Geolier live a Roma: un episodio d’amore con ospiti a sorpresa

Abbiamo assistito ieri sera al secondo dei tre concerti sold-out del tour “Geolier Live 2025” al Palazzo dello Sport di Roma, dove il rapper ha incendiato la capitale con la sua energia travolgente e il suo talento unico.

Geolier, uno dei fenomeni più eclatanti della scena rap italiana, ha dimostrato ancora una volta di essere un artista instancabile, capace di adattarsi senza mai ripetersi. Il suo percorso musicale è segnato da successi straordinari, con 89 dischi di platino, 37 dischi d’oro e oltre 1,4 miliardi di streaming. La sua carriera ha preso il volo grazie all’album di debutto Emanuele, ma è con il secondo disco Il Coraggio dei Bambini e poi la saga di Dio lo sa (Atto I e Atto II) che ha raggiunto vette incredibili, conquistando il cuore di fan di tutte le età.

Geolier, al secolo Emanuele Palumbo, è uno degli artisti più giovani ed attivi della scena rap partenopea e non solo. Classe 2000, è cresciuto a Secondigliano, quartiere nel quale ha sviluppato uno stile musicale personale, fatto di beat urban e liriche affilate in dialetto napoletano. La biografia di Geolier non può che essere influenzata da queste profonde radici. E non a caso, il termine francese geolier è traducibile con la parola “secondino”, comunemente utilizzata per definire chi nasce e vive a Secondigliano, un quartiere che da sempre rappresenta una realtà complessa e vivace, ma anche segnata da difficoltà sociali ed economiche. Geolier ha scelto questo nome d’arte per sottolineare il suo legame con il quartiere in cui è cresciuto. Ha raccontato di voler rappresentare la Napoli autentica, difficile e meravigliosa, da cui non vuole distaccarsi.

Dopo anni trascorsi a scrivere ed esibirsi nei freestyle, Geolier si è fatto conoscere al grande pubblico con “P Secondigliano”, pezzo lanciato su YouTube nel 2018. Le sue capacità di adattarsi a diversi stili musicali, mantenendo sempre una forte identità, lo hanno reso uno dei rapper più interessanti della scena.

La serata al Palazzo dello Sport è stata una vera bomba, durante la quale Geolier ha regalato al pubblico un concerto che ha alternato i suoi successi storici a pezzi tratti dal suo ultimo lavoro “Dio lo Sa – Atto II.” La scaletta ha preso il via col botto con “Per Sempre”, subito seguita da “Money” e “So Fly”, brani che hanno fatto esplodere la platea. Il pubblico ha accolto il rapper con un entusiasmo contagioso, mentre le immagini proiettate sui maxi-schermi e le lingue di fuoco sul palco contribuivano a creare un’atmosfera magica.

Gli effetti visivi si sono limitati ad abbellire e incorniciare un’esibizione già esplosiva e perfetta in sé. Geolier, perfettamente a suo agio sul palco, ha alternato momenti di rap velocissimi a ballad melodiche, lasciando spazio anche a pezzi inediti. I fan hanno cantato in coro ogni parola, creando una connessione unica con l’artista. Tra un brano e l’altro, Geolier ha interagito poco con il pubblico, ma quanto basta per far sentire ogni spettatore parte integrante dello show, e ha interrotto l’esibizione ogni volta che ha notato qualche tensione o malore nel pubblico, invitando le persone a non accalcarsi.

Il concerto è stato impreziosito da una serie di collaborazioni speciali che hanno reso l’esperienza ancora più unica. Oltre alla partecipazione a sorpresa di Giorgia, che ha cantato e incantato con il suo successo “Sei la cura” e duettato con Emanuele in “L’ultima canzone”, sul palco sono saliti anche Luché, con un’intensa versione di “Già lo sai” e “Yacht”, e MV Killa, che ha infiammato il pubblico con “Amo ma chi t sap”, “Cadillac” e “Cls”, insieme a Yung Snapp.

Uno dei momenti più toccanti della serata è stato l’esecuzione di “L’ultima poesia”, il brano scritto a quattro mani con Ultimo (c’è chi è pronto a scommettere che sarà ospite della terza serata). Un’esibizione che ha scatenato il delirio tra il pubblico, che ha cantato a squarciagola le sue canzoni più amate. Sebbene non tutti comprendano il dialetto napoletano, la forza emotiva e la musicalità delle sue parole arrivano dritte al cuore di tutti.

