Se si vuole ascoltare persone che sanno veramente suonare allora un concerto degli I Hate My Village dovete per forza andare a vederlo.
Per Biennale MArte Live si è puntato tutto sulla musica, sparata a mille e senza risparmiarsi una nota, una specie di esame universitario ma di quelli che non si preparavano per il 18 ma per il massimo, con lode.
Fabio Rondanini (Calibro 35, Afterhours), Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion), lavoce di Alberto Ferrari (Verdena) e Massimo Fasolo (Jennifer Gentile) dosano capacità e interpretazione con il risultato di riempire qualunque posto in cui suonino, anche in occasioni come quella di ieri sera dove il divertimento sarebbe dovuto essere l’ultimo dei pensieri vista la recente perdita di un carissimo amico e monumento dei concerti a Roma Francesco Cerroni detto Poppy, uno dei pilastri del Monk.
E cosi ieri sera Viterbini ha iniziato il concerto all’Angelo Mai, altro caposaldo della musica a Roma, dedicando appunto il concerto all’amico, prima di lanciarsi in virtuosismi che solo lui riesce a tirar fuori dalle note della sua chitarra.
E alla fine del concerto tutti sul palco a scatenarsi in balli al ritmo delle ultime canzoni, una su tutte, Tony Hawk of Ghana, una specie di inno liberatorio.
Grazie dell’invito a Ilenia Visalli di GDG Press e a Biennale MArte Live.