Ritrovarsi in Canzoni Perse, è Cesare Malfatti

Artista: Cesare Malfatti
Album: Canzoni Perse
Label: Riff Records

Un giocatore esperto non ha bisogno di certezze ogni domenica. La sua capacità di rovesciare le partite non muta quando cambia la casacca, così come il suo genio.

Cesare Malfatti è quel giocatore, e ritrova se stesso in Canzoni Perse, album uscito il 6 ottobre che rimanda alle orbite un grande protagonista della musica indipendente italiana (La Crus, The Dining Rooms, Amor Fou per dirla tutta).
Metafore sportive a parte, Cesare Malfatti si fa aiutare da Stefano Giovannardi e Chiara Castello (I’m Not A Blonde) per produrre gemme pop di raro gusto elettronico. Un telo di synth su cui si dispiegano le meraviglie di un duetto di voci che pesca dalla memoria di un mai sopito avant gard pop, sposandosi con cantautorato e poesia. Una miscela che si adagia su piacevoli melodie e elettroacustiche invenzioni, in cui la delicatezza ama crogiolarsi come in una coppia che vive il suo miglior momento.

Tra la malinconia di un amore (Ricordo) e una passeggiata robotica al sapore di Air (Novembre), la franchezza espositiva di Cesare Malfatti produce incontri con suoni che ricordano spesso le sue precedenti esperienze musicali. Sono esperienze che lo hanno macchiato e reso celebre, che formano anche imprese finite in uno struscio di chitarra elettrica che si manifesta con insistenza, sempre però per ricordarci di una amore (Siamo noi).

Si gioca quindi anche con effetti e macchine a presa diretta, per essere concentrati su un idea del vivere (Per amore in te) che deve molto alla passione di Stefano Giovannardi, un biologo e ricercatore universitario con la passione mai sopita per la musica elettronica (possessore di una lista infinita di sintetizzatori e macchine elettroniche come #prophet #virus #tempest). Armonie e tratti chilometrici di buon gusto incidono così un album arricchito dalla voglia di essere anche un caldo trampolino di viaggio per una sorta di romanticismo pop, un genere in cui Cesare Malfatti si ritrova in pieno.

D’altronde, tra 45 giri e bottiglie di liquore perse per strada, il santo bevitore Malfatti, non potrebbe passare inosservato.

Testo a cura di Andrea Alesse
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