Grande live dei Molchat Doma al Fabrique di Milano

I Molchat Doma, la band Bielorussia, nata a Minsk e ora residente a Los Angeles, sono arrivati in Italia al Fabrique di Milano per un’UNICA DATA con il loro quarto album in studio, “Belaya Polosa”, uscito il 6 settembre 2024.

Il sound dei Molčat Doma è fortemente influenzato dal rock sovietico anni ottanta, come ad esempio quello dei Kino, dal post-punk e dalla new wave britannica; non a caso i Joy Division sono tra i massimi ispiratori per il trio.

Il gruppo post-punk/synth pop ha sempre incarnato un’estetica brutalista, simile alle architetture grigie e imponenti che adornano le copertine dei loro album. Nonostante la loro musica sembri fredda e industriale, ci sono cuori umani che battono sotto quelle fondamenta. Dopo il successo travolgente del 2020, il trio ha vissuto esperienze contrastanti: dal trauma di dover lasciare la natia Minsk alla gloria di suonare in concerti sold out in tutto il mondo. Questo viaggio li ha portati a Los Angeles, dove hanno lavorato al loro nuovo album.
La band è composta da Egor Shkutko (voce), Roman Komogortsev (chitarra, synth, drum machine) e Pavel Kozlov (basso, synth). Le loro prime produzioni, tra cui l’album “Etazhi”, hanno guadagnato fama attraverso il passaparola, portando a ristampe multiple in Europa. Nel 2020, hanno firmato per Sacred Bones, pubblicando il loro terzo album, “Monument”, che ha scalato le classifiche.

Il successo virale è arrivato nel 2020 quando la traccia “Судно (Борис Рыжий)” è diventata popolare su TikTok, raggiungendo milioni di visualizzazioni e apparendo in centinaia di migliaia di video. Questo ha spinto la canzone al secondo posto nella Spotify Global Viral 50 e al primo posto nella United States Viral 50, portando “Monument” al numero 21 nella Billboard 200.

Nel 2022 e 2023, i Molchat Doma hanno conquistato il mondo con tour sold out in Nord e Sud America, Regno Unito, Europa e Australia, esibendosi in grandi venue come il Terminal 5 di New York e lo Shrine Expo Hall di Los Angeles, oltre a festival di prestigio come Coachella e Primavera.

Con il quarto album, “Belaya Polosa”,uscito il 6 settembre 2024, la band è partita per un nuovo tour mondiale.

L’album si apre con “Ty Zhe Ne Znaesh’ Kto Ya”, una traccia che pulsa con precisione elettronica e melodie malinconiche, comunicando universalmente il dolore e la frustrazione di una relazione a distanza. “Kolesom” esplora nuovi suoni synth pop, mantenendo la malinconia che caratterizza la loro musica, mentre “Son” ritorna all’austerità goth/post-punk con una produzione più chiara e profonda.

Il tema del cambiamento pervade tutto l’album. La traccia principale, “Belaya Polosa”, mescola le trame elettroniche dei Depeche Mode con le chitarre riverberanti dei The Cure, creando un senso di transizione verso un futuro incerto. L’ampliamento del loro spettro sonoro aggiunge un potere sinestetico a “Belaya Polosa”, pur mantenendo un tono di riflessione cruda e implacabile.

La band emerge dalla malinconia con “Chernye Cvety”, una traccia che ricorda la produzione dei Duran Duran dei primi anni ’90, e continua con “III”, una colonna sonora per attraversare paesaggi illuminati al neon, combinando i suoni degli anni ’80 con le atmosfere oscure dei ’90. La penultima traccia, “Ya Tak Ustal”, mostra la sofisticazione melodica della band, lontana dai loro primi lavori ispirati ai Joy Division.

L’album si chiude con “Zimnyaya”, una canzone nostalgica su Minsk scritta nella loro nuova casa californiana. È un inno alla sopravvivenza e alla sfida, che abbraccia la tristezza e la tensione senza mai scendere a compromessi.

“È una band diversa,” dicono. “Un suono e un contesto diversi, ma lo stesso stile e le stesse emozioni.” E in effetti, i Molchat Doma continuano a esplorare nuove frontiere sonore mantenendo la loro essenza. La Sacred Bones è orgogliosa di rilasciare “Belaya Polosa” il 6 settembre 2024.

 

MOLCHAT DOMA: www.molchatdoma.com | www.instagram.com/molchatdomaband |
www.facebook.com/molchatdomaband | www.tiktok.com/@molchatdomaband

 

Ringraziamo Alessandra Turchi di Comcerto e Live Nation

Foto a cura di Stefanino Benni

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