L’intensità dell’entusiasmo del pubblico ha raggiunto il culmine durante l’esecuzione di “P Secondigliano”, uno dei brani che lo ha reso noto ai suoi esordi. Geolier ha anche riservato qualche battuta al pubblico romano, scherzando con lui e mandando un messaggio di unità tra Nord e Sud, dichiarando: “Forza Napoli, sempre, ma queste rivalità ci allontanano soltanto. Io a Roma mi sento a casa.”

Il concerto ha visto Geolier sul palco per oltre due ore, instancabile, sempre più carico man mano che la serata proseguiva. La sua energia ha coinvolto un pubblico vario, composto non solo da ragazzini, ma anche da molti over 30 e 40, che hanno partecipato con lo stesso entusiasmo dei giovanissimi. Le reazioni e l’affetto dimostrato dal pubblico sono il riflesso di un talento che non ha più niente da dimostrare. Geolier ha saputo incantare la platea con la sua versatilità, alternando momenti di rap intenso a momenti che strizzano l’occhio al grande pubblico, con una voce che sa essere dolce e graffiata al punto giusto.

La band che lo ha accompagnato sul palco, composta da Guido Della Gatta alle chitarre, Carmine Landolfi B Dog alla batteria, Max D’Ambra alle tastiere, Cristian Capasso al basso e Poison Beatz alle console, ha contribuito a dare una dimensione solida e compatta al sound, facendo di questo concerto una performance di livello internazionale, con un finale esplosivo, con bassista e chitarrista sdraiati sulla pedana che dal palco porta al pubblico.

Geolier non è solo un artista: è un vero e proprio lavoratore instancabile che, nonostante la giovane età, ha una padronanza del palco incredibile, dimostrando una maturità artistica e umana rara. In un’Italia sempre più attenta alla scena rap, Geolier è ormai una leggenda vivente, destinata a segnare la storia della musica urbana.

Lo vedremo presto sugli schermi televisivi, con la seconda edizione del talent “Nuova scena” insieme ai colleghi Fabri Fibra e Rose Villain.E poi il suo viaggio musicale dal vivo continuerà, con due date speciali all’Ippodromo di Agnano a Napoli e poi nei principali festival estivi, per culminare con un grandioso finale all’Arena di Verona il 27 settembre.

Geolier non è solo un rapper, è un’artista completo che ha saputo farsi strada con determinazione e dedizione. La sua versatilità è la chiave del suo successo, riuscendo a emozionare e coinvolgere il pubblico con ogni sfumatura della sua musica. Non è solo il suo talento a emergere, ma anche la sua capacità di rimanere fedele a sé stesso, alle sue radici e ai suoi valori. In un mondo spesso diviso da pregiudizi e superficialità, Geolier è un esempio di come la musica possa abbattere barriere e unire persone di tutte le età e gusti musicali. Oltre al talento innato, colpisce per la naturalezza con cui si muove sul palco e con cui dosa la voce, come se tutto gli riuscisse senza sforzo.

Al di là delle critiche di chi non apprezza o non conosce il genere, Geolier ha dimostrato con ogni performance di essere un artista completo e autentico, con un cuore grande e una mente lucida. La sua umiltà, la sua capacità di lavorare duramente e la sua dedizione al pubblico sono gli aspetti che lo rendono unico nel panorama musicale italiano. La sua carriera è destinata a crescere ancora, perché Emanuele ha in sé quel talento raro che sa come evolversi, superando sempre le aspettative e conquistando nuovi traguardi.

Molto più di una promessa, Geolier è una realtà concreta della scena rap, un giovane che ha la testa sulle spalle e tutte le carte in regola per lasciare un segno indelebile nella storia della musica. Con un talento che brilla in ogni sua forma e una personalità autentica, Emanuele Palumbo ha dimostrato, ancora una volta, di essere un artista che ha tutte le potenzialità per andare lontano.

Pronto a farci emozionare ancora, chissà quali altri universi musicali potrà esplorare in futuro. L’enfant prodige “s’è fatto ruoss “e aspettiamo di scoprire tutti gli altri orizzonti che saprà conquistare.

Articolo e foto di Ginevra Baldassari

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