Nel 2025 Cristiano De André si esibisce in concerto in tutta Italia con De André canta De André nei teatri, un omaggio al padre Fabrizio e alle sue canzoni impresse nella memoria collettiva e ancora estremamente attuali. Il tour ha fatto tappa al Teatro EuropAuditorium di Bologna il 14 aprile.
Il progetto De André canta De André nei teatri si arricchisce così di un nuovo tassello, dopo il successo dei quattro album De André canta De André – Vol. 1 (2009), De André canta De André – Vol. 2 (2010) e De André canta De André – Vol. 3 (2017) e De André canta De André – Storia di un impiegato (2023) e dopo vari tour sold out dedicati ognuno a una parte del repertorio di Fabrizio.
Cristiano De André, unico vero erede del patrimonio musicale deandreiano, porta sul palco il meglio del repertorio finora affrontato, accompagnato dagli insperabili musicisti Osvaldo di Dio alle chitarre e Davide Pezzin al basso. Alle tastiere torna Luciano Luisi, che arrangiò i primi due volumi, e alla batteria arriva Ivano Zanotti, musicista bolognese dalle capacità sempre eccezionali.
Cristiano stesso, non solo cantautore ma abile polistrumentista, suona la chitarra acustica e classica, il bouzouky, il pianoforte e il violino, accompagnando lo spettatore in un percorso che affronta la grande opera di Fabrizio. Sul palco Cristiano è circondato dai suoi strumenti, diverse chitarre, un violino elettrico e un bouzouki, che sembrano quasi proteggerlo come una schiera di guerrieri, fra cui si destreggia con grande maestria. Il “best of” viene ascoltato con grande partecipazione in un teatro sold out, con un repertorio che attriversa tutta la produzione paterna. Dai brani nell’ostico dialetto ligure all’ironica “Don Raffaé”, per arrivare ai grandi classici come “Bocca di rosa”, La canzone di Marinella” o “Verranno a chiederti del nostro amore”, tutto viene ascoltato e percepito con una sacralità vhe li rende immortali.
Ora, Cristiano De André non è solo un ottimo interprete, ma anche un grandissimo musicista, estremamente versatile, e un arrangiatore di prim’ordine. Per quanto capiamo e rispettiamo l’importanza di continuare a portare in giro brani che hanno fatto la storia e vengono spesso messi nelle antologie scolastiche al pari delle grandi poesie, sarebbe altrettanto bello che Cristiano non si dimenticasse di essere a sua volta un autore di brani di livello oottimo, e che anche i brani della sua carriera solista andrebbero valutati allo stesso modo. “L’albero della cucagna” e “Canzoni con il naso lungo”, per esempio, sono due ottimi album, e sarebbe importante tenere conto anche della loro esistenza.
Si ringraziano Valentina e tutto lo staff del Teatro Europauditorium di Bologna per la consueta cortesia e professionalità.
Foto report a cura di Anna Minguzzi.