Calcutta: ecco cosa troverete nel nuovo album Evergreen

E’ davvero un periodo d’oro per Calcutta, all’anagrafe Edoardo D’Erme, che il prossimo maggio si accingerà a pubblicare il nuovo ed atteso album Evergreen.

Intervistato da Rolling Stone, il nuovo fenomeno dell’indie music parla proprio di questa “nuova invasione” cantautorale nella musica italiana che, senza dubbio, sta dando una svolta al panorama. Tutto è partito con il disco Mainstream – “venuto fuori così senza aspettative”, come lo descrive lui stesso.

Calcutta, forse più di altri, è l’incarnazione di un cambio di sguardo, che dalla canzone ‘necessariamente’ sociale dell’indie anni ’90, la canzone che osservava il mondo attraverso un ‘Noi’ politico e collettivo, ha virato su un ‘Io’ timido, un ‘Io’ generazionale che, dopo la solitudine normalizzata dal post-social network, ora spia dalla cameretta più che osservare. “Era punk come cosa, suonavo per stare con gli amici e ubriacarmi gratis”.

Ora le sue confessioni messe in musica, personali e per questo universali, hanno ipnotizzato il grande pubblico, senza un motivo definibile, dando vita a imitatori come non si vedevano dai tempi di Vasco. Sul nuovo album in arrivo, Evergreen, Calcutta anticipa alcuni contenuti: una canzone dedicata all’ex calciatore Dario Hübner o un’altra alla Rai, in mezzo a brani tratteggiati da Edoardo sempre alla sua maniera.
Il nuovo singolo, che si chiamerà Paracetamolo, parlerà di esperienze forti, “Per adesso non parlo ancora della guerra, non parlo di nient’altro che di me o di un amico mio. L’obiettivo che mi sono dato, un po’ inconsciamente, più che raccontare qualcosa, è quello di fare il pop italiano. Un pop onesto, né troppo antico né troppo moderno. Una cosa che mi piacerebbe ascoltare e che non c’è”.
Dimentichiamo il cantautore con la chitarra. “Adesso scrivo quasi tutte le canzoni al pianoforte, un abbozzo che poi sviluppo con il mio amico Paco, che fa l’arrangiamento. Porto tutto a Bologna e registro con il mio solito fonico e un po’ produttore Andrea Suriani”.
Non ama parlare delle parole che scrive: “Non ci sta niente da capire” dice con sincerita` “La gente mi chiede che cosa significhi, è un’ossessione. Hanno paura di essere stupidi, paura di non capire. Secondo me tutti sappiamo ascoltare una canzone ed emozionarci. Poi però ci sentiamo in dovere di chiedere: ‘Perché mi sono emozionato? Non è che mi sono inventato tutto?’ Certo che sì. Quella è la cosa bella”.

Qui il video dell’ultimo singolo, Pesto:

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