siamo rimasti comunque più o meno sempre degli outsider. Poi sicuramente ci sono correnti di pensiero divise; chi crede che il nostro non appartenga al metal, chi al contrario lo vede come un’ottimo accostamento ma mi pare una cosa più che normale.
La cosa che ci è sempre piaciuta è che ogni volta che andavamo a suonare dal vivo e qualcuno cantava i nostri pezzi, fossero state anche 10 persone, pensavamo di essere arrivati, che quello fosse l’apice della “carriera” e che di più non potevamo chiedere. Poi col passare del tempo le persone ai nostri concerti che cantavano i nostri pezzi sono aumentate sempre di più e per noi è sempre una costante e piacevole rivelazione!
- Quanto tempo avete impiegato per reclutare gli altri membri che poi hanno costituito la base per il primo vostro omonimo album? Avete incontrato difficoltà nella fase di ricerca per coinvolgerli? Anche perché la tipologia di alcuni degli strumenti che suonate fa già una gran bella selezione (altro che i bigliettini in sala prove con su scritto cercasi chitarrista, bassista o batterista :D)
Inizialmente tra le conoscenze della nostra compagnia come ti dicevo prima, poi nel tempo la cosa si è evoluta e, iniziando a girare un po’ di più sia con l’acustico in strada che nei locali finivamo per avere anche 50/60 date in un anno e l’impegno cominciava ad essere corposo per cui in diversi si sono visti costretti a mollare per via del lavoro. Quando si è sparsa la voce che eravamo in cerca di componenti per la band abbiamo conosciuto un sacco di persone! ad esempio Maurizio, che ora è il motore musicale della band, Edo, Luca e Mauri che comunque sono con noi dal 2012, insomma non proprio da ieri.
- Una domanda sul genere: fare metal con ghironde, cornamuse, strumenti a fiato e altri strumenti particolari non è proprio da tutti. Non so perché ma nella mia testa ho sempre visto il metal come un genere paradossalmente molto vicino a un certo tipo di musica classica, ma mi piacerebbe avere anche la vostra opinione su questo accostamento visto che di accostamenti particolari siete secondi a pochi.
Il medieval per noi è un’attitudine molto punk, che va molto a orecchio… non c’è una scuola che ti insegna a suonare degli strumenti particolari, tipo la cornamusa medievale.
Abbiamo scritto buona parte del nostro percorso tutto in modo molto istintivo poi certo, dopo un po’ abbiamo iniziato ad approfondire la conoscenza dei nostri strumenti. Ad esempio Mauri si sente come si sia evoluto nel tempo, ha creato un modo tutto suo di suonare e noi lo sentiamo (e lo sentiamo pure noi! nd). In ogni caso ti assicuro che sembra tutto più complicato di quello che è, per cui noi, non facendo chissà quali virtuosismi, alla fine siamo riusciti a cavare fuori esattamente quello che avevamo in testa.
Comunque in realtà l’unico che non sa propriamente suonare sono io, perchè gli altri membri della band insegnano: Marco insegna Ghironda, Silvia insegna Arpa, Edo insegna batteria… per cui sono ben coperto!
- Abbiamo parlato di strumenti particolari. La prima volta che vi ho sentiti su vinile mi sono chiesto come fosse possibile che durante un live tutte quelle particolarità sonore emergessero. Beh… mi sono ricreduto all’Alcatraz. Insomma, i grandi numeri vedo che per voi non sono un problema, anzi, molto più facile siano un plus! Perché anche essere in tanti sul palco è una cosa non semplice da gestire ma pare vi venga completamente naturale scorazzare e interagire tra di voi durante le esibizioni! È tutto istinto o, quantomeno in parte, preparate qualcosa prima? Perché, soprattutto per chi fotografa, un vostro live costituisce una valanga di situazioni fighissime.
Una volta mi hanno detto che sicuramente ci studiavamo i movimenti per i live… ma assolutamente no! Niente coreografie, mai fatto… siamo naturalissimi, ci divertiamo un sacco facendo tutto Random! Ormai ci siamo presi le misure, quello si, perchè diverse volte ho preso una cornamusa in testa e non è stato il massimo! Ora sono diventato un ninja, vedo le cornamuse prima che arrivino e le schivo!
Gestiamo bene gli spazi e ci piace interagire tantissimo tra di noi, che e poi alla fine quando siamo coinvolti noi diventa coinvolgente il tutto anche per il pubblico.
- Arriviamo al momento della vostra “Pausa”. Avete deciso di sciogliervi subito prima del COVID, una presa di posizione di una tempestività quasi epocale e tra l’altro in maniera naturale, senza cioè che ci sia stato un evento “destabilizzante” che vi abbia portato a quella scelta. Come avete vissuto quegli anni in rapporto con la musica? È possibile che quell’evento abbia contribuito alla lunga a farvi tornare quella voglia che si era quasi atrofizzata? A farvi ricredere sul fatto che aveste detto proprio tutto quello che avevate da dire?
Allora.. eravamo stanchi… e quando la gente ti vede stanco non va bene e non va bene soprattutto per noi!
Avevamo fatto l’album, avevamo fatto il tuor, ci siamo chiesti e ora? Altro album? Altro tour? Abbiamo la giusta ispirazione per farlo? perchè se non ce l’abbiamo cosa stiamo qui a fare? Quindi abbiamo deciso di comune accordo di fare quel tour di addio finito con le due date (sold out) al Druso a dicembre 2019 e stop.
Poi il covid! per 4 anni io e la Roby che poi alla fine siamo quelli che mettiamo le parole e le melodie nella maggior parte dei casi, abbiamo proprio interrotto completamente il nostro rapporto con la musica.
Ad un certo punto però il nostro manager ci ha chiesto se non avessimo pensato di provare a fare un concerto a “spot” per provare a vedere cosa poteva succedere e da lì abbiamo riallacciato anche i rapporti con gli altri perchè in 4 anni ci saremo visti 4 volte a dir tanto, complice anche il covid ovviamente… Allora ci siamo ritrovati ma è stato come se non ci fossimo mai lasciati alla fine. Abbiamo condiviso talmente tanto tempo che era come fossimo una famiglia per cui abbiam detto dai, proviamo a fare un concerto! Poi nel giro di due mesi abbiamo fatto il singolo, poi un altro ancora e via tutto il resto.
- Ricollegandomi alla precedente domanda, quindi, è d’obbligo chiedervi del Metalitalia 2023. La seconda giornata del Festival sembra essere stata creata appositamente per il vostro grande ritorno (con band come Kanseil, Furor Gallico, Wind Rose e Feuerschwanz). Insomma, non un riempimento di un buco lasciato libero in un Festival, bensì una ciliegina su una torta in fase di completamento! Quanto tempo prima avete pensato di tornare (e di partecipare al Metalitalia Fest) e poi, riprendere è stato come… andare in bicicletta? Perché a parte un’emozione palpabile quando siete saliti sul palco sembrava che non vi foste mai sciolti da quanto tiro ed energia avete sprigionato.
Mi pare che abbiamo preso i contatti con Metalitalia più o meno a gennaio 2023 ma non sapevamo ancora nulla però delle band che avrebbero suonato. Però l’idea di ricominciare con un Festival ci sembrava la migliore piuttosto che un concerto con noi e basta che magari sarebbe potuto essere un flop. Certo è che non ci aspettavamo quella corsa ai biglietti una volta annunciato il nostro nome; non sarei onesto se non dicessi che è stato un riscontro oltre le nostre più rosee aspettative dopo 4 anni che non ti fai sentire…
L’emozione a dir la verità l’abbiamo sentita prima di salire sul palco… abbiamo patito tanto soprattutto l’attesa. Ma una volta sopra è come se avessimo suonato anche la sera prima… Che poi avrei potuto anche buttar via il microfono da quanti cantavano le nostre canzoni! è stato fantastico.
- Avete avuto diversi cambi di formazione il che ci può stare, ma da quello che ho sentito l’ultimo, quello del bassista, è stato un fulmine a ciel sereno; volete raccontarci l’arrivo di Steve e il suo impatto sulla band?
Per noi è stato davvero un fulmine a ciel sereno.. Federico ci aveva detto che avrebbe fatto solo le 4 date invernali della reunion perchè non se la sentiva di prendersi un impegno prolungato ma a metà del tour gli è venuta una tendinite e non se l’è sentita di continuare allorchè siamo andati completamente in panico..
Per fortuna ci è arrivato Steve che suonava insieme a Edo in una tribute band. Lui ha provato a chiedergli se se la sentisse di suonare coi Folkstone anche se mancavano 10 giorni alla data successiva… Alla fine ha imparato tutti i pezzi della scaletta in 10 giorni… TUTTI!!!! Un grande, siamo stati stra fortunati, Steve calza a pennello nei Folkstone come alla fine calzava Fede.
Il difficile era mantenere un livello e fortunatamente lo abbiamo fatto.
- Non voglio andare troppo indietro nel tempo perché sicuramente lo avranno già fatto in molti prima di me per cui, relativamente alla vostra musica, vorrei soffermarmi su ciò che potrà essere il nuovo album a cui state lavorando. Da quanto potuto ascoltare dal singolo La Fabbrica Dei Perdenti mi pare ci sia un’energia musicale e un’incazzatura che sembrano proseguire in una direzione ben definita che riprende il “discorso” che si era interrotto con Diario di un Ultimo.
Qualcosa sicuramente c’è ma in realtà ogni pezzo alla fine va a sè; non siamo dei fan dei concept album, probabilmente non sarei nemmeno capace a relaizzarlo anche perchè ogni canzone che scrivo mi arriva dalle situazioni quotidiane, da tutto ciò che mi circonda e con cui vengo a contatto… ma qualcosa di quello che hai detto c’è, tipo l’incazzatura.. certo, più vado avanti, più invecchio e più mi incazzo (risate :))
Però ci sarà anche tanto materiale più riflessivo. Sarà vera questa cosa che invecchiamo… però il vissuto inizia ad essere “tanto” per cui di cose da dire ce ne sono sempre di più soprattutto guardandosi indietro!
- Ancora sul vostro ritorno: nel video di Macerie si vedono le foto dei vostri live incorniciate che vengono strappate da ciò che resta di quei muri e poi calpestate; il tutto mi fa pensare, e ovviamente chiedo a voi conferma o smentita, alle macerie come il passato con il quale volete chiudere per aprire un nuovo capitolo. Tra l’altro anche la raccolta dei 20 anni della vostra musica pare voglia dire ok, fino a questo punto abbiamo fatto tutto questo, ve lo riassumiamo, ma ora… ecco, ma ora? Quale tipo di futuro vi (e CI) aspetta dalla rinascita da queste macerie?
Volevamo dare un doppio significato: uno era per dire che tutto il nostro passato è come se ad un certo momento fosse andato distrutto e l’altro era che il passato è passato ma ora ripartiamo!
Per il futuro non mi chiedere dove, cosa, come! Andiamo avanti, scriviamo quello che ci sentiamo a seconda dello stato d’animo che abbiamo in quel momento e quel che sarà sarà… Abbiamo sempre fatto così e continueremo a farlo… E’ un chi lo sa eterno ma questo siamo noi!
- Sapete già dove registrerete il nuovo album e a chi vi affiderete per la produzione?
Al momento non sappiamo assolutamente nulla. Prima vogliamo rifinire per bene i pezzi e quando avremo in mano l’album ben definito inizieremo a muoverci.
Gli ultimi due album ci ha seguiti Maurizio, che suona con noi… L’ultimo l’ha registrato e mixato tutto lui! Di sicuro la produzione l’affideremo sempre a lui, poi dove andremo a registrare, mixare e masterizzare ancora non lo sappiamo. L’unica cosa di cui siamo sicuri è che sarà un DOPPIO perchè ci sono come minimo 16 pezzi! Di materiale da raccontare ne abbiamo tanto!
- Ok, avete (al momento…) saziato la nostra curiosità per cui vi lasciamo spazio, se volete, per concludere l’intervista e vi ringraziamo ancora una volta per la vostra disponibilità. Non vediamo l’ora di ascoltare nuovi pezzi e di rivedervi sul palco!!!
Grazie a voi ragazzi e un saluto da tutti noi, è stato un piacere